nella foto Virtus : Milos Teodosic, fuoriclasse e leader tecnico indiscusso delle Vnere, partendo dalla panchina può essere l’uomo decisivo della finale scudetto Lba 2023

2° puntata 2 di 2 – la panchina

Nella panchina meglio la Virtus dell’Armani

Se il primo quintetto Milanese si fa preferire a quello Virtussino, la panchina è certamente, in linea teorica, migliore quella  Bolognese. Basterebbe il nome di Milos Teodosic per comprendere la forza delle seconde linee bianconere. Assieme al Serbo, Scariolo può contare su Pajola, Ojeleye (considerato miglior acquisto in stagione), Mickey (giocatore d’Eurolega), Pajola, Abass e quel Nico Mannion che il coach ha a lungo impiegato in regular season, sparito dai radar nei primi due turni di play off ma che potrebbe essere la mina vagante degli esterni bianconeri. E’ chiaro che Milos Teodosic è l’uomo che può cambiare volto ad una squadra e modificare a proprio favore l’esito di un match ma anche Pajola che non ha mai incrociato in campo Napier potrebbe essere l’uomo giusto per limitare il play, Semi Ojeleye inoltre potrebbe essere, se Scariolo lo impiegherà da 3, l’uomo giusto per mettere la museruola a Shavon Shields. Mickey è in grande ripresa e nei play off ha cambiato il proprio rendimento, Abass sta recuperando la condizione di partita in partita e finalmente la Virtus ha un’alternativa a Cordinier quando il francese deve prendere fiato ; Gora Camara sarà impiegato credo soltanto in condizioni estreme sopratutto alla voce falli.

La panchina Armani numericamente inferiore a quella Virtus

Kyle Hines giocatore straordinario ma in netto declino fisico specie quando si gioca ogni 48 ore, Gigi Datome in grande fiducia al tiro in questi play off, Devon Hall (o Kevin Pangos), Stefano Tonut, Pippo Ricci : i giocatori subentranti di Milano più impiegati sono teoricamente meno affidabili di quelli a disposizione di Scariolo, da qui la semplice considerazione che il coach Olimpia cercherà di aumentare il minutaggio del primo quintetto col quale l’EA7 può avere un vantaggio, ovviamente tutto teorico e da dimostrare. Anche Milano ha in panchina però due giocatori che, pur impiegati pochissimo, hanno già dimostrato di poter essere un fattore in grado di sparigliare le carte. Baldasso e Biligha potrebbero costituire quel fattore sorpresa che in una finale diventa decisiva.

Il fattore arbitrale, come sempre condizionante ma, si spera, per entrambe

E’ del tutto evidente che gli arbitri siano anch’essi un fattore molto importante della finale al pari di giocatori e allenatori. Premettendo che nelle finali 2022 è stata effettuata un’operazione che molti media hanno stigmatizzato, noi compresi, con l’inserimento nelle terne arbitrali di Boris Ryzhyk, arbitro Ucraino di Eurolega. Credo sia inutile a distanza di un anno ritornare su quanto successo, ognuno si è fatto una propria idea, tuttavia che all’Ucraino venga assegnata gara 1 e gara 4 che, statisticamente, in una serie a 7, sono decisive per l’esito finale è stato inquietante. Lo scorso anno l’Olimpia era una squadra di Eurolega ma la Virtus no, quindi rispetto agli arbitraggi c’era una evidente disparità. Gara 1 fu da un punto di vista dei contatti consentiti un vero scandalo, non lo dico io ma un commentatore neutrale come Edi Dembinski, giornalista rai, che defini la gara “un vero match di pugilato con pugni e schiaffoni”. Quest’anno però la situazione è ben diversa : le due squadre vengono entrambe da un’Eurolega e, se gli arbitri useranno un metro “da eurolega” (definizione aberrante il basket è uno solo) i giocatori in campo sapranno adeguarsi e non protesteranno. Importante però che La Monica indichi ai suoi la strada da seguire. Intanto per gara 1 i designati sono Paternicò, Mazzoni e Bartoli…..domani ne parleremo.


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