Spiritualità – XXXII domenica del Tempo ordinario (anno A), la riflessione sul Vangelo del Vescovo Emerito di Carpi Francesco Cavina:
Ascolta “L’insegnamento di Cristo per non perdere l’occasione ultima della vita” su Spreaker.
Il Vangelo di questa domenica ci presenta la parabola delle dieci vergini, di cui cinque sono qualificate come sagge e cinque stolte. Nel racconto è presente una durezza ed una drammaticità che emerge, in particolare, dal dialogo tra le ragazze e dalle parole di Cristo-Sposo: “andate a comprarvelo” e “non vi conosco”.
L’insegnamento che Gesù vuole offrirci è chiaro e nello stesso tempo preoccupante: è un invito a non perdere l’occasione ultima della vita e cioè l’incontro con il Signore, nel momento della nostra morte.
Essere sempre pronti alla venuta del Signore grazie al Vangelo
Poiché la venuta del Signore è imprevedibile ed improvvisa ad essa bisogna essere sempre pronti. Può giungere a qualunque momento del giorno o della notte perché Egli non si sente vincolato da nessun orario.
Nei confronti di chi si fa trovare impreparato, lo sposo dimostra un atteggiamento duro e inflessibile: non offre alcuna possibilità di rimediare. Ha scritto un autore: qui “c’è l’irreparabile condanna del troppo tardi”.
Per un cristiano il primo e più importante obiettivo dell’esistenza terrena consiste nell’impegno ad entrare nella vita eterna per partecipare al banchetto di nozze, che Dio stesso ha preparato per chi ha creduto, accolto e amato il suo Figlio.
Il cristiano impreparato e il cristiano saggio
Chi è il cristiano impreparato? È colui che non ha perseverato nella fede o la cui fede si è spenta e l’amicizia con Gesù è venuta meno. Cristiano saggio, invece, è colui che poggia la propria vita sul Signore e vive la propria comunione con Lui attraverso la preghiera, la partecipazione ai sacramenti, in particolare la Confessione e l’Eucarestia, che si pone al servizio dei propri fratelli.
Si ha olio nelle lampade, dunque, quando si crede in Cristo, si consegna a Lui la propria vita. Avendo ben presente che il Signore non fa violenza, non costringe, semplicemente chiama ed invita.
Il cristiano, dunque, non è tale perchè accoglie nella propria vita una sequenza di verità e di regole di condotta, ma principalmente perchè aderisce alla Persona di Cristo, alla quale con amore si dona perchè Lui è colui che salva. In questo modo si diventa insieme a Lui lampada che arde, illumina e riscalda.