Dal Comune di Mantova 1,5 milioni di euro contro l’aumento nazionale Tari. Tariffe ridotte per anziani soli, famiglie e attività

Scritto da il 2 Agosto 2021

 

Il Comune di Mantova ha stanziato 1,5 milioni di euro per contrastare l’aumento nazionale Tari dovuto alle nuove norme Arera e per aiutare anziani soli, le famiglie e le attività.

Le bollette sono state fortemente ridotte o azzerate per anziani soli con pensione minima e sociale e riduzioni alle famiglie su base isee, mentre le attività danneggiate dal Covid pagheranno bollette in linea o inferiori a quelle del 2019 (le ultime approvate dal consiglio). Forti riduzioni anche per studi professionali e B&B.

“Mettiamo una cifra enorme per aiutare famiglie, anziani soli e attività – ha sottolineato il sindaco Mattia Palazzi -. Assurdo che le nuove regole nazionali di Arera che hanno aumentato ovunque i costi del servizio siano entrare in vigore nell’anno peggiore per tutti, ma siamo riusciti a rimediare noi”.

Il Consiglio Comunale in data 22 luglio ha approvato il Pef – Piano Economico e Finanziario -, in aumento di circa il 5%, dando mandato di calcolare le tariffe sulla base degli stessi criteri dell’anno scorso. Alla luce delle numerose novità normative introdotte da Arera – Autorità di regolazione per energia reti e ambiente – e della necessaria verifica delle banche dati per avere un quadro aggiornato del numero di attività danneggiate a causa dell’emergenza Covid, gli uffici del Comune insieme al Gestore hanno fatto un puntuale lavoro di approfondimento da cui sono emersi i valori per le tariffe 2021 che verranno presentate in Consiglio Comunale il 30 luglio.

I dati emersi hanno mostrato un aumento medio delle tariffe per le utenze domestiche comprese tra il 5 e il 6% (25.260 mila utenze), mentre è ben più sensibile l’aumento per le utenze non domestiche (3664 utenze) che si attesterebbe senza riduzioni del Comune mediamente tra il 15-20%, ma per tutte le utenze danneggiate dal Covid (oltre 1.400), con chiusure o riduzioni di orario, l’aumento sarà neutralizzato dal fondo tari del Comune e le tariffe saranno in linea con quelle del 2019, per qualcuno anche inferiori.

Gli studi professionali (oltre 300) pagheranno circa il 50% in meno, i B&B fino al 30% in meno.

E’ fondamentale, dunque, l’intervento dell’Amministrazione con nuovi strumenti per far fronte agli aumenti varando una misura del valore di 1,5 milioni di euro, totalmente finanziata dal Comune, per ridurre l’impatto dell’incremento nell’anno 2021 determinato dall’introduzione di nuove norme nazionali.

In particolare la misura si rivolge a categorie di cittadini e attività particolarmente in difficoltà come gli anziani soli con pensioni minime o sociali, famiglie con basso reddito e attività particolarmente colpite dall’emergenza Covid. Nello specifico la distribuzione del Pef si suddivide su due categorie di utenza. Le utenze domestiche e quelle non domestiche.

Per le utenze domestiche, in assenza della misura messa in campo dal Comune, è previsto un aumento medio attorno al 5-6% confrontato con la tariffa 2019. Per queste utenze, che sono complessivamente 25.260, la misura del Comune prevede un investimento di circa 500 mila euro, e si rivolge principalmente ad anziani soli con pensioni minime o sociali che vedranno fortemente ridotta o azzerata la bolletta, e a famiglie con basso reddito che, in base dell’Isee, potranno godere di una riduzione o di un azzeramento della tariffa. Ad esempio un anziano solo che vive in un appartamento di 60 metri quadrati con una pensione minima o sociale passa da una bolletta di 107 euro a zero.

Le utenze domestiche che non potranno beneficiare della misura perché non rientrano nella fascia Isee, avranno comunque aumenti mediamente tra i 5 e i 20 euro, ad esempio una persona che vive in un appartamento di 64 metri quadrati passa da una bolletta di 112,12 euro ad una di 117,97 euro all’anno (+5,22%), una famiglia di 2 persone in un appartamento di 100 metri quadrati passa da 201,99 euro a 213,92 euro all’anno (+5.91%), una famiglia di 4 persone in un appartamento di 100 metri quadrati passa da 227,24 a 236,91 euro all’anno (+4,25%), una famiglia di 5 persone in un appartamento di 200 metri quadrati passa da 385,59 a 407,74 euro (+ 5,74%).

Sul fronte delle utenze non domestiche, che sono complessivamente 3.664, l’aumento della tariffa risulterebbe più alta, mediamente superiore al 15%, da qui la decisione dell’Amministrazione di concentrare su di esse 1 milione di euro.

L’intervento dell’Amministrazione si rivolge alle utenze non domestiche colpite dall’emergenza Covid, che sono 1.405, le quali pagheranno come o meno del 2019, annullando quindi totalmente l’aumento determinato da Arera e in alcuni casi anche portando ad una riduzione della tariffa pre-Covid.

Gli studi professionali, che sono circa 300, godranno di una riduzione attorno al 50% della tariffa grazie ad un cambio di categoria prevista dalla norma nazionale che li vede passare da una più onerosa ad una meno onerosa, mentre per i B&B e le case vacanze grazie ad una riallocazione corretta nelle categorie di appartenenza e per alcuni hotel che si spostano in questa categoria, il taglio della tariffa potrà arrivare fino al 30%.

Ad esempio un B&B di 53 metri quadrati passa da 259,50 euro a 215,78 (-16,85%), mentre uno studio professionale di 100 metri quadrati passa da 653,55 a 331,65 (- 49,25%).

Per quanto riguarda le utenze non domestiche che non hanno subito chiusure a causa del Covid, e che quindi resterebbero fuori dalla misura comunale prevista nel Pef, che sono 2.259, l’Amministrazione ha dato mandato agli uffici di studiare una misura specifica tale da poter comunque intervenire con contributi su varie voci di costo in modo da tamponare gli aumenti per questa categoria.

Su queste categorie, infatti, si riversa l’aumento più sensibile. Ad esempio un panificio di 47mq passa da 355,37 euro a 424,25 euro (+19,38), una carrozzeria/officina che non ha chiuso a causa del Covid di 200 metri quadrati passa 900,45 euro a 1.092,94 euro (+21,38), un’edicola di 22 metri quadrati passa da 175,91 euro a 211,98 euro (+20,51).

L’aumento significativo che riguarda le utenze non domestiche è stato causato da vari fattori legati all’introduzione di nuove norme che hanno visto da un lato la migrazioni di alcune tipologie di attività da categorie che pagavano molto di più ad altre dove si paga molto di meno (come studi professionali e B&B), e dall’altra dall’uscita per legge dal perimetro di igiene urbana delle utenze industriali, le quali non compartecipando più al pagamento del costo complessivo hanno portato un aumento lineare su tutte le altre categorie. Infine, gli effetti della pandemia si sono fatti sentire anche sulla riduzione di utenze non domestiche che contribuiscono a pagare la quota del servizio di igiene urbana spalmando il minor gettito sulle altre utenze non domestiche.

In sostanza il costo complessivo che prima era sostenuto da tutte le utenze non domestiche ora è a carico di solo una parte di esse. Grazie al fondo Tari stanziato dal Comune sulle non domestiche, le tariffe saranno in linea con il 2019 o addirittura inferiori.


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