Soliera, costi e benefici dell’offerta culturale

Scritto da il 2 Dicembre 2021

L’obelisco di Arnaldo Pomodoro posizionato in Piazza Lusvardi a Soliera

“Il castello Campori si conferma sempre più castello dell’arte” titola Noi di Questo Paese, periodico del Comune di Soliera, “ci sarà una grande installazione ambientale all’esterno e una scultura monumentale troverà posto posto in via P. Nenni, destinata a rimanere a Soliera per tre anni successivi in comodato d’uso gratuito” prosegue l’articolo del mese di ottobre[1].

Indubbiamente arte contemporanea di un certo livello, sia culturale: le opere dello Staccioli sono state esposte dalla Biennale di Venezia alla Hayward Gallery di Londra finanche al museo di Arte contemporanea di San Diego, sia pecuniario.

I costi della mostra 

Recente è, infatti, un’interpellanza sui costi relativi alla gestione della mostra e delle installazioni correlate, presentata dai Consiglieri di Lega Salvini Premier, ai quali il Sindaco Roberto Solomita ha risposto enunciando una spesa di 89.943,75 €, di cui 25mila € finanziati da sponsor e 15mila € dalla Regione Emilia-Romagna.

La parte restante della somma risulta invece a carico delle risorse della Fondazione Campori, ente privato di cui il Comune è Socio Fondatore e alla quale contribuisce annualmente. L’ultima contribuzione nota allo scrivente, risalente al mese di maggio, è stata di 600.000 €[2].

 

Le parole del Sindaco Roberto Solomita

“Noi abbiamo scelto di qualificare la nostra città come una città della cultura, consapevoli che l’investimento in sapere, per tutti i cittadini, soprattutto per quelli più giovani, è un modo per offrire stimoli e strumenti per affrontare la società accrescendo la consapevolezza e lo spirito critico.”

“Abbiamo iniziato questa attività importante” prosegue il primo cittadino, “denominata castello dell’arte per dare a quello spazio, anche nel contesto del centro storico riqualificato, un nuovo fattore di attrattività, quindi, oltre ai potenziali culturali c’è anche una ricaduta rilevante dal punto di vista della vitalità dei luoghi del centro storico. Avere un calendario di esposizioni importanti nel castello significa garantire centinaia di visitatori ogni fine settimana alle mostre, visitatori che per lo più vengono anche da fuori Soliera, con nuove persone che possono conoscere il nostro territorio. Sono quindi un fattore di interesse per le attività.

Queste iniziative vengono finanziate da vari soggetti, istituzioni pubbliche: la Regione, fondazioni bancarie e da aziende private, oltre che dalla fondazione Campori.

Queste aziende, come Esselunga, Granarolo, il centro commerciale delle Gallerie con Sicem, Reinova, sanno che operare in un territorio che produce queste iniziative significa avere visibilità, per cui collegarsi a tali progetti e sostenerli è un’azione importante anche per loro.”

 

L’opinione del Consigliere Vincenzi (Lega Salvini Premier) 

 

Come termine di paragone” afferma in un comunicato il consigliere di minoranza interpellante Paolo Vincenzi, “basti pensare che il Comune di Soliera destina solamente 11mila euro a sostegno delle spese per le attività sportive di bambini e ragazzi meno abbienti, o appena 15mila euro per il progetto abbracci, per gli incontri in sicurezza degli ospiti della casa protetta Pertini con i familiari.

L’arte proposta dall’amministrazione solierese, dal suo braccio operativo: la Fondazione Campori, e dall’azienda curatrice All Around Art serve ai solieresi o viceversa?” domanda in conclusione Vincenzi.

 

La mostra “Mauro Staccioli [re]action” è realizzata dalla sovracitata società che già in passato aveva organizzato anche “Arnaldo Pomodoro {Sur}face” e “Intra Moenia Collezione Cattelani”, tenutesi sempre a Soliera.

Quest’ultima mostra, in particolare, fu oggetto di attenzioni mediatiche riguardanti quello che venne ritenuto da alcuni un possibile conflitto di interessi, ipotesi in realtà subito smentita nei fatti come venne spiegato in un articolo del 2018 in cui intervenne lo stesso Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi Corrado Faglioni.

-Se, concludendo, è vero che coltivare la lucidità è il fine della cultura[5], i costi e i benefici per il territorio tutto potranno essere interiorizzati quando il frutto sarà maturo, speriamo solo che sia dolce.-

 


[1] “Il castello Campori si conferma sempre più castello dell’arte”, Noi di questo Paese, ottobre 2021.
[3] “La fondazione crc esce dalla Campori”, Gazzetta di Modena, 10/03/2019
[4] “La fondazione cassa non liquiderà società consigliere”, Gazzetta di Modena, 18/10/2018
[5] Nicolás Gómez Dávila, filosofo

 

 

 

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