Strage di Capaci: 29 anni fa la mafia ammazzava Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro

Scritto da il 23 Maggio 2021

Giovanni Falcone

Foto Mimmo Chianura/AGF. 23 novembre 1987 Genova, Giovanni Falcone al congresso dell’ Associazione Nazionale Magistrati sulla nave Achille Lauro.

Sono passati ventinove anni da quel 23 maggio del 1992 quando la mafia ammazzava il magistrato palermitano Giovanni Falcone (53 anni) assieme alla moglie Francesca Morvillo (46 anni), anch’ella magistrato e gli agenti di scorta Vito Schifani (27 anni), Rocco Dicillo (30 anni) e Antonio Montinaro (29 anni).

Quel giorno ad attendere Falcone in transito sull’Autostrada A29, vicino allo svincolo di Capaci, in Sicilia vi erano 500 chili di tritolo. Oltre alle vittime nell’esplosione rimasero ferite altre ventitré persone.

 

Tony Gentile / AGF

Foto Tony Gentile / AGF. Un’immagine del luogo dell’attentato dopo l’esplosione. Sul posto Vigili del Fuoco e Forze dell’Ordine.

Il messaggio della Presidente del Senato Elisabetta Casellati

 

«Ventinove anni fa, l’Italia intera rischiava di sprofondare nella voragine aperta dalla strage di Capaci. Ma l’esempio di Giovanni Falcone ha determinato la reazione degli italiani, l’azione di magistrati e delle forze dell’ordine.

In tutti questi anni Falcone è diventato sinonimo di giustizia e libertà dalle mafie: non c’è generazione che non conosca il suo nome, non c’è angolo del Paese dove la sua storia non abbia scosso le coscienze. Oggi, ancora più di ieri, la sua memoria ci deve spronare nell’azione di contrasto alle mafie.

Per impedire che intralcino la rinascita del Paese, che mettano le mani sui fondi per la ricostruzione o che approfittino della fragilità del nostro tessuto sociale ed economico, provato dalla crisi pandemica.

Dove una famiglia è in difficoltà o un’azienda è in crisi, lo Stato deve arrivare prima della criminalità organizzata. È questo il vero impegno morale che il Paese ha nei confronti di Giovanni Falcone e di tutti i martiri caduti come lui in nome della legalità».

 


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