Motta, direttore sportivo del Carpi, ha parlato con la stampa
Riccardo Motta, direttore sportivo del Carpi, ha parlato questo pomeriggio con la stampa per fare il punto della situazione in seguito ai risultati deludenti delle ultime 3 giornate di Serie D: 2 sconfitte in trasferta contro Corticella (3-1) e Ravenna (3-0) inframezzate da 1 pareggio al Cabassi contro il Sangiuliano City (2-2) hanno lasciato i biancorossi all’ottavo posto con 15 punti.
Dopo 10 turni di campionato, il distacco dal primo posto del Girone D, occupato con 21 punti dal Ravenna, è un ancora recuperabile -6, però i ragazzi di mister Cristian Serpini devono svoltare per non perdere ulteriore terreno in una classifica che sta diventando cortissima.
Infatti, domenica 12 novembre ci sarà la seconda gara esterna di fila contro il pericolante Mezzolara (quartultimo con 10 punti), poi domenica 19 in Via Marx arriverà l’Aglianese in ripresa (12° posto con 12 punti).
. Riccardo Motta, direttore sportivo del Carpi.
“Avrei voluto parlare dopo la sconfitta contro il Corticella, ma non potevo visto che ero squalificato fino al 7 novembre. Stiamo vivendo una situazione che bisogna gestire con grande responsabilità. Ciò che è successo nelle ultime partite non ricapiterà più. Ci dobbiamo sentire tutti in discussione. Tutti ci facciamo delle domande e io me le faccio da un po’ anche sulle mie scelte.
Dopo il 3-0 di Ravenna abbiamo parlato coi giocatori e c’è stata una presa di responsabilità forte da parte loro, gesto che il presidente Claudio Lazzaretti ha apprezzato. Ora non c’è altra via: servono i fatti e non le parole. Dopo quel KO i giocatori hanno sentito l’odore della merda. Ed è inutile dire che potevamo andare noi in vantaggio perché il gol lo prendiamo sempre: se vinciamo 1-0, se siamo 1-1, se siamo 2-1… Nella giocata dell’1-0 il Ravenna aveva 3 giocatori in area, noi eravamo 8 e non siamo riusciti a premere per impedire il tiro.
Contro il Mezzolara è l’occasione perfetta per dimostrare se abbiamo capito cosa c’è da fare. Sarà battaglia su un campo in pessime condizioni, dove occorrerà badare al sodo, e davanti ci sarà un rivale che viene da un periodo molto difficile (6 sconfitte nelle ultime 7 partite, n.d.r.) e che da 25 anni sa come giocare a questi livelli. La concretezza si vede nel medio-lungo termine, quindi già ci stiamo proiettando per preparare insieme e vincere in casa contro l’Aglianese tra due domeniche.
Abbiamo molti giocatori importanti e non trovo giusto nascondersi dietro le assenze di Maini e Mandelli. Il problema della squadra è mentale. Dobbiamo essere belli e costruttivi, ma con mentalità umile e combattiva. Occorre alzare il livello di attenzione di amor proprio. Sono finiti i bonus per tutti.
Io seguo ogni giorno gli allenamenti e vedo un ottimo lavoro. Purtroppo l’antistadio non è il Verbo e ogni domenica ci sono delle variabili. Il Ravenna ci ha battuto 3-0 perché aveva fame e voglia di lottare fino alla morte, a maggior ragione contro di noi. Dobbiamo realizzare che, siccome siamo il Carpi, tutti gli avversari ci affrontano con il coltello tra i denti. Noi ci dobbiamo togliere lo smoking e mettere l’elmetto.
A Corticella notavo che non c’erano la sicurezza e il dominio visti contro il Victor San Marino, però dopo l’1-1 mi ero illuso che si potesse fare meglio. Invece, come a Ravenna, nel secondo tempo non siamo esistiti. Contro il Sangiuliano è stata una partita brutta, si poteva vincere pure giocando male e tenersi almeno i 3 punti… Ma quando non sei cinico e sei fragile, ti possono pareggiare allo scadere.
La nostra classifica non è una tragedia, ma bisogna avere in mente quanto ha investito il Carpi. Altri hanno investito di più, ma anche Lazzaretti ha speso tanti soldi per fare una rosa forte e con vari over. Siamo vittime di oscillazioni: a volte giochiamo meglio degli altri e non vinciamo; a volte giochiamo meglio e abbiamo dimostrato cosa possiamo essere; e a volte non giochiamo e succedono le cose che sono accadute di recente.
Il Sall che sto vedendo da qualche settimana rappresenta lo spirito e l’attitudine giusta che servono per giocare nel Carpi. Cecotti, che quando è arrivato al raduno era gracilino, si sta costruendo il fisico tra nutrizionista e palestra perché ha capito che il Carpi è una grande occasione. Dopo la partita in Coppa Italia contro il Corticella ho detto ai ragazzi che esistono i calciatori e chi gioca a calcio. Loro devono decidere cosa vogliono diventare.
Come tutti i suoi compagni, Saporetti vuole invertire la rotta e ha capito che serve fare di più. Alla lunga ha pagato per i fatti della prima giornata contro il Prato ed è stato destabilizzato. Sicuramente rimane uno dei nostri giocatori più rappresentativi”.