Nella foto Virtus : Isaia Cordinier rientrato a Treviso dopo due mesi, una delle poche note positive della Virtus al Palaverde

Una brutta Virtus torna da Treviso con molti dubbi

La sconfitta a fil di sirena rimediata ieri al Palaverde deve aver fatto accendere più di una spia nella plancia di comando Virtussina. Una squadra indecifrabile per il comportamento di alcuni suoi uomini sconfitta in modo rocambolesco ma, cosa più preoccupante, per lunghi tratti apparsa in balia di un’avversaria il cui roster non è certamente paragonabile ad una Virtus pur incerottata di questi tempi. Qualcuno ha parlato di motivazioni, la salvezza per Treviso sarebbe stata più motivante del primo posto per la Virtus. A questo punto però la domanda legittima è se il primo posto interessi davvero, tutte le valutazioni sono sempre possibili

A 40′ dall’ultima sirena tanti verdetti ancora da definire

A una sola gara da disputare vi sono poche certezze : la prima retrocessione in A2 è quella di Verona che paga una stagione travagliata tra infortuni e scelte di stranieri inadeguati. Restano sul fondo 4 squadre di cui 3 a 22 punti Trieste, Scafati e Napoli ma a 20 punti (oggi sarebbe retrocessa) ci sta l’Unahotels Reggio Emilia. Le ipotesi possibili sono numerose e tanto vale attendere le 20 di domenica senza addentrarsi in calcoli complicati. In testa è tutto abbastanza semplice : se la Virtus batterà Varese sarà seconda a patto che Milano superi Sassari al Forum, in caso contrario saranno le Vnere a terminare prime. Anche per le posizioni dal 3° all’ 8° posto non c’è ancora nulla di definito e gli scenari potrano cambiare fino all’ultima sirena.

La Virtus sconfitta sul campo e nel post partitaTokoShengelia

La Virtus quest’anno ha giocato ben 12 gare concluse all’ultimo tiro e di queste ne ha vinte 9, quindi un’ottima media. In alcune occasioni per demeriti altrui, in altre grazie a prodezze individuali dei fuoriclasse di cui è pieno il suo roster. La sconfitta del Palaverde pertanto potrebbe essere catalogata come un incidente di percorso tutto sommato normale, se non fosse per come è arrivata. La Virtus ha difeso per due quarti in modo molle concedendo dall’arco di tutto alla Nutribullet. Chi si attendeva un cambio di passo dopo il riposo è rimasto deluso e, anzi, la squadra di Scariolo è andata drammaticamente sotto nel punteggio. A quel punto è salito in cattedra il prof. Shengelia che, caricatosi sulle spalle la squadra, ha insegnato a tutti il gioco spalle a canestro in post basso. Risalita con una discreta difesa la Virtus si è issata fino ad un +5 che a un minuto dal termine pareva una sentenza già scritta. Toko Shengelia avrebbe anche fatto la magata giusta in difesa sull’ultima azione perchè sia chiaro quello di Banks visto e rivisto è un fallo di sfondamento bello e buono (anche se ci sono immagini contrastanti sotto canestro che propenderebbero per dar ragione agli arbitri) ma ciò, a maggior ragione, rende le parole di Sergio Scariolo in sala stampa particolarmente inopportune.

In un clima infuocato la protesta ci può stare ma l’attacco frontale a Paternicò a bocce ferme è inacettabile, specie da parte dell’allenatore campione d’europa e del mondo con la nazionale spagnola.  Il coach dopo trent’anni di carriera sa meglio di tutti che gli arbitri decidono in una frazione di secondo e il fallo di sfondamento è il più difficile da valutare perchè entrano in gioco una miriade di fattori. Al di là di questo e in vista dei play off prossimi venturi bisognerà anche ricordarsi che gli arbitri, come tutti sul campo, hanno legittimamente il diritto di commettere errori, si spera sempre meno possibili, altrimenti non dovremmo nemmeno accettare che Belinelli, uno dei migliori ai liberi in serie A, metta sul ferro quello decisivo.

Il futuro della Virtus è difficile da ipotizzare

Qualcuno fra i tifosi Virtus si è augurato che, gli spogliatoi del Palaverde, ripetano il miracolo. Come si ricorderà si disse che, proprio in quegli spogliatoi,  tra il primo e secondo tempo della gara play off nel 2021, sia scoccata la scintilla in grado di generare l’energia positiva che diede alle Vnere il 16° scudetto. Se lo schiaffo di ieri sera sarà stato salutare per scuotere dal torpore e dall’abulia i grandi malati della Virtus, allora quella con Treviso sarà stata una sconfitta utile. Jordan Mickey, ex Real Madrid e Zenith in Eurolega, non può essere lo stesso giocatore che per liberarsi a ricevere la palla, spazza via con una manata Zanelli davanti all’arbitro togliendo ai suoi un importante possesso ; così come Iffe Lundberg che in Eurolega ha giocato in maglia Virtus ottime gare come a Madrid e in casa contro l’Efes, negli ultimi mesi pare aver inviato una controfigura tra l’altro svogliata. Nella delusione del Palaverde le uniche note positive sono la prestazione di Shengelia e il ritorno di Cordinier già caldissimo in attacco e abbastanza pronto in difesa. Ancora lontano da un’accettabile condizione Awudu Abass rimasto sul parquet appena 5′ e giudicato evidentemente non in grado di competere in una gara tanto accesa.

Una settimana prima del finale

La Virtus è matematicamente almeno seconda e più giù di li non potrà andare. Al di là dell’eventuale gara 7 in trasferta, anziche in casa, in un’ipotetica finale scudetto, non avrà altri problemi da questa sconfitta. E’ tutto da verificare ad esempio, riguardo i possibili incroci. che cosa sia più conveniente. Arrivando 2a il tabellone le assegnerebbe la settima (oggi Brescia) mentre arrivando prima le toccherebbe, a oggi, l’Happy Casa Brindisi. I ricordi più vicini non sono affatto positivi : con Brescia brucia ancora la finale di Coppa Italia e coi pugliesi la sconfitta del Palapentassuglia a fil di sirena. Ma ci sono ancora 40′ e tutto può ancora succedere : l’avversaria che deve maggiormente temere la squadra di Scariolo sembra essere proprio se stessa.

 


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