nella foto Virtus : Milos Teodosic il fuoriclasse Serbo delle Vnere, appena rientrato dopo i problemi fisici, ha già trasformato la Virtus, in tre gare di play off oltre i 100 punti

Le semifinaliste dei play off quelle che si attendevano

Per lo scudetto sono rimaste in quattro ma nessuna grossa sorpresa, le prime tre della stagione regolare sono qualificate, poi entra Sassari (5°) al posto di Venezia (4° classificata). Si sa che fin da settembre c’è una finale scritta nelle stelle e nei fatti, quella tra Bologna e Milano, ma prima bisogna arrivarci e può ancora succedere di tutto. Non era del tutto previsto sinceramente che a Milano servissero quattro gare per sbarazzarsi di Pesaro, tutto normale nella serie tra Venezia e Sassari, secondo la classifica doveva essere la più incerta ma non c’è stato bisogno della “bella” per decidere la semifinalista.

Fra Trento e Tortona le minori differenze di punteggio di tutti i quarti

La Bertram, terza in classifica per tutta la stagione, era attesa a un superamento del turno abbastanza agevole contro una squadra dal rendimento altalenante. I Piemontesi nell’ultimo mese, ormai blindato il 3° posto, sembravano aver tirato i remi in barca e attuato un richiamo della preparazione fisica. Invece, pur avendo concluso in 4 gare, hanno palesato dei passaggi a vuoto tanto che la serie ha vissuto 4 partite “strettissime” se si pensa che, complessivamente, lo scarto è stato di 8 punti a dividere le due contendenti, cioè meno di 3 possessi in 160′ di gioco. Il grandissimo equilibrio è stato frutto della solidità di entrambe ma Trento ha messo in vetrina alcune individualità note e meno note. In gara 4 protagonista assoluto Matteo Spagnolo ventenne play di proprietà del Real Madrid che ha fatto impazzire la difesa di Ramondino. Peccato per la Dolomiti energia che, a un secondo dalla sirena, proprio l’mvp della gara abbia sbagliato i due liberi della possibile vittoria dei suoi. Così alla Virtus è toccata in sorte nuovamente la Bertram Tortona a lungo considerata nella stagione scorsa la Kriptonite delle Vnere, insomma la sua bestia nera, ma poi domata in 3 gare secche ai play off.

L’altra parte del tabellone garantisce battaglie e spettacolo

Dopo una gara 1 a corrente alterna, Sassari ha giocato tre partite in cui ha preso in mano  il pallino del gioco e l’ha comandato a piacimento. Venezia ha vinto la prima di un possesso e perso l’ultima con lo stesso divario, ma in mezzo ci sono state due gare da -26 e -11, quindi verdetto senza appello. La squadra di Bucchi è arrivata ai play off in una condizione ottimale, un roster equilibrato e completo in cui spicca sotto canestro Ousmane Diop un centro con ottime mani e quindi buon passatore. Pensabile che Milano non vinca la serie ? Difficile immaginarlo ma la squadra di Messina dovrà mantenere un livello di concentrazione molto maggiore di gara 3, affrontata con sufficienza e una buona dose di presunzione. Con la Dinamo la sottovalutazione dell’avversario potrebbe costare carissima.

La Virtus riposo provvidenziale prima delle semifinali

Prima squadra  a conquistare le semifinali, la squadra di Scariolo si è guadagnata 48 ore di riposo in più delle altre, una manna caduta dal cielo per una squadra dall’ età media elevata specie nei suoi giocatori più rappresentativi. Nelle 3 gare con Brindisi si è visto il vero volto della Virtus 2022-23 che non si è potuto vedere da settembre causa la quantità ripetuta degli infortuni. Si è visto un gioco in transizione finora sconosciuto, favorito dalle caratteristiche della squadra di Vitucci, votata all’attacco, a farne uno in più piuttosto che buscarne uno in meno. Se la finale dovesse essere quella che tutti attendono, il gioco in transizione potrebbe essere una necessità assoluta per evitare troppe occasioni contro la difesa schierata dei bianco rossi.

 


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