Imprese, nuova batosta dal Governo: la riforma del Codice della crisi d’impresa colpisce chi crea lavoro

Scritto da il 21 Febbraio 2020

Come riportato da molti osservatori in questi giorni la riforma del “Codice della crisi d’impresa” voluta dal Ministro Alfonso Bonafede (quota Movimento 5 Stelle) appare nella sostanza disincentivante per lo sviluppo di nuove imprese e per la sopravvivenza di quelle attuali partendo dal fatto che ad esempio, parlando di SRL viene in sostanza meno il concetto di  “responsabilità limitata” e, in determinati casi, l’imprenditore potrebbe rispondere con il proprio patrimonio dei debiti della società.

Una “riforma” che si preannuncia come un ulteriore aumento della burocrazia che già soffoca quotidianamente le nostre imprese e che finirà per aumentare costi e difficoltà di gestione.

Le SRL infatti, che ricordiamo in Italia sono per la maggior parte piccole e medie imprese, dovranno sostenere nuovi costi costi per nominare l’organismo di controllo, un revisore che avrà il compito di scongiurare l’insorgere di possibili crisi d’impresa. L’obbligo di revisione sarò “attivo” al superamento dei quattro milioni di euro di fatturato così come quando i dipendenti assunti negli ultimi due anni supereranno le venti unità.

 


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