nella foto Virtus : Semi Ojeleye dopo oltre un mese di assenza (mancava dalla gara con l’Olympiakos in Eurolega), ha finalmente ritrovato il campo da gioco

Il campionato e l’Eurolega al giro di boa

La prima uscita del 2023 mostra una Virtus che non ti aspetti nella sua veste peggiore di questa stagione. La seconda sconfitta stagionale (ancora interna dopo quella con Scafati) stupisce non già perchè contro Milano, ritrovata e in fiducia, si può perdere ci mancherebbe altro, il modo invece non è da Virtus, almeno questa. Solo a Belgrado, alla Stark Arena con il Partizan, la squadra di Scariolo era sembrata un pugile suonato alle corde incapace di reagire. I bianconeri mai in vantaggio sono rimasti attaccati alla partita nel punteggio solo grazie ad un impatto devastante di Milos Teodosic che nei primi minuti sul parquet ha quasi da solo agganciato i bianco rossi in fuga. Ma anche il mago i miracoli li può fare ogni tanto, la difesa di Milano ha stretto nella morsa Shengelia e il Serbo, lasciando che gli altri godessero di relativa libertà.

L’Armani ha fatto tutto un pò meglio della Virtus

Le statistiche recitano di una superiorità non abissale della squadra di Messina migliore però in tutti i settori : miglior percentuale da 2, lieve anche da 3, molto meglio ai liberi (solo il 50% virtussino), meno palle perse, meglio ai rimbalzi, insomma la Virtus ha perso in tutti i settori del campo. In conferenza stampa Scariolo ha parlato di stanchezza cronica e diffusa dei suoi. Aver dovuto fare a meno in tante gare di uomini chiave ha costretto gli altri agli straordinari e a gioco lungo questo si paga. Milano ha fuori Shields da inizio stagione ma ha preso Luwawu Cabarrot e si è visto ieri sera che, pur essendo giocatore dalle caratteristiche diverse da Shields, il francese è un giocatore di sistema utilissino e già integrato. Quindi la vera assenza è quella di Pangos fuori  da meno di un mese e prossimo al rientro. Gigi Datome anch’egli fermo da inizio stagione, con le sue 35 primavere e considerato il tipo d’infortunio, ha un recupero sulla cui durata è lecito porsi dei dubbi.

Giovedì le Vnere a Barcellona

Il calendario ha proposto nella prima settimana del 2023 un condensato di difficoltà tra le maggiori. Prima il derby d’Italia e in successione la trasferta più problematica dell’Eurolega. Il Barcellona squadra tra le più titolate del Continente, capolista ex aequo con Baskonia e Monacò, rappresenta un ostacolo forse insormontabile per la Virtus di ieri sera. La squadra di Jasikevicius è abbonata alla Final Four ed è quindi stabilmente nell’elite della competizione. La Virtus che s’imbarcherà stasera per la città Catalana avrà probabilmente Hackett e Ojeleye, parzialmente utilizzati contro l’Armani con lo scopo evidente di far riassaggiare il campo (sopratutto all’ex Boston Celtics), dopo la lunga assenza. Gli altri pur con vari acciacchi trascinati ormai da settimane vanno avanti ma la brillantezza mostrata col Fenerbhace difficilmente si può rivedere ogni 2-3 gg.

Il contorno del derby d’Italia lascia l’amaro in bocca

Stridente assenza in parterre dello stato maggiore virtussino (nè Barakdi nè Zanetti) a testimonianza che i veleni della passata stagione sono ben lontani da essere metabolizzati. Sugli spalti i gruppi dei tifosi organizzati hanno mostrato striscioni ostili a Messina tanto da avere un deferimento alla Procura Federale e anche questo poteva essere ampiamente previsto dato il clima incandescente che Qualcuno ha innescato, ma alla fine non si è fatto male nessuno, come si dice in questi casi. Come sempre i tifosi della squadra che ha perso se la sono presa anche con gli arbitri. Che i tre fischietti designati non siano il meglio degli arbitri Italiani non c’era bisogno di questa gara per saperlo e lo sa anche Lamonica presente in parterre. Una direzione di gara balbettante costellata di errori gravi (almeno 4 episodi inquietanti, tutti contro la Virtus) che portano lo spettatore pagante (questo non dimentichiamolo mai) a pensare : ma se l’ho visto io come possono non vederlo in 3 ? La sfortuna degli arbitri, oggi, è l’utilizzo dell’instant replay e relative immagini sul maxi schermo, tutti possono vedere coi propri occhi e avere un’idea precisa. Alla fine però in una gara finita con uno scarto di 22 punti bisogna concludere che, nonostante i loro sforzi contrari, gli arbitri non hanno influito sul risultato, comunque Martolini ancorchè figlio d’arte,  dal padre avrà ereditato altro ma non certo le qualità arbitrali.


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