nella foto Virtus : Marco Belinelli capitano delle Vnere in uno stato di forma fantastico reduce da 32 punti contro Tortona
Domani sera ritorna l’Eurolega
Domani sera una Segafredo Arena sold out, ospiterà il 27° turno della stagione regolare di Eurolega. Arriva il Partizan Belgrado accompagnato da 1.500 tifosi ma ai Virtussini interessa solo quello che sarà in parterre e la cui canotta è appesa alle volte dell’Arena col n. 5 vale a dire Sasha Danilovic. All’andata fu quasi un massacro, una delle 3 pesantissime sconfitte in trasferta nella complicata Eurolega Virtussina : 90-62 per i padroni di casa che già nel 1° quarto misero una seria ipoteca sul finale (27-11), con Nunnally e Madar infallibili dalla lunga distanza. Virtus in quell’occasione priva ancora di Shengelia e con Teodosic tenuto a 0 punti.
Quale Virtus vedremo contro il Partizan ?
La squadra di Obradovic fin qui 14 vittorie, 2 in più di Bologna, sta disputando un’Eurolega superiore alle attese, ricordiamo che la gioca grazie ad una wild card, ma può contare su un pubblico che fa veramente la differenza e, alla Stark Arena, non è facile vincere per nessuno. La settimana appena conclusa ha fornito della squadra di Scariolo due immmagini diverse : al disastro della Ulker sport Arena ha fatto da contraltare una prova solidissima contro quella Tortona ormai divenuta a tutti gli effetti il Terzo Polo del campionato. La scintillante prova di capitan Belinelli in uno stato di grazia mai visto, ha consentito una vittoria sudatissima ma che non fa una grinza. Domani sera è lecito attendersi la versione migliore delle Vnere sopratutto per il proprio orgoglio verso sè stessi e i propri tifosi. Non certo per onorare l’Eurolega e i suoi vertici talmente confusi e contradittori da far addirittura rimpiangere la Fiba e la sua meritocrazia.
L’Eurolega esattamente che cos’è ?
La Virtus ha voluto fermamente rientrare in Eurolega e lo ha fatto dalla porta principale. Il meritorio e costosissimo impegno del suo Presidente Massimo Zanetti era quello di riportare i bianconeri ai fasti di un tempo, cosa che si è puntualmente verificata, sono arrivati trofei e scudetto. Purtroppo la società ha dovuto prendere atto che, nel frattempo, in questi 16 anni è cambiata l’Eurolega. Divenuta da parecchio tempo un consesso d’affari in cui la mission aziendale è fare quattrini, oggi la situazione è peggiorata da un ricambio verticistico di dubbie capacità manageriali in grado soltanto di evitare un aumento dei debiti ai top club già esposti con le banche per centinaia di milioni di euro. I ricavi non riescono in nessun caso a coprire i costi perchè i roster che debbono essere infiniti. A tutto ciò si aggiunga che le regole, trattandosi di un’associazione privata, sono scritte sulla sabbia. Già si è dovuto assistere alla barzelletta che le squadre con wild card hanno gli stessi diritti di chi, come Monaco e Virtus, sono arrivate avendo vinto l’Eurocup. Poi nel corso della stagione dichiarazioni contradittorie dei nuovi capi Glickman e Bodiroga hanno fatto intendere che si prospetta un allargamento delle 18 squadre, poi tra le pieghe regolamentari viene scoperto un emendamento per cui chi è in possesso di licenza annuale come vincitrice Eurocup non deve soltanto arrivare entro le otto ma una sola delle due vincitrici avrebbe diritto a restare, evidentemente quella meglio classificata. Insomma alla Virtus non sarebbe sufficiente nemmeno il tanto agognato ottavo posto ma addirittura finire davanti ai Monegaschi. Insomma a parte gli arbitraggi da lotta libera e tutto il resto benvenuti in Eurolega la giostra infernale.
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