LA VIRTUS ATTRACCA AL PIREO
Scritto da Franco Vannini il 6 Dicembre 2022
Scariolo & C. affrontano venerdì l’Olyimpiakos grande potenza del basket greco ed uno dei club di maggior successo del 21° secolo con sette presenze nelle Final Four, un paio di titoli di EuroLeague e ben 13 scudetti nazionali.
L’Olympiacos è stato fondato negli anni ’30 ma la prima epoca d’oro è arrivata molto più tardi, quando l’allenatore Ioannis Ioannidis ha vinto quattro campionati greci tra il 1993 e il 1996, ma è con Dusan Ivkovic subentrato in panchina nel 1997, che vince la Coppa dei Campioni battendo il Barcelona 73-58 a Roma con un grande David Rivers.
Dopo alcuni anni Reds hanno rotto il lungo periodo di mancate vittorie vincendo la EuroLeague 2011/2012 a Istanbul battendo il CSKA 61-62, con Spanoulis, Printezis, Kyle Hines e Papanikolaou.
Nel 2012\13 la squadra detentrice del trofeo si è riconfermata campione battendo in finale il Real Madrid con l’allenatore Georgios Bartzokas ora in carica, e giunge seconda sia nel 2015 che nel 2017, sconfitta dal Real Madrid e dal Fenerbahce Istanbul.
Con i nuovi arrivi di Kostas Sloukas, Printesis etc, l’Olympiacos è tornato alle Final Four nel 2022, dove ha perso in semifinale contro quello che poi sarà il campione, l’EFES Istanbul, ha la struttura, il talento e la tifoseria da essere considerato uno dei migliori contendenti per la EuroLeague 2022/23.
Oggi il settore tecnico si basa ancora su Georgios Bartzokas, nominato coach dell’anno 2022, che ha perfettamente in pugno emotivamente e tecnicamente la squadra.
Nel mercato estivo la linea seguita è stata la continuità della solidità garantita la scorsa edizione dagli stessi Sloukas, Walkup, Vezenkov, Fall, Papanikolaou, McKissic, e Larentzakis.
Persa la guardia titolare Tyler Dorsey che ha firmato ad Atlanta e la 37enne ala forte Printesis al Pireo dal 2005 ed ora pensionato, i biancorossi si son liberati anche di due ali-centri mediocri: il 2,01m. Hassan Martin finito alla Stella Rossa ed il 2,05m. francese Jean Livio ora al CSKA, che garantivano solo un minutaggio di circa 10′ dietro ai titolari.
In guardia dietro Sloukas e Walkup, sinora 13,7 e 6,7 ppp entrambi in 25 min. e con una media di tiro sotto il 30%, è arrivato Isaiah Canaan, una delle rivelazioni della scorsa stagione all’Unics Kazan, che trova posto però per soli 13 minuti e delude coi soli 4,5 ppp.
Con loro gli esterni McKissic (5,6 in 13 minuti) e Larentzakis (9,8 ppp. tirati col 49% da tre in 18 minuti)
Ma il vero grande acquisto è stato non aver perso chi lo scorso anno ha flirtato con la parola MVP e poi con i Sacramento Kings, l’ala Sasha Vezenkov, tuttora uno da 20 ppp. tirati col 42% da tre in 32 minuti. Con lui nel reparto ali ha posto fisso dal 2016 il 32enne Kostas Papanikolaou, 3 anni di esperienza nella NBA, che oggi resta in campo circa 24 minuti con 7,3 ppp. tirati col 41,5 da tre. E con l’ultimo arrivato, il 2,06 da Baskonia Alec Peters, eccellente quando è sano ma sinora mai oltre i 5 ppp., si è costituito un reparto ali di tutto rispetto
Ma è aumentata anche la solidità nella posizione di cinque, dove dietro alla torre Moustapha Fall (oggi 7,4 ppp e 4,6 reb), che a volte era un po’ solo, entrano due centri mobili, bravi a difendere anche a sette metri dal cerchio: Joel Bolomboy sinora 5,2 ppp in 13,2 minuti, che ha già ricoperto quel ruolo al CSKA, e Tarik Black che ha giocato allo Zenit San Pietroburgo, sinora in campo solo 6 minuti.
In conclusione pare che nel reparto guardie, con il cambio tra il top scorer dell’anno scorso Dorsey e Canaan, la squadra abbia perso in pericolosità, anche se i numeri offensivi (84 ppp) dicono il contrario . Nelle ali la perdita di Printesis dovrebbe rivelarsi sia più emotiva che non oggettiva, mentre tra i centri, se non si attiverà Black al momento in letargo, mancherà qualcosa a livello di muscolatura ed esplosività.
Effettivamente se solo un appunto si può fare oggi a questo roster è la limitata profondità. Oggi gli effettivi sono 10 giocatori, un numero che non è sufficiente per una squadra da Final 4.
La squadra ora è al 5° posto della classifica con 7 vittorie, dei quali negli incontri casalinghi 3 vittorie e 2 sconfitte con Monaco e Valencia e nelle trasferte 4 vittorie e 2 sconfitte con Maccabi ed Efes.
Nel campionato ellenico invece, dopo l’ottava giornata con la vittoria 68-66 nel gran classico della pallacanestro greca di lunedì, rimane primo in solitaria e imbattuto in classifica.
L’Olympiakos fu affrontato per la prima volta dalla Virtus nel 1976\77 per due incontri validi per la Coppa dei Campioni , vinto a Bologna per 87a64 e perso al Pireo per soli due punti, 79\81.
Oggi i due roster ma anche le due società non si equivalgono, consolidata quella greca ed in grande crescita la Segafredo, ma in questa EuroLeague non vi è risultato precostituito.
La sorpresa potrebbe passare solo attraverso la limitazione di Sloukas nei punti ed assist , il contenimento del bulgaro Vezenkov con Shengelia o Oyeleje ed il predominio nei rimbalzi e nel presidio dell’area dei nostri due centri su Fall.
I bookmakers danno a 1,2 i greci e 4,0 la Virtus, quote che paiono persino eccessive.