L’associazione Caramella Buona contro lo scandalo delle spose bambine in Turchia: “Rivedere trattati internazionali con chi accetta questo fenomeno”

Scritto da il 29 Maggio 2018

Da gennaio di quest’anno, nonostante la stampa se ne sia occupata più volte, pare non abbia scaturito legittima indignazione quanto stia accadendo in Turchia, ricordiamo, candidata all’accesso nell’Unione Europea, parliamo del fenomeno delle “spose bambine”. Gli imam della Turchia hanno infatti ammesso il matrimonio, ovviamente a senso unico, per le bambine di nove anni. La Caramella Buona Onlus, in prima linea contro la pedofilia da oltre vent’anni esorta alla riflessione e ad una presa di posizione concreta.

Non possiamo assolutamente tollerare questi fenomeni, in qualsiasi Paese accadano” dichiara il fondatore della Onlus Roberto Mirabile – Mi piacerebbe che, nei trattati internazionali di ogni tipo, ci fosse sempre una clausola: io firmo se tu mi assicuri una vera tutela dei bambini e delle donne nella tua nazione.”

Dura anche la voce della vice presidente Anna Maria Pilozzi operativa nella sede di Acuto: “ Un argomento questo delle spose bambine che fa rabbrividire e che viene ampiamente trattato nel testo “ Zitta, in nome del tuo Dio!” scritto della dottoressa Ilaria Bellano con il patrocinio de La Caramella Buona Onlus e de Il Mostardino.it. In questo importante lavoro di ricerca si sottolineano appunto quelle dinamiche e quel marciume che troppo spesso trovano giustificazione nella cultura, nella tradizione e nella religione. – Continua la dottoressa Pilozzi –  Bambine derubate della propria identità divenute un pugno di creta nelle mani di uomini, a volte anche di altre donne, complici di un sistema indifferente. La distanza geografica non deve indurci all’indifferenza o alla accettazione, in ogni parte del mondo i bambini devono essere considerati fiori e non oggetti da sporcare.

(immagine google)


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