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Scariolo esonerato, la Virtus svolta con Luca Banchi
Scritto da Lucio Bertoncelli il 15 Settembre 2023
nella foto : un’immagine emblematica che rappresenta il momento della Virtus. La società bianco nera ha operato una scelta molto coraggiosa per dare una svolta alla stagione che deve iniziare
Alla Virtus non ci si annoia mai via Scariolo ecco Luca Banchi
Fulmine a cielo quasi sereno alla Virtus : in poche ore dopo una giornata d’irritazione e meditazione per l’intervista di Scariolo, la Virtus ha compiuto un ribaltone dalle conseguenze imprevedibili ma certamente utile per dare uno scossone ad un ambiente che avrebbe rischiato di produrre un’annata anonima e senza prospettive. La diminuzione del budget e il roster allestito non erano l’ideale per un allenatore pretenzioso abituato a poter gestire panchine sconfinate ricche di soluzioni e alternative.
Non si poteva continuare con un allenatore scontento
Sergio Scariolo non era più in sintonia con la Società Virtus ed i suoi dirigenti. Penso che questo lo avessero compreso tutti dagli addetti ai lavori all’ultimo distratto tifoso. La conferenza stampa di giugno in cui aveva sostanzialmente detto che avrebbe continuato anche con un budget ridotto e addirittura valutata la possibilità di estensione contrattuale anche a cifre ridotte, era sembrato un salvagente lanciato ad una proprietà con cui i dissapori erano tanti. Probabilmente il coach aveva sperato, con queste dichiarazioni, di avere le mani più libere nella costruzione del roster. Invece, per sua stessa ammissione, non è stato accontentato e la squadra gli è stata “consegnata” così a scatola chiusa, prendere o lasciare. I soli Dobric e Polonara erano di suo gradimento mentre gli altri probabilmete lui non li avrebbe nè scelti nè messi sotto contratto.
L’ultima intervista inacettabile per i contenuti
La goccia che ha fatto traboccare il vaso già evidentemente abbastanza colmo è stata l’ultima intervista al termine dell’allenamento di martedì. Incontro informale con la stampa e tv in cui, in alcuni passaggi, il coach Bresciano ha praticamente detto che la squadra è il risultato di scelte non sue a cui lui non ha potuto mettere mano. Ha parlato a ruota libera indicando nella mancanza di un match winner vero (ma chi li ha di solito se li tiene), un giocatore capace di costruirsi un tiro da un palleggio e quindi in grado di vincere le partite nei finali roventi. Scariolo ha detto anche che questo giocatore sarebbe stato da trovare all’interno quando avesse conosciuto i nuovi giocatori in modo approfondito. Insomma il quadro non era proprio idilliaco per la seconda squadra italiana e con una wild card per l’Eurolega. In questo modo erano stati completamente smentiti Luca Baraldi e Paolo Ronci che, in una precedente conferenza stampa, avevano affermato che la scelta dei giocatori era condivisa col coach.
La Virtus non poteva far finta di niente
La proprietà e la dirigenza Virtus avrebbero potuto richiamarlo alle sue responsabilità, al principesco contratto che lo lega al club e che lo rende a tutti gli effetti un dipendente con diritti ma ovviamente doveri. Invece si è voluto voltare pagina e dare una sterzata decisa alla macchina virtussina e l’uomo prescelto ha proprio le caratteristiche giuste per il momento. Grossetano, 58enne, segno zodiacale Leone, il nuovo coach Virtussino è appena stato nominato l’mvp dei coaches del Mondiale di Manila, dove con la Lettonia ha sbaragliato la concorrenza agguerrita conquistando un incredibile 5° piazza, sconfiggendo tra gli altri anche l’Italia. Il suo curriculum di allenatore è impressionante : a soli 18 anni le giovanili della sua città e in 40 anni esatti di carriera, le Forze Armate, Livorno, Trieste, le giovanili della nazionale Italiana, Trapani e Jesi, poi i 6 anni senesi da vice con 4 scudetti, poi promosso a capo allenatore subito uno scudetto (che sarebbe stato revocato per i disastri economici Senesi), poi Milano con uno scudetto (questo si buono) e un’ottima Eurolega, poi Torino, il Bamberg, l’Aek Atene, il Lokomotiv Kuban, poi la Lettonia con cui continua il rapporto, Pesaro, e Strasburgo. Insomma mancava soltanto la Virtus per questo giramondo del parquet e adesso è arrivata. Estimatori e detrattori gli riconoscono enormi capacità tecniche e la dote di far migliorare i giocatori delle squadre che allena. La sua vis polemica e il carattere non certo malleabile gli hanno impedito, in molte occasioni, di proseguire esperienze che gli avrebbero dato titoli e onori, se alla Virtus troverà il clima ideale nessun risultato gli sarà precluso
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