nella foto Virtus : Tornik’e Shengelia sembra sul punto di trasferirsi al Panathinaikos di Ergy Ataman
La rivoluzione tecnica della Virtus, inevitabile ?
Proprio a cavallo del 14 luglio la Virtus manda in scena una vera e propria rivoluzione tanto inaspettata quanto probabilmente inevitabile. Gli ultimi 4 anni sono stati contrassegnati da un giocatore simbolo come Milos Teodosic che com’è noto non ha rinnovato il contratto preferendo, dopo 17 anni girovagando per il pianeta correndo dietro ad un pallone da basket, ritornare in patria alla Società che l’ha cresciuto e lanciato nel firmamento del basket mondiale.
Non esiste un altro Teodosic
Non è questione di prezzo : un altro Milos Teodosic ad oggi non c’è nè qui e nemmeno di là dall’oceano. Il ragazzo di Valjevo infatti non è soltanto quello che i tifosi vedono e applaudono sul parquet ma il 44 (però il suo numero il 4) è leader indiscusso dello spogliatoio, punto di riferimento per i compagni a cui non lesina mai consigli e incoraggiamenti, è un faro nella notte di certe partite in cui la squadra non trova una propria identità, è un allenatore aggiunto durante i time out più infuocati. Di fronte a questa perdita la Virtus era davanti ad un bivio : prendere un paio di giocatori in altri ruoli (leggi Polonara e Cacok) che almeno garantissero più qualità complessiva oppure effettuare una rivoluzione totale del roster per consegnare al coach un gruppo con caratteristiche totalmente diverse con più centimetri, più kilogrammi e maggiori attitudini difensive.
La Virtus ha fatto la scelta di una squadra nuova
Con le probabili partenze di Bako (Unics Kazan) e Shengelia (Panathinaikos), in attesa di trovare una sistemazione a Lundberg sarebbero ben 7 le uscite : Mannion, Weems, Teodosic, Ojeleye, Bako, Shengelia e Lundberg. In entrata già firmati : Mascolo, Polonara, Cacok, Dobric, Smith. Alla fine delle operazioni mancherebbero all’appello almeno due giocatori nei ruoli di ala forte e centro. Prima che la rivoluzione sia completata è impossibile dare giudizi sulla Virtus prossima ventura e come in tutte le rivoluzioni prima di far cadere le prime teste dalla ghigliottina meglio aspettare che la situazione sia definitiva.
Sergio Scariolo il primo problema
Per la prima volta dopo 10 anni (Baskonia in Liga Endesa) il coach si troverà a dover assemblare una formazione senza stelle di valore assoluto e qui dunque si potrà vedere quanto la mano di un grande allenatore potrà incidere nella costruzione di una squadra tanto rinnovata. Purtroppo la partenza sarà forzatamente in salita in quanto il coach con la sua Spagna sarà impegnato dal 25 agosto al 10 settembre ai Mondiali di Manila (dove ci sarà anche l’Italia), pertanto la preparazione della nuova Virtus sarà affidata al suo staff e, considerando che del 5 ottobre, data d’inizio dell’Eurolega, i tempi di allenamento saranno estremamente ridotti, potrà essere complicato dare un volto e un gioco ad una squadra tanto nuova.
Il budget questo sconosciuto
Ormai la parola budget è divenuto il mantra su tutti i social in cui si parla di basket. Pare che in campo non vadano uomini ma figurine Panini e banconote. Premesso che nessuno ha mai comunicato ufficialmente quanto potrà spendere in questa stagione, i dati ufficiali si riferiscono al 2021-2022 quando la Virtus disputava l’Eurocup, le stime dei principali siti specializzati collocano la società Virtussina a ridosso del gruppo formato da Real, Barca, le due greche, le due turche e il Maccabi, ciò significa che alcune di quelle con minori capacità di spesa sono comunque finite davanti alle Vnere terminate al 14° posto. Questo sta a significare che, se non ti chiami Real, Barca, ecc. e non hai quindi a disposzione le loro risorse devi spendere meglio di loro, la caccia all’affare è già cominciata.
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