nella foto Virtus : Jordan Mickey qui in gara 1 al Forum, sta disputando delle finali sontuose, ieri sera ha dominato sotto i tabelloni 7 su 13 da 2 e 7 rimbalzi, +20 di valutazione

Da domani la settimana dello scudetto

Dopo oltre nove mesi la prossima sarà l’ultima settimana della stagione, al lavoro sono rimaste due sole squadre, quelle che, secondo le previsioni generali, si sarebbero dovute giocare il tricolore e, almeno in questo, le previsioni sono state azzeccate. Sul fatto che sarebbe stata una serie lunga non tutti erano concordi ma la logica e la conoscenza dei valori in campo avrebbe dovuto farlo intuire. Tra le due contendenti regna un grande equilibrio pur con caratteristiche completamente diverse.

Ehi Jordan tomorrow (cioè oggi), ok coach. Questo lo scambio di battute ieri sera  al termine dei rispettivi impegni in sala stampa e zona mista tra Sergio Scariolo e Jordan Mickey, oggi la Virtus ha lavorato analizzando e rivedendo la gara di ieri sera. Queste sono le finali scudetto 15 giorni terribili in cui giocatori e allenatori esistono soltanto in funzione dell’obiettivo finale. E’ molto difficile far capire al grande pubblico cosa significhi giocare una partita sempre decisiva ogni 48 – 72 ore. Quando si parla del fattore campo, se sia decisivo o meno, bisogna sempre ricordare che, giocare in trasferta, significa anche ingigantire problemi dei play off in genere ma sopratutto delle finali, ad esempio non dormire nel proprio letto. D’accordo che i giocatori sono quasi sempre abituati ma per la stragrande maggioranza di essi questo ritmo di vita è particolarmente stressante. Intanto dopo una partita terminata a notte tarda è difficile prendere sonno e molti fanno fatica a mangiare in modo normale e sufficiente, durante la stagione regolare questo succede al massimo una volta la settimana ma quando il ritmo è ogni 48 ore salta tutto.

Nelle ultime partite il fattore stanchezza è determinante

Giocare a basket non è come correre una maratona ma le finali scudetto assomigliano molto. Una gara come quella di ieri sera che ha richiesto due supplementari con il carico di stress e tossine che si porta dietro vale come due partite normali. I due coach, specie Scariolo, fin qui avevano gestito i minutaggi come dei ragionieri, ieri sera è saltato tutto : Cordinier 35′, Shengelia 37′ e Mickey 32′ : Milano ha sfondato con Shields il muro dei 40′ (44′ per la precisione), Napier 39′ e Melli 37′. pensare che questo non abbia conseguenze sulle prossime partite è illusorio, specialmente se la serie dovesse andare a gara 7 e concludersi quindi venerdì al Forum.

I verdetti di gara 4

La Virtus è la sfidante perchè Milano detiene il titolo e perchè in ogni caso il suo roster costruito senza badare a spese obbliga tutti a considerarla la favorita. Messina spedisce ogni volta in tribuna circa 10 milioni d’ingaggio. Come ha ricordato Scariolo ieri sera in conferenza stampa, la squadra meno forte ha tutto l’interesse ad accorciare la serie. Il 2 a 2 acquisito ieri sera in pratica ha fatto diventare la finale scudetto al meglio delle tre, la Virtus ne avrà una sola in casa ma, con la vittoria di ieri sera, è certamente in una condizione psicologica migliore. Inoltre gara 3 e 4 hanno mostrato una Virtus capace di difendere come mai in stagione. Chi pensava che gara 3 fosse stata un’eccezione avrà dovuto ricredersi, in gara 4 la Virtus ha difeso allo stesso modo. Soltanto un Melli strepitoso ha tenuto a galla l’EA7, Shields ha fatto la sua miglior prestazione del ritorno a pieno regime ma tutti gli altri, compreso Napier, sono andati a corrente alternat. La Virtus deve soltanto meditare su alcuni peccati di presunzione commessi negli ultimi 7′ del 4° quarto si è mangiata 18 punti di margine. Scariolo le ha definite “celebrazioni” , direi anche una certa sottovalutazione della possibilità che l’avversario si rimetta in partita. Le condizioni di Hines uscito da campo con un problema alla spalla verranno valutate, l’impressione è che lo statunitense abbia chuso qui la serie, in questo caso Messina ha varie possibilità, la più probabile sembrerebbe Brandon Davies, immagino però dovrà essere valutato l’aspetto psicofisico per un giocatore che non gioca una gara ufficiale da 50 giorni.


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