COME PREVISTO IL DERBY D’ITALIA ASSEGNERA’ LO SCUDETTO
Scritto da Lucio Bertoncelli il 2 Giugno 2022
nella foto Virtus : in questa immagine Alessandro Pajola impegnato contro Milano in uno dei tanti derby d’Italia dell’ultima stagione un’immagine che si ripeterà da mercoledì 8 giugno.
La finale più attesa, scontata, temuta e auspicata secondo le varie angolazioni dalle quali si guardi, sarà dunque l’eterno derby d’Italia ovvero Bologna – Milano bianco neri contro bianco rossi uno scontro che va avanti dal 1946 con alterne vicende e fortune. Le due Società più blasonate del basket Italiano, ma in Europa Varese è davanti a tutti, si contenderanno da mercoledì 8 giugno il magico triangolino tricolore.
Milano è uscita ieri sera da dominatrice dal forno del Palaserradimigni di Sassari dove la squadra di Bucchi non è riuscita ad impensierirla più di tanto, non come in gara 2 per intenderci. La squadra di Messina ha palesato un’ottima condizione fisica generale e mostrato di aver raggiunto un ottimo equilibrio all’interno del roster. I suoi top player Rodriguez, Hines, Datome e Melli stanno bene e i bianco rossi sembrano quelli d’inizio stagione quando in Eurolega erano stabilmente nei primi due posti. E’ chiaro che qui siamo in LBA dove possono schierare solo 6 stranieri e che, rispetto ad allora, le assenze di Delaney e Mitoglou si fanno sentire. Nel settore play maker e nei centri infatti ci sono i problemi maggiori in vista di partite che si preannunciano durissime (e potrebbero essere sette in 12 giorni). Tribunato pressochè definitivamente Tarczewski, Kyle Hines resta l’unico centro di ruolo e, quando va in panchina, si adatterà Melli aiutato dai vari Billigha e Bentil. Nel settore regia più o meno stessa situazione : Rodriguez unico itolare con Hall e Baldasso adattabili. Messina si arrangia come può ma fin qui i risultati gli hanno dato ragione. La situazione clinica e psico fisica delle scarpette rosse dopo una stagione da 80 partite fin qua, sembrerebbe ottimale ma in teoria lo era anche lo scorso anno di questi tempi nonostante la sconfitta in semifinale di Eurolega.
Dall’altra parte la Virtus ha palesato una condizione fisica discreta, vista la stagione, i bianconeri arrivano alla finale col 20 % d’impegni agonistici in meno di Milano, 62 gare ufficiali fino ad ora. Che questa differenza possa essere significativa e determinante, come molti dell’ambiente Armani non perdono occasione di sottolineare, è difficile da stabilire. La stagione della Virtus segnata da una serie incredibile di disavventure (infortuni e malattie), se ne contano ben 25, hanno certamente avuto un impatto sui reduci che spesso hanno dovuto andare in campo in condizioni fisiche non ottimali o essere chiamati agli straordinari con minutaggi molto superiori al normale impiego.
E’ evidente che in questi casi ognuno tiri l’acqua al proprio mulino però le chiacchiere continuano da un anno e perfortuna da mercoledì 8 parlerà soltanto il campo da gioco. Milano, come ha detto il suo coach, ha l’ossessione della vendetta verso la squadra che l’ha pesantemente umiliata lo scorso anno. Però certe diachiarazioni Messina avrebbe potuto risparmiarsele. Sostenere che la finale dello scorso sia stata persa “per sfiga” causa la stanchezza delle Final Four è un’affermazione che, da uno degli allenatori più titolati in Europa, non si può nemmeno sentire.
L’orgoglio dunque dell’Olimpia metterà a dura prova la solidità e la profondità del roster Virtussino. Come quarti di finale e semifinale dei play off hanno dimostrato la pericolosità della squadra di Scariolo dopo gli ultimi innesti è data dalla capacità di cambiare pelle come un camaleonte. La Virtus sa vincere in tanti modi e, di volta in volta, rendere protagonisti molti interpreti anche tra quelli di solito meno impiegati e questa caratteristica in una serie di battaglie come quelle che si preannuncia potrebbe essere determinante.