È un ulteriore appello a coesione e cooperazione tra le due Dop quello che è uscito questa mattina dal convegno “Dop a confronto: export e strategie di mercato”, organizzato da Confagricoltura Mantova e andato in scena al MaMu di Largo Pradella, che ha visto la partecipazione dei consorzi del Grana Padano e del Parmigiano Reggiano, più che mai uniti su obiettivi comuni.
«È in corso un vero e proprio attacco al modo tradizionale di produrre cibo – ha detto Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Formaggio Parmigiano Reggiano – contro il quale dobbiamo lavorare per creare un progetto di valore per il cittadino, con l’aiuto indispensabile della scienza. Insieme, i due consorzi possono lavorare per migliorare sempre di più il posizionamento dei nostri straordinari prodotti».
«Chiedo una presa di posizione forte sulla verità – gli ha fatto eco Renato Zaghini, a capo del Consorzio Tutela Grana Padano Dop – perché non possiamo più accettare che le origini dei nostri prodotti, documentate e certe, vengano screditate senza alcun tipo di fondamento».
D’altronde, come ha ricordato in apertura l’assessore regionale all’Agricoltura Alessandro Beduschi, «l’agricoltura abita a Mantova, e il settore primario è un faro per noi. Abbiamo il grandissimo onore di essere l’unica provincia italiana nella quale si producono sia Grana Padano che Parmigiano Reggiano, e per questo l’idea di una gestione comune a difesa della qualità è prioritaria». E, in questo senso, l’assessore ha annunciato ufficialmente che nel corso del suo mandato, per due giorni a settimana sarà sul territorio mantovano con il suo ufficio, pronto a recepire al meglio le esigenze del settore.
Poi ci sono i numeri, i migliori indicatori dell’andamento dei mercati.
Grana Padano ha chiuso il 2022 con 5.212.103 forme prodotte. Mantova si conferma provincia regina, con 1.555.193 forme lo scorso anno, davanti a Brescia e Cremona. Nei primi due mesi del 2023, a livello globale, sono 984.075 le forme già prodotte, un +3,95% rispetto allo stesso periodo di un anno fa. Il Parmigiano Reggiano invece ha chiuso l’annata 2022 con 4.002.315 forme prodotte (3.938.000 quelle immesse, +600.000 sul 2017). In provincia di Mantova sono state 455.439 le forme realizzate dai 19 caseifici attivi sul territorio.
Tante le strategie di sviluppo che i due consorzi perseguiranno, dalla penetrazione all’interno dei mercati del sud-est asiatico, che come confermato
dai dati presentati da Clal.it si confermano estremamente attraenti, fino al consolidamento in quelli americani, diversi tra stato e stato, che offrono ancora spazi di manovra immensi.
«Quelle di Grana Padano e Parmigiano Reggiano sono filiere in tutto e per tutto virtuose – ha detto Alberto Cortesi, presidente di Confagricoltura Mantova – che vanno tutelate e supportate al meglio. Se funzionano le Dop, di riflesso funzionano anche le aziende agricole che forniscono loro la materia prima, il latte, di assoluta qualità». Al termine dei lavori è emersa addirittura la possibilità di tenere un consiglio congiunto dei due consorzi a Mantova: «Un’ulteriore conferma – prosegue Cortesi – dell’importanza e del valore di appuntamenti come quello di oggi. Il confronto e il dialogo pagano sempre, e Confagricoltura Mantova è ben felice di favorirli e promuoverli».
«Sono anni difficili – ha detto in conclusione Matteo Lasagna, vicepresidente nazionale di Confagricoltura – non dobbiamo nasconderlo, ma non c’è luogo migliore di Mantova, dove Grana e Parmigiano convivono, dove tenere questi incontri di confronto e allineamento, sempre preziosi. L’agricoltura è democratica, poiché fornisce cibo a tutti, ogni giorno e senza distinzioni. Chi punta a dare a pochi la possibilità di fornire alimenti, è il caso dei cibi sintetici ad esempio, va contrastato con l’utilizzo della scienza, e qui dobbiamo premere per le sperimentazioni in campo delle TEA, e della grande qualità che solo i nostri imprenditori sono in grado di fornire»
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