“Arlecchino muto per spavento” al Teatro Sociale di Mantova

Scritto da il 16 Febbraio 2023

Arlecchino muto per spavento

 

Martedì 21 febbraio alle 21:00, in concomitanza con i festeggiamenti di carnevale e con la giornata mondiale della Commedia dell’Arte, sul palco del Teatro Sociale di Mantova Arlecchino rivive di nuova vita grazie a “Arlecchino muto per spavento”, lo spettacolo inedito ispirato al canovaccio Arlequin muet par crainte di Luigi Riccoboni. La Compagnia Stivalaccio, eccellenza del panorama teatrale italiano, porta in scena i capisaldi della commedia dell’arte: recitazione, canto, danza, combattimento scenico, lazzi e improvvisazione attraverso un linguaggio contemporaneo e vivace.

 

La trama

La trama racconta di un amore contrastato: il giovane Lelio, lasciata Venezia e giunto a Milano, pretende sia fatta giustizia. Nella sua patria si è follemente innamorato di Flamminia, figlia di Pantalone De’ Bisognosi, ampiamente ricambiato. Ma il padre della giovane l’ha già promessa in sposa a Mario, figlio di Stramonia Lanternani, mercantessa di stoffe, anche se il timido Mario ama Silvia, giovane risoluta e determinata. Ecco il motivo della venuta di Lelio a Milano: ricondurre alla ragione Mario e la madre Stramonia o, alla peggio, sfidare il giovane a duello. La notizia avrebbe dovuto rimanere nascosta, ma Arlecchino, servitore di Lelio, appena giunto in città la diffonde ad ogni anima viva incontrata. Per ridurlo al silenzio il suo padrone gli gioca un tranello: finge che un demonio sia imprigionato nel proprio anello e, se Arlecchino parlerà, il demonio glielo rivelerà ed il servitore sarà decapitato. Arlecchino decide dunque di chiudersi in un religioso silenzio, diventando muto… per spavento!

Nonostante sia stato privato della parola, Arlecchino riesce ad innamorarsi della servetta di Pantalone, Violetta, a fare baruffa con Trappola, anche lui innamorato della giovinetta e a combinare un sacco di guai, il tutto mentre le due coppie di innamorati cercano una giusta risoluzione ai loro intrighi, ostacolati da Pantalone e da Stramonia.

Questo originale Arlecchino testimonia la scelta di voler fare un “teatro d’arte per tutti”, popolare, in

uno spettacolo in cui gioco, invenzione, amore, paura e dramma si mescolano, ingarbugliati su divertenti equivoci e mossi dalle gesta dei personaggi.

Se questo mondo surreale e fantastico, eco lontano di uno splendore teatrale italiano, eclettico equilibrismo sul filo della storia e della tradizione, ci permetterà di sorridere e di abbandonarci ad una gioia senza peso e senza tempo, forse in quell’istante ritroveremo la poesia del teatro.


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