Domenica 19 settembre all’interno del carcere di Frosinone, un detenuto napoletano di 28 anni, munito di pistola ha esploso dei colpi contro altri detenuti.
Da una prima ricostruzione del segretario generale del Sappe, Donato Capece, l’uomo “una volta autorizzato ad uscire dalla cella per fare la doccia, ha puntato una pistola in faccia al poliziotto penitenziario e si è fatto consegnare le chiavi delle altre celle altrimenti lo avrebbe ammazzato. Poi ha raggiunto le celle di altri detenuti, che nei giorni scorsi lo avevano minacciato e picchiato, e, dopo avere tentato inutilmente di aprirle, ha sparato all’interno tre colpi di pistola”.
Secondo Capece, nessuno sarebbe stato colpito e aggiunge “Il detenuto, che possedeva illegalmente anche un telefono cellulare, ha chiamato il suo avvocato che lo ha convinto a consegnare la pistola al personale di Polizia Penitenziaria prontamente accorso. Cosa che ha fatto, non prima di ingoiare la sim card del telefonino. Assurdo e incredibile”.
A questo punto ci si domanda come sia stato possibile introdurre un’arma all’interno dell’istituto penitenziario che, da prime indiscrezioni, pare essergli stata consegnata addirittura da un drone.
Nella giornata di oggi sono attesi nel capoluogo ciociaro, il capo del Dap Bernardo Petralia, inviato dalla ministra della Giustizia Cartabia e il provveditore del Lazio Carmelo Cantone.
Nel pomeriggio è prevista una riunione straordinaria nell’istituto con i direttori generali del personale. Nel frattempo, il detenuto è stato trasferito in un altro carcere.
