Mantova, il punto sul programma per i migranti vulnerabili

Scritto da il 13 Giugno 2022

 

E’ in programma mercoledì 15 giugno dalle 10 alle 17 presso il salone di cooperativa sociale Speranza, in via Rinaldo Mantovano 5, a Borgo Chiesanuova il convegno finale, per il territorio mantovano, del Progetto FAMI “CA.RE. Interventi di Cura in Rete per Migranti vulnerabili”.

Il progetto, guidato dal Comune di Mantova insieme ai partner Sol.Co. Mantova, Asst di Mantova e Mestieri Lombardia, è finanziato grazie al Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione 2014-2020 e coinvolge altri territori lombardi (Cremona, Monza e Brianza, Desio, Brescia) e altri 35 Comuni mantovani tramite le loro aziende che coordinano i servizi alla persona (Aspa, Azienda Servizi alla Persona dell’Asolano, Aspam Azienda Servizi alla Persona Alto Mantovano, Co.Pro.Sol. Consorzio Progetto Solidarietà).

Il progetto “CA.RE. Interventi di cura in rete per migranti vulnerabili”, partito nel 2020, aveva l’obiettivo di costruire sul territorio una risposta integrata e di rete alle esigenze dei migranti che presentavano una vulnerabilità psico-sociale e, in particolare, dei migranti ospitati nel sistema dell’accoglienza. I contenuti della ricerca sono stati spiegati venerdì 10 giugno presso Sala Bonaffini nella sede municipale di via Roma dall’assessore al Welfare Andrea Caprini, da Gianluca Ruberti e Luciana Bianchera di Solco-Mantova.

“Grazie alle diverse attività generate dal progetto – ha sottolineato Caprini – siamo riusciti a sperimentare e consolidare la capacità del territorio di lavorare in rete tra i diversi attori locali e offrire risposte integrate alle nuove espressioni di disagio. Il progetto, al termine dei suoi 2 anni di attività, intende riconsegnare al territorio, ai Dipartimenti e Centri di salute mentale, ai servizi di diagnosi e cura e, in generale, a tutti gli attori che concorrono all’intervento clinico, sociale e riabilitativo, la responsabilità di un’integrazione socio-sanitaria dei servizi e della presa in carico della vulnerabilità superando la logica dell’istituzionalizzazione”.

“Nel corso del progetto – ha aggiunto Luciana Bianchera, responsabile scientifica del progetto – sono stati realizzati diversi percorsi formativi: tre corsi di sensibilizzazione all’etnoclinica per i territori di Mantova, Castiglione, Asola; un corso per gli operatori delle Rems di Castiglione; un corso per gli operatori che si occupano di migrazioni famigliari ed uno per gli operatori dell’ambito psichiatrico di Mantova e provincia. Complessivamente sono state coinvolte oltre 150 persone, tra operatori sociali e sanitari, pubblici e privati, che hanno colto l’opportunità di partecipare alla formazione comune ed oggi sono parte attiva nella segnalazione e gestione di situazioni di vulnerabilità sui territori”.

Il convegno finale del progetto, che rientra nella più ampia cornice di manifestazioni organizzate sul territorio per celebrare la giornata internazionale del Rifugiato (che cadrà nel successivo 20 giugno). Nel medesimo progetto verrà organizzato un seminario su Migranti vulnerabili e lavoro a cura di Mestieri Lombardia che si realizzerà a Milano il 23 giugno ed un seminario finale si terrà a Roma dopo l’estate.

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