“Penso sia giusto congratularmi con entrambe le squadre per una partita molto combattuta e vibrante. Milano ha dato testimonianza del momento che sta attraversando, a dispetto dell’assenza di Shields è arrivata a Bologna giocando una partita, come immaginavamo, di grande consistenza e dall’ottima preparazione. Siamo due squadre condizionate dal momento che stiamo vivendo e dallo sforzo che entrambi stiamo cercando di fare per raggiungere la post-season di Eurolega. Queste partite di campionato meriterebbero altro tempo in termini di preparazione e soprattutto di recupero fisico per i protagonisti in campo, credo che in questi termini si debbano leggere quegli errori di troppo che abbiamo prodotto nel nostro terzo periodo e quelle 8 palle perse hanno fatto scadere la qualità della nostra pallacanestro che per i primi 20 minuti e poi nel quarto finale erano stati eccellenti considerato la tipologia di avversario che avevamo davanti e la sua aggressività in campo. Ci siamo aggrappati alla nostra difesa, siamo stati continui, quella continuità che andavamo reclamando anche successivamente alla bruciante sconfitta del Pireo. Stasera abbiamo dato risposta collettivamente, un’ottima prestazione corale con 11 giocatori schierati, 10 a referto, 5 in doppia cifra e uno a 8 punti, con una buona qualità di tiri costruiti a testimonianza del 50% dall’arco che giocando contro una squadra come Milano diventa determinante perchè gli spazi per operare sono minimi ed è indispensabile muovere la palla con una buona selezione di conclusioni.”

Rispondendo ad una domanda di Simone Motola sulla pausa : “Faccio fatica a chiamarla pausa, sette giorni in cui avevamo diversi giocatori impegnati con le Nazionali. Ci aspetta un mese di marzo molto duro. Non da meno il mese di aprile. Speriamo di avere un mese di maggio e di giugno. Si va avanti alla giornata, cercando di ottenere il meglio, spremere quanto possibile da questo gruppo. Ovviamente una stagione di questo tipo comporta delle flessioni in termini di rendimento, di condizioni. Situazione che stanno vivendo tutti, magari con tempistiche diverse. Nessuno è immune. La storia della EuroLega lo racconta. Basta vedere gli ultimi tre anni che picchi esistano all’interno di una stessa partita“.

Rispondendo ad una domanda di Andrea Tosi su BelinelliSi parla di un giocatore che ha un’esperienza tale per cui credo abbia innato il fiuto per queste gare. Sono per certi versi le più semplici da preparare e più difficili da disputare. Quelli come lui ne hanno passate tante: lui è un “competitor”, ha accettato qualsiasi tipo di duello con gli avversari che hanno cambiato più volte difesa su di lui o hanno provato a sfidarlo 1 vs 1 e in modo aggressivo. Stasera in termini di consistenza, selezione dei tiri, precisione e agonismo credo abbia giocato una grandissima partita, trasmettendo anche sicurezza ai compagni“.