VIRTUS : MISSION IMPOSSIBLE A MADRID

Scritto da il 24 Ottobre 2022

Era il 2002 l’ultima volta che la Virtus ha incontrato il Real, nella Regular season dell’EuroLega, 20 anni fa tondi dopo i quali il Real rimase nell’apogeo del basket europeo e la Virtus sprofondò nell’A2 e nella mediocrità. Giovedì sera a Madrid l’incontro.

Per più di mezzo secolo, il Real Madrid è stato un punto di riferimento nel basket europeo. Il suo record di 10 titoli in EuroLeague, insieme ai 35 campionati nazionali, dice tutto sul suo status di club.

L’ultima sua vittoria del trofeo è stata nel 2018, la decima, mentre l’anno scorso è stato battuto in finale dall’Anadolu Efes, la nona finale persa.

Con una storia così scintillante da difendere e onorare e col budget maggiore delle 18 squadre ( circa (45milioni) l’obiettivo dei blancos rimane lo stesso ogni nuova stagione: lottare per ogni titolo disponibile.

Sinora in EuroLeague è sul 2-2 , dopo una caduta prevedibile a Barcellona ed una meno, in casa con l’Olympiakos di Vezenkov, entrambe di misura.

In Campionato è al comando con altri team, con 4 vittorie ed una sconfitta, quella di ieri a Vittoria, maramaleggiata da  Daulton Hommes, ex Cremona, con 24 punti.

IL ROSTER

Quando l’infortunato Alocén tornerà intorno a Natale, il Real avrà 16 giocatori veri a rotazione E questo dice già tutto sul suo potenziale, unico in Europa,  che potrebbe però anche essere un problema per il nuovo coach, Chus Mateo che dovrà far dimenticare Pablo Laso ed avere il carisma e la leadership che necessita in un club come quello “merengue”, che nel passato ha bruciato coach esperti come Messina.

Resta da vedere come l’allenatore ora pianifichi la stagione e la nuova rosa, perché è evidente come in questa vi sia un eccesso di ali: Causeur, Musa, Rudy F., Hezonja, Deck, Hanga.

Mentre è chiara la composizione dei play: Williams-Goss, Sergio Rodríguez e Lull – e dei lunghi  Yabusele, Cornelie, Poirier e Tavares.

E son proprio questi ultimi che possono dominare, per taglia e per talento. Tavares in particolare ma anche Poirier in molte partite sono stati inarrestabili per i rivali. La loro potenza al rimbalzo, la capacità di intimidazione e la capacità di segnare da sotto il cerchio sono in grado di mettere in crisi i pivot delle altre squadre.

I nuovi arrivi sono stati “di lusso”: Dzanan Musa, Petr Cornelie, Mario Hezonja e Sergio Rodriguez vanno a coprire quelle poche mancanze che il roster aveva.

Il compito di Sergio Rodríguez sarà quello di contribuire e guidare le situazioni più critiche che affioreranno in una lunga stagione di 85-90 partite. Con Mario Hezonja, il Real ha incorporato un attaccante specializzato nei tiri da tre, ma che gestisce bene anche il gioco nelle due fasi ed è capace anche di giocare sopra il canestro, come falso “quattro”. Dzanan Musa (12 ppp col 43% da tre) , dopo una stratosferica stagione a Lugo, ha già dimostrato col suo talento purissimo che questo è un livello che gli compete. Petr Cornelie, un’altro body da 211 cm. (8 ppp col 48% da tre), arrivato dopo il grave infortunio di Randolph, sta già provvedendo al tiro da fuori, la sua vera forza.

In altre parole un poker di realizzatori e tiratori che, sommati a Causeur, Rudy e Deck (12 ppp col 44% da tre e ben 8 reb.), può aprire il campo a Yabusele, Tavares o Poirier, che avranno così più spazio nella vernice e saranno un’arma tattica sicuramente vitale.

Tutto perfetto quindi ? una squadra da Final o da titolo, senza dubbio, che con l’Efes ed il Barça si divide oggi i favori del pronostico.

Per la Virtus quindi “mission impossible” anche se ieri si son visti dei cenni di ripresa da Mannion e Belinelli, i 26 assist e giovedì vi sarà pure il rientro alla WiZink Center Arena di Shengelia, fermo da due mesi. Giovedì davanti non ci sarà Treviso, ma si spera in una buona figura, evocata in estate da Zanetti stesso, ed in una fase offensiva finalmente più proficua.

 


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