Modena Volley: quando il “a testa alta” non basta più

Scritto da il 28 Aprile 2022

La stagione sportiva di Modena Volley si è chiusa nel peggiore dei modi con la sconfitta a Perugia per 3-1 nella gara 5 delle semifinali scudetto. Un risultato accolto dai vari “a testa alta” che spesso vengono utilizzati per giustificare una sconfitta. Tutta l’annata della squadra costruita dal GM Andrea Sartoretti e allenata da Andrea Giani è stata alta..mente insufficiente, soprattutto per le premesse e gli obiettivi che tifosi e addetti ai lavori avevano riposto nel rinnovato roster che aveva visto i ritorni di Bruno, Earvin Ngapeth e l’arrivo di Nimir Abdel Aziz e Yoandy Leal.

Modena ha vissuto alti e bassi per tutta la stagione, con cocenti delusioni come l’eliminazione dalla CEV CUP e la mancata qualificazione alla Final4 di Coppa Italia. Obiettivi che dovevano essere centrati o almeno vissuti fino al termine per provare a “rodare” al meglio un meccanismo che poi avrebbe dovuto essere sostanzialmente perfetto dopo una regular season chiusa al 4° posto. Le 2 vittorie in trasferta a Perugia durante le semifinali, e la vicenda Leal, sembravano aver compattato e dato linfa ad un gruppo che in gara 4 al PalaPanini ha mancato l’occasione per dare un senso a questa stagione.

Nel momento chiave però sono usciti, ancora una volta, i limiti di questo roster che di fatto non ha rotazioni sufficienti e di qualità dalla panchina e soprattutto ha sofferto tremendamente nella zona dei centrali e del libero. Inoltre la stagione di Leal non ha garantito a Modena quella qualità che tutti gli avevano visto e riconosciuto ai tempi di Macerata. Il cubano non ha mai dato la sensazione di essere entrato al 100% in questo progetto e sistema di gioco, e il suo body language spesso è stato indicativo di un nervosismo che poi si è visto anche in campo.

 

La percezione è che il Management di Modena Volley avesse messo sul piatto tutto in questa stagione, con la speranza o quasi la certezza di portare in bacheca almeno una delle tre competizioni per poi proseguire con “meno pressione” e con una piazza più appagata i mesi successivi. Una scelta rischiosa tenendo conto dei giocatori che sono partiti ( Lavia e Rinaldi su tutti) che paradossalmente si giocheranno una finale di Champions League ma con la maglia di Trento. A proposito di Champions: la mancata qualificazione alla massima competizione europea di volley è l’ennesimo obiettivo mancato di questa stagione, figlio di una regular season non a livelli eccezionali.

 

Per Modena non sarà semplice ripartire e soprattutto ricostruire motivazioni e “spirito di squadra” in un roster che l’ha mostrato in rare occasioni. Inoltre le avversarie probabilmente aumenteranno ( citofonare Piacenza) e quindi il livello del campionato più bello al mondo aumenterà nuovamente. Anche i tifosi dovranno necessariamente essere presi in considerazione dopo il fallimento di questa annata. Nelle ultime stagioni, segnate dal Covid e da risultati non all’altezza del blasone della squadra, il pubblico modenese ha dato prova di esserci sempre e la dirigenza ha l’obbligo, dal giorno 1 della nuova annata di essere sincera e presentare senza giri di parole il nuovo progetto.  La continuità deve arrivare dalla conferma di coach Giani, con l’obiettivo di consegnarli un roster completo in ogni zona del campo e che soprattutto gli permetta di voltarsi verso la panchina e trovare qualità che in questa stagione è mancata proprio nei momenti in cui la panchina serviva per dare respiro ai titolari. Modena non può più permettersi di chiudere le stagioni con un misero “a testa alta”.

FOTO: credits Modena Volley


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