Emilia-Romagna, Barcaiuolo (FdI): “I protocolli per la ripartenza scolastica non siano incentivo per ritorno alla DAD”

Scritto da il 14 Aprile 2021

Didattica a distanza

© Foto Cristiano Minichiello / AGF

Con l’approvazione del Decreto-legge numero 44 del 1° aprile 2021 è stata disposta la riapertura delle scuole a partire dal 7 aprile 2021, con alcune differenze tra zona rossa e zona arancione.

La Regione Emilia-Romagna, alla luce delle indicazioni ministeriali e della non obbligatorietà di effettuare screening diagnostici nelle classi, ha varato delle specifiche indicazioni operative per la riapertura dei servizi scolastici che per il Consigliere regionale Michele Barcaiuolo potrebbero apparire come un incentivo al ritorno alla dad (didattica a distanza, ndr).

Il commento di Barcaiuolo 

Michele Barcaiuolo“Le misure adottate dalla Regione non sembrano offrire un reale tracciamento della positività al virus ma un ritorno alla cosiddetta didattica a distanza che, come riportato dal 54° rapporto Censis, risulta un fallimento in ambito didattico e sociale. 

La quarantena preventiva per l’intero gruppo classe risulta un serio problema per i genitori che non hanno la possibilità di utilizzare il lavoro agile a domicilio o di richiedere permessi lavorativi.

È molto complicato reperire un servizio di baby-sitter in tempi celeri, così come le tempistiche di accesso al bonus baby-sitter costringono le famiglie ad un esborso economico preventivo in attesa di ricevere il suddetto sussidio”. 

“Si apprende dalla cronaca locale che, dopo appena una settimana dal rientro in classe, sono già state intraprese misure di isolamento per alcune classi.

Per questo motivo che ho depositato un atto ispettivo per sapere se la Regione intenda modificare le indicazioni operative per la riapertura dei servizi scolastici al fine di garantire un reale tracciamento dei contagi e per non vessare ulteriormente le famiglie e gli studenti”.

 

 


Traccia corrente

Titolo

Artista

Background