Emergenti – Radio 5.9 intervista Real Cozz: un viaggio alla riscoperta di sé stessi

Scritto da il 13 Luglio 2021

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Non è mai facile partire per un viaggio, soprattutto se questo viaggio è all’interno del mondo della musica e se la meta finale può cambiare durante il percorso: Daniel Cozzolino in arte Real Cozz ha voluto accompagnarci in giro per il mondo non solo mediante la musica, ma anche attraverso le sensazioni e le suggestioni che richiamano a tutti i luoghi del suo “Diario Di Bordo”.

Se in superficie visitiamo bellissime città e posti che evocano nella nostra immaginazione scene da film, in profondità il viaggio che comincia da Napoli ci porterà anche a scoprire qualcosa di più del giovane Daniel.

Real Cozz

Muove i suoi primi passi circa due anni fa, partendo dal freestyle perché la riteneva “la cosa più facile ed immediata da cui partire” e, da passatempo con semplici video ripresi mediante il cellulare, dove rappa su basi di canzoni famose rimediate su YouTube, ben presto diventa un mondo che smuove la sua curiosità fino ad approdare alla sua prima esperienza in studio da Nando Gambale ossia CAM.

Un’esperienza che lo contraddistingue già da subito per le sonorità Rap con le quali è nato e cresciuto: l’affinità con il genere musicale deriva anche dall’influenza del fratello che gli ha permesso di scoprire sia la scena americana, sia quella italiana, sebbene fin da subito l’affinità più grande ce l’abbia con la scena partenopea, in virtù delle sue origini.

L’esigenza di trasmettere qualcosa di più, il non voler essere limitato a un minuto di freestyle, la ricerca del suo suono e la voglia di raccontare una storia, la sua storia, accendono in lui il bisogno di distinguersi e di mettersi in gioco.

Adattare quelle che erano basi impersonali a una nuova forma musicale che calzasse a pennello con l’idea che aveva in testa, diventa una rivoluzione sonora alla ricerca del proprio sound: Real Cozz decide di cantare fin da subito in italiano andando a sfruttare il dialetto napoletano, all’interno dei suoi brani, per fornire un valore aggiuntivo e un maggior peso al significato del brano in sé.

RealCozz Casablanca (2)

L’album

Non a caso la prima traccia di “Diario Di Bordo” è proprio “Napoli”.

I sentori di questo concept album c’erano già da prima: se “No Chance”, singolo dell’estate scorsa ha rappresentato il primo vero videoclip registrato, con un lavoro che ha coinvolto nel progetto non solo lo stesso Daniel e CAM, ma anche altri ragazzi e ragazze che hanno partecipato poi alla realizzazione del videoclip, il suo primo lavoro ossia “Il Viaggio” è stato un singolo che ha significato molto nel suo percorso musicale:

“È sicuramente legato alla mia passione e alla mia voglia di viaggiare, sia metaforicamente sia fisicamente, con la voglia di staccare il cervello immaginare ed immedesimarsi in situazioni e posti, con l’evocazione di suoni ed odori, ma non solo: è anche un messaggio di rivincita e di voglia di andare avanti nonostante uno abbia tutti contro.”

Un viaggio metaforico e mentale, che parte da Napoli città alla quale si sente legatissimo: l’idea di partire alla scoperta di emozioni inconsapevoli, viaggiare e prendere

“quello che viene e non viaggiare per trovare qualcosa di specifico”.

Ogni singola traccia, infatti, ci racconta qualcosa che Real Cozz ha trovato in questo suo viaggio: l’amore, che sia un amore perso o la voglia di innamorarsi, il rispetto, la distanza da casa e la mancanza delle proprie origini e di una persona.

“Casablanca” – la seconda traccia dell’album – non a caso è all’inizio di questo viaggio: un duplice messaggio, quasi una doppia faccia, con la mancanza di una figura importante nella propria vita da un lato e la distanza dovuta al voler cambiare vita, in cerca di una situazione migliore, dall’altro.

Il brano è stato il secondo singolo che Real Cozz ha voluto estrarre per la realizzazione di un videoclip.

Il primo è stato “Texas” – traccia numero quattro – che richiama immediatamente ai film western, segno che nello scrivere questo album c’è stata una ricerca che è passata anche per la visione di alcuni vecchi film, come lui stesso mi confessa.

La traccia porta in sé il significato di rispetto con un filo rosso che collega il Texas anche alla situazione più attuale in Italia.

“Parigi” è una confessione a cuore aperto, con cui decide di chiudere l’album: riferimenti reali di quello che ha passato, la traccia più sentimentale che diventa anche un momento terapeutico per l’ascoltatore.

La malinconia iniziale si trasforma, sempre alla ricerca di questa figura che può essere un nuovo amore, ma anche una nuova terra in cui ricominciare una nuova vita con nuove possibilità, con le speranze che solo un viaggio ci sa dare.

Lo stile

La continua ricerca sonora per differenziarsi e trovare la sua voce all’interno della scena Rap italiana è la chiave di questo lavoro.

Un lavoro che segna anche una svolta più matura nel modo di scrivere di Real Cozz, andando alla ricerca, anche sonora, di immagini e suggestioni per l’ascoltatore: se ogni taccia in realtà potrebbe rappresentare l’inizio di un mondo a sé, di un nuovo viaggio all’interno di questa città, in “Diario Di Bordo” tutte le canzoni richiamano immediatamente nella mente di chi ascolta la metropoli in cui ci ritroviamo, grazie anche alle note musicali sapientemente composte da CAM che ha affiancato Daniel in questo album.

La dimostrazione l’abbiamo nei due brani finali: Pechino e Parigi vanno a chiudere questo cerchio, anticipando il messaggio finale, la destinazione del viaggio o, molto più evidentemente, una nuova consapevolezza di sé dalla quale ripartire per il futuro.

Un futuro su cui ci viene svelato poco: “Non posso fare spoiler” ci dice, ma confesso che questo “Diario Di Bordo” mi ha riportato alla mente un album del 2005 di un certo Lorenzo Cherubini chiamato “Buon Sangue”: che questo primo viaggio musicale intorno al mondo sia solo l’inizio di un viaggio reale per portare in giro la sua musica?

Lui se lo augura e noi ce lo auguriamo con lui, in attesa di scoprire cos’altro tirerà fuori dal suo cilindro.

 


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