Ausl, oltre 5mila controlli annuali nella filiera del latte

Scritto da il 16 Luglio 2021

622 allevamenti di produzione latte (di cui 600 bovini e 22 ovicaprini) e 123 stabilimenti che lavorano prodotti a base di latte: la provincia di Modena vanta una importante filiera in questo campo dell’agroalimentare che annovera prodotti di eccellenza, tra cui il Parmigiano Reggiano. Anche Modena è infatti pienamente inserita nel territorio identificato dal disciplinare del Consorzio che riunisce le aziende produttrici.

A garanzia della qualità di tutti i prodotti lattiero-caseari della nostra provincia vi sono i controlli effettuati costantemente dal Servizio Veterinario dell’Azienda Usl di Modena che affianca gli imprenditori nel mantenimento di altissimi standard. Un affiancamento che non è mai venuto meno neanche durante le fasi più acute della pandemia di Covid-19.

Ai veterinari dell’Ausl di Modena spetta il compito di verificare la corretta applicazione delle rigide regole sanitarie derivanti dalle normative europee, che si aggiungono alle altre regole, previste ad esempio dal Consorzio, per garantire la qualità dei prodotti.

I controlli iniziano nelle stalle e proseguono lungo tutta la filiera fino alla tavola, passando dalle varie fasi di lavorazione.

Per far conoscere questa importante attività volta a portare sulle tavole dei cittadini – non solo modenesi ma di tutto il mondo – prodotti sicuri, l’Ausl ha prodotto un video che diffonderà oggi tramite i propri canali social (a questo link il video sul canale Youtube https://youtu.be/GGwkWIvBWDo).

È stato così possibile, grazie anche alla collaborazione di alcune aziende del settore, seguire i professionisti del Servizio Veterinario e conoscere da vicino i controlli effettuati.

In primis, non può esserci una produzione di latte di buona qualità se non vengono rispettate le necessità di benessere animale – sottolinea Federico Spinoso medico veterinario dell’Azienda USL di Modena, direttore dell’area Igiene degli alimenti e delle produzioni zootecniche –  il Servizio Veterinario controlla spazi e libertà di movimento degli animali, l’adeguatezza delle strutture, la qualità dell’aria e dell’acqua, la pulizia.

Vengono controllate tutte le fasi di mungitura (pulizia della mammella, controllo dei primi getti del latte, attacco dei gruppi di mungitura) e i passaggi di raccolta e raffreddamento del latte”

La qualità del latte viene garantita anche dai rigidi controlli sui farmaci che vengono somministrati agli animali e, nel caso di violazione delle norme, le pene sono molto severe.

Inoltre, grazie al sistema informatico Agrinet, il Servizio Veterinario riceve direttamente dai laboratori di analisi gli esiti dei controlli effettuati sul latte e, in caso di non conformità, è possibile intervenire subito con prescrizioni al titolare dell’allevamento.

Si passa poi allo stabilimento di lavorazione del latte, chiamato comunemente caseificio ma con una struttura di vera e propria industria, dove arriva il latte conferito dai soci.

I caseifici vengono riconosciuti a livello regionale e comunitario tramite requisiti strutturali ed impiantistici e tramite la presentazione di un piano di controlli interni che viene validato dal Servizio Veterinario di Ausl Modena che ne verifica l’applicazione.

Il controllo inizia da tutti i pre-requisiti di base: tra questi, sanificazione, manutenzione, formazione del personale, lotta agli infestanti, tracciabilità del prodotto, controllo della qualità delle materie prime, del trattamento e del prodotto finito. Si passa poi a controlli più specifici che caratterizzano lo stabilimento nella sua lavorazione.

I dati (Provincia di Modena, 2020)
  • 600 allevamenti di bovini da latte
  • 22 allevamenti di ovicaprini da latte
  • 123 stabilimenti di produzione e lavorazione di prodotti a base di latte
  • 5358 verifiche negli stabilimenti
  • 97 non conformità rilevate in 73 stabilimenti (non conformità riguardanti aspetti gestionali, documentali che sono state sanate entro l’anno e non incidono sulla sicurezza del prodotto)
  • 74% percentuale di allevamenti controllati nel corso dell’anno. Dato superiore al livello minimo del 60% richiesto dalla Regione Emilia-Romagna per il 2020.

 

 

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