Arrivano all’esame della spumeggiante Virtus gli orsacchiotti rampanti dell’Alba Berlino, a loro volta giunti al via della stagione 2023/24 con un roster rivoluzionato nelle sue fondamenta, con due giovani italiani ma privi dei loro totem.
La Virtus vittoriosa l’anno scorsa a Berlino di 22 punti (con 20 PIR di Teodosic, 22 punti di Weems e 8 rimbalzi di Jaiteh) non esiste più, ma l’attuale appare più attrezzata nel mantenere l’alto ritmo di gara dei gialli. Il piano partita sarà quindi mantenere concentrazione e non sottostimare l’impegno.
L’underdog Alba quest’anno è chiamata ad un miglioramento dei suoi recenti record negativi, e non sarà facile vista l’attuale base di talento, interessante ma acerba, già dimostrata nelle due sconfitte nella Lega.
Coach ISRAEL GONZALEZ, erede designato della leggenda Aito, affronta la sfida della crescita che però necessiterebbe di una solidità maggiore e di una costanza di rendimento mai vista sinora nei 4 anni di Eurolega.
Tantissimi i cambiamenti, a cominciare dagli addii eccellenti di chi ha scritto la storia delle ultime stagioni: Luke Sikma, Maodo Lo, Yovel Zoosman, Tamir Blatt, Jaleen Smith e Ben Lammers.
Sono arrivati JUSTIN BEAN, MATTEO SPAGNOLO, GABRIELE PROCIDA, STERLING BROWN e MATT THOMAS, mentre è rientrato dal prestito ZIGA SAMAR.
Rinnovi importanti son stati quelli di CHRIST KOUMADJE, JONAS MATTISSECK e LOUIS OLINDE, con quest’ultimo atteso a quel salto di qualità che si attende da lui. Inoltre è stata confermata la fiducia a MARCUS ERIKSSON, assente però dai campi da più di un anno.
ROSTER
La squadra pare abbastanza debole e inesperta grazie ad un budget modesto.
G – Spagnolo, Samar, Delow, Mattisseck, Thomas, Eriksson
Il sistema del team è risaputo : finisci in panchina se non ti prendi le tue responsabilità e quindi tutti possono giocare senza pressione e la crescita di diversi talenti sinora sbocciati lo dimostra. E la cosa può essere il punto di forza ma anche al tempo stesso il limite in una manifestazione speculativa come l’EuroLeague.
Perciò mantenerealto il ritmo della transizione offensiva al fine di limitare l’efficacia delle difese avversarie schierate e far viaggiare la palla velocemente è il compito di Sterling Brown, Spagnolo e Samar. E proprio questi due saranno la chiave se daranno quel contributo di talento e creatività che vengono loro riconosciuti, e le cose potrebbero mettersi meglio del previsto anche in termini di risultati.
Ed il dinamismo del gioco si addice a Olinde, ai tiratori bianchi Bean e Thomas ed a Thiemann. E la sorpresa potrebbe essere quella di Gabriele Procida, a Berlino chiamato ad un ruolo di protagonista.
Alla pattuglia di 4 e 5 è richiesto un ruolo prevalentemente difensivo, soprattutto a rimbalzo (36,1 pp), come già visto la scorsa stagione. Ma l’impegno sarà difficile, data la perdita di Sikma, solida presenza dietro ed anche intelligente pivot in fase offensiva, e di Lammers.
Per i berlinesi il 34% dall’arco della scorsa stagione va migliorato, soprattutto in un sistema in cui i tiri rifiutati non son previsti. Ed anche mantenere alto il numero dei possessi per gara garantirebbe una certa costanza di rendimento. Perchè dal saper innescare una batteria di tiratori dall’arco che potrebbe far male e dall’essere in grado di competere anche quando i ritmi si abbassano dipenderà la stagione dell’Alba.
In vero Berlino non è squadra da playoff e probabilmente nemmeno in grado di lottare per quel traguardo, essendoci almeno una dozzina di squadre sulla carta abbondantemente più attrezzate ed altre due/tre che paiono comunque superiori
Coach Israel Gonzalez fa giocare un bel basket ed avrà il gravoso impegno di migliorare il 16° posto dell’anno scorso ottenuto con sole 11 vittorie, delle quali solo 5 in trasferta, per non instillare e confermare l’idea di una mancanza di competitività nell’ECA, che potrebbe un giorno presentare il conto.
