Nel libro Giuseppe Pietrobelli si indaga sulla “vera storia dei chierichetti del Papa”
Libri – “Vizio Capitale. Sesso, potere e omertà in Vaticano. La vera storia dei chierichetti del Papa” (PaperFirst, 2024) è l’ultimo libro di Giuseppe Pietrobelli che tenta di ricostruire, attraverso documenti, testimonianze e intercettazioni inedite, una vicenda balzata all’onore delle cronache come lo “scandalo dei chierichetti del Papa” ma che, secondo la ricostruzione dell’autore, riguarderebbe anche quelle gerarchie del Vaticano che avrebbero celato la verità.
Il libro, dunque, è un racconto di abusi sessuali, omertà e potere nel cuore della Chiesa romana.
Intervista a Giuseppe Pietrobelli
Come descriverebbe “Vizio Capitale”?
Vizio capitale parla di sesso potere omertà e vaticano. Il libro tratta episodi accaduti più di quindici anni fa i quali hanno avuto seguito per le denunce di un uomo che ha subito abusi ai tempi dell’infanzia.
Durante gli anni si è creato un clima di omertà che ha coperto questo scandalo, rimasto insabbiato per anni. Si narra di eventi di abusi sessuali nei confronti di minorenni, avvenuti nelle camerate dei chierichetti del Papa, coperti dalla gerarchia vaticana.
Qual è lo scandalo più importante che racconti all’interno del libro?
Nella comunità del pre-seminario San Pio X, a pochi metri dalla residenza pontificia di Santa Marta, si è consumata una vicenda scandalosa di sopraffazione fisica e spirituale, di omertà, denunce inascoltate e processi tardivi.
È durata oltre quindici anni, ha coinvolto sacerdoti, vescovi e cardinali, arrivando ai vertici della Segreteria di Stato e oltre. Uno di questi chirichetti veniva abusato di notte nel sonno da un compagno più grande.
Il bambino ha poi confessato ad altri ecclesiastici ma non fu mai creduto, nonostante fosse presente un altro ragazzo come testimone che è in seguito diventato uno dei più grandi accusatori.
Come si è giunti ad un punto di svolta per fare luce su questa vicenda?
Una trasmissione televisiva ha aperto uno spiraglio su quel marciume. Solo undici anni dopo l’inizio degli abusi il meccanismo si è messo precipitosamente in moto, con un’indagine canonica, preludio di un procedimento di fronte alla giustizia vaticana e di un processo pubblico, anche se per pochi intimi.
A ottobre 2021 ne è scaturita una sentenza senza condanne, nonostante la richiesta di infliggere rispettivamente 6 e 4 anni ai due imputati, il giovane sacerdote e l’ex rettore del Preseminario.
In appello, nel gennaio 2024, il sacerdote è stato condannato a due anni e 6 mesi solo per corruzione di minorenne e per un arco di tempo molto limitato. I giudici hanno considerato l’esistenza di una aggravante, non dichiarando la prescrizione del reato, che comunque sembra scontata in Cassazione.
Per la violenza sessuale è stata confermata l’assoluzione con il dubbio.