LA VIRTUS A BELGRADO PER SMACCHIARE LA STELLA ROSSA
Scritto da Franco Vannini il 30 Novembre 2022
Attenzione, “Oružje je zabranjeno” recita il cartello all’ingresso del Hala Pionir, “Qui le pistole sono proibite”.
Tanto i novemila spettatori urlanti ne coprirebbero comunque il rumore. E per uscire vincente da qui questo è il problema principale per la Virtus venerdì, forse più difficile che non battere i biancorossi sul campo.
Per quanto attiene alla Crvena zvezda c’è da dire che l’addio del coach Dejan Radonjic, andato al Panathinaikos, aveva scombussolato decisamente i piani della dirigenza che in emergenza aveva poi chiamato in panchina un giovane coach senza alcuna esperienza a questo livello, il 38enne prodotto del FMP Vladimir Jovanović.
Dopo 7 turni e 5 sconfitte, con la sola vittoria in casa col Bayern e fuori casa solo a Berlino, c’è stata la decisione di mettere la squadra in mano a Dusko Ivanovic.
All’inizio pareva una vera scommessa anche per il basso budget messo a disposizione che non si discosta dagli 8,3M dell’anno scorso ma con l’arrivo del coach Ivanovic la squadra ha cambiato volto ed ha vinto tutte e tre le seguenti gare disputate in Eurolega: a Berlino e le due in casa con l’ASVEL ed il Maccabi.
Così oggi il leggendario sergente di ferro montenegrino, nonostante la modestia della campagna mercato, ha portato la Stella ad avere il 40% di vittorie in EuroLeague ed un record di 7\1 in ABA League.
Dalla squadra se ne sono andati i 4 quinti del quintetto dell’anno scorso : Kalinic andato al Barcelona, Wolters al Panathinaikos, Hollins al Maccabi e Davidovac al CSKA, oltre ad Aaron White al Buducnost e il centro Zirbes al Benfica.
E sono arrivati per dare una dimensione al gioco vicino al ferro che il solo 2,06 Kuzmic non poteva garantire, da Milano Bentil, lungo di complemento, un profilo che non fa la differenza, così come Hassan Martin dall’Olympiakos ed il 2000 Filip Petrusev, con la voglia di riscatto dopo il fallimento in NBA e l’annata nera ad Istanbul.
Negli esterni è entrato dal Panathinaikos Nema Nedovic che porta tiro, talento ed esperienza oltre a 13,5 ppp., la guardia argentina da Milwaukee Luca Vildoza coi suoi 12,4 e 3,8 ass. e la grinta di John Holland.
E da sole tre giornate è giunto dall’Australia Jaylen Adams, piccolo play di 1,88 che ( con 2,5 ppp in 20 min. tirati con un pessimo 25%) non ha però ancora dimostrato di poter giocare a questo livello.
Per chiudere poi manca qualcosa nel reparto ali dopo l’addio di Kalinic e non possono certo bastare le conferme di Mitrovic e Dobric . Infatti sono Luka Mitrovic che porta 7,9 ppp e 4,8 reb. e Dobric con 7,5 ppp, le uniche due ali della vecchia guardia che restano nel ruolo.
Così come son rimasti il play Nikola Ivanovic che rileva Vildoza, ma che mancherà venerdì per una frattura alle costole, dando così modo di “vendicarsi” al nostro ex Stefan Markovic che ha sinora cifre scadenti ma troverà di certo forze interiori.
Curioso il mancato arrivo dopo la firma del 35enne centrone di 2,13 Miroslav Raduljica che ha deciso, dopo quattro anni nel campionato Cinese, di rinunciare alla EuroLeague per guidare il camper di una rock band serba in un lungo tour sulla Route 66, per realizzare uno dei suoi sogni di quando era bambino.
Questo a dimostrare che per fare la EuroLeague con un budget così limitato ci vuole anche fantasia. Infatti poi nelle previsioni iniziali per la Zvezda non c’era la parola “Playoff” e pare già fenomenale l’attuale posizione nella classifica col record di 4\6.
Sarà importante per la Virtus rientrare sul campo che l’ha vista sconfitta in ottobre di 28 punti e dare un segno di maturità e di carattere, perchè vincere al Pionijr è come superare Scienza delle costruzioni: ti avvia alla laurea.
Intanto un segno di ottimismo arriva dai bookmakers che danno le due squadre alla pari.