Camera Penale: “Istituire anche a Modena la figura del Garante delle persone private della libertà personale”

Scritto da il 14 Settembre 2021

Foto Alberto Ramella SYNC / AGF

In un comunicato stampa gli avvocati penalisti della Camera Penale di Modena Carl’Alberto Perroux hanno auspicato l’istituzione anche nella città di Modena della figura del Garante delle persone private della libertà personale.
È sotto gli occhi di tutti – dichiarano i penalisti – la situazione delle case circondariali e degli altri istituti di pena nel nostro paese, troppo spesso dimenticate da larga parte della cittadinanza e della politica, come dimostrato dalle condizioni degradanti nelle quali vivono troppi detenuti e internati e operano troppo pochi agenti della Polizia Penitenziaria insieme ad un numero insufficiente di educatori.
D’altra parte la mancata riforma dell’Ordinamento Penitenziario, troppo a lungo rinviata e non più rinviabile, ha mantenuto in piedi un sistema carcerocentrico che è inadeguato alla realizzazione del principio costituzionale della finalità rieducativa della pena.
L’emergenza sanitaria, in uno con le rivolte nelle carceri della primavera 2020 e i gravi fatti accaduti a Santa Maria Capua Vetere, devono riporre al centro del dibattito l’esigenza di riavviare percorsi di diffusione di una cultura garantista nei confronti delle persone ristrette e di istituire per la prima volta anche a Modena una figura che possa monitorare lo stato degli Istituti presenti sul nostro territorio (Casa Circondariale di Modena e Casa di reclusione di Castelfranco Emilia) stimolando i necessari interventi migliorativi attraverso il dialogo con le Istituzioni e con l’Avvocatura, la Magistratura di sorveglianza e tutti gli altri operatori penitenziari.
Già molte altre realtà in Emilia-Romagna hanno istituito la figura del Garante Territoriale delle persone private della libertà personale: dal Garante Regionale fino ai Garanti comunali già istituiti a Bologna, Ferrara, Parma, Piacenza e Rimini con importanti compiti di ascolto e controllo.
Auspichiamo pertanto che anche le forze politiche modenesi si facciano carico di questa esigenza, istituendo finalmente questa importante figura anche nei Comuni di Modena e di Castelfranco Emilia: si tratta di una battaglia di civiltà che risponde a una necessità da tutti avvertita, sulla quale speriamo che i partiti sapranno trovare la necessaria unità d’intenti per dare risposte concrete a una fascia di soggetti deboli che merita tutela.”

 


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