nella foto Virtus : Semi Ojeleye, la sua straordinaria prestazione al Palapentassuglia non è stata sufficiente a dare alla Virtus la vittoria contro l’Happy Casa Brindisi
La Virtus ha gravi colpe per la sconfitta ma è stata molto aiutata a sbagliare
Sergio Scariolo, coach della Virtus, in sala stampa al Palapentassuglia ha abbandonato la propria proverbiale diplomazia e ha definito la prova dei suoi nell’ultimo quarto “indegna”. Ovviamente ha fatto di tutte le erbe un fascio e ha compreso anche chi, come Ojeleye, ha giocato una gara straordinaria nella quale non ha sbagliato praticamente nulla. I bianconeri privi dei due leader tecnici (Teodosic e Shengelia) nonchè del dinamismo di Cordinier, hanno giocato trenta minuti molto buoni sui due lati del campo e ciò ha permesso di arrivare al massimo vantaggio +24 al 27′. Brindisi, che arrivava da due sconfitte e una classifica deludente (esclusa dalla Coppa Italia), sembrava una squadra con le spalle al muro.
L’Happy Casa una reazione d’orgoglio
A quel punto la Virtus, intesa come squadra, ha commesso un grande peccato di presunzione credendo mentalmente di avere chiuso il match. La difesa è diventata meno feroce, in attacco sono state fatte scelte non lineari, qualche tiro affrettato, qualche palla persa cercando improbabili assist nel pitturato, la squadra di Vitucci col sangue agli occhi per il divario imbarazzante davanti ai propri tifosi ha cominciato a difendere col coltello fra i denti buttando sul parquet tutte le residue energie. Negli ultimi tre minuti del 3° quarto la Virtus ha permesso all’Happy Casa di riavvicinarsi un pò e ridato fiducia ad una squadra alle corde.. C’è stata una sottovalutazione della possibile rimonta sia da parte dei giocatori in campo che, bisogna dirlo, della guida tecnica che ha atteso molti minuti prima di fermare il gioco con un time out. Come già successo nella gara di Eurolega col Panathinaikos l’impressione è che lo staff tecnico abbia voluto responsabilizzare i giocatori senza intervenire con un time out magari traumatico. Tutte le opinioni sono rispettabili ma a volte fermare il gioco ha il duplice scopo di chiarire le idee ai propri giocatori ma anche di rompere il ritmo agli avversari.
Gli arbitri si sono fatti trasportare dalla partita
I tre arbitri hanno commesso a loro volta una serie di errori in serie ma sopratutto nell’ultimo quarto si sono fatti prendere la mano dall’aggressività della squadra di Vitucci. I Brindisini tentando il tutto e per tutto hanno aumentato i contatti ed abbiamo assistito una vera e propria caccia all’uomo nero in tutte le zone del campo. E’ aumentato in modo esagerato il ricorso all’istant replay rendendo il gioco molto spezzettato. Nonostante il supporto tecnologico la terna ha commesso errori importanti ma la colpa maggiore è aver consentito negli ultimi minuti una serie di schiaffi, ancate, spinte culminate in un fallo di Harrison su Jaiteh sotto canestro meritevole certamente di provvedimenti severi (Jaiteh è rimasto a terra per parecchio tempo). Aver trascurato un fallo del genere ha fatto capire ai giocatori di Vitucci che si poteva continuare a picchiare e la gara è degenerata. Nel basket può succedere che, inconsciamente, gli arbitri siano portati a premiare la difesa aggressiva e fallosa della squadra che sta recuperando nel punteggio ma Sahin e i suoi soci hanno esagerato un bel pò.
La Virtus dovrà resettare in fretta
Inutile dire che, anche se fino ai play off il campionato riveste un interesse relativo per le squadre che disputano l’Eurolega, la delusione è stata cocente e immaginare che alla ripresa degli allenamenti ci sarà un chiarimento doveroso tra lo staff tecnico e i giocatori. L’abilità dei tecnici dovrà essere quello di correggere ciò che non ha funzionato ma anche rimettere in fiducia il gruppo in vista dei prossimi due impegni importantissimi d’Eurolega, trasferta in Baviera col Bayern venerdì e la Stella Rossa a Bologna martedì prossimo.
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