Casarini, centrocampista del Carpi, ha parlato con la stampa
Federico Casarini, centrocampista del Carpi, ha parlato con la stampa. Il 35enne carpigiano, prelevato nel mercato invernale dalla Turris (esclusa a metà marzo dal Girone C di Serie C per via di una forte crisi economica-societaria), ha raccolto finora in biancorosso 14 presenze.
Domenica 6 aprile alle 15:00 il Carpi, fermo al 13° posto con 40 punti e reduce da 2 sconfitte consecutive contro Campobasso (2-1 in Molise) e Gubbio (2-0 al Cabassi), giocherà allo Stadio Liberati contro la Ternana, seconda forza del Girone B che viene da un pesante KO per 4-1 sul campo della Lucchese e da un polemico cambio di allenatore (via Ignazio Abate, dentro Fabio Liverani). Gli umbri, a 4 giornate dalla fine del campionato, sono a -5 dalla capolista Virtus Entella (75 punti contro 70) e non possono permettersi altri passi falsi se vogliono arrivare allo scontro diretto contro i liguri del 27 aprile (ultima giornata di ritorno) con speranze di promozione diretta in Serie B.
. Federico Casarini, centrocampista del Carpi.
“Le ultime 3 partite contro Pineto, Campobasso e Gubbio dimostrano che siamo ancora vivi. Quella di Campobasso è stata una gara stregata, mentre le altre sono state aperte e poteva vincere chiunque. In alcuni casi gli episodi non sono girati dalla nostra parte e un po’ ci abbiamo messo del nostro dato che stiamo faticando a concretizzare le occasioni da gol. La colpa è di tutti se le cose non funzionano, però penso che questo sia un gruppo che sa lavorare duro e darà tutto quello che ha per rialzare la testa in questo mese che sarà di fuoco.
Contro la Ternana ci attenderà un clima caldo e dobbiamo essere perfetti per fare risultato. A loro mancheranno alcuni giocatori molto forti (il capocannoniere del Girone B Cicerelli è squalificato e il capitano Capuano è infortunato, n.d.r.), ma le seconde linee sono validissime. Sarà una trasferta difficile anche per la loro situazione recente: hanno perso male a Lucca, in un modo che non si aspettavano; e il successivo cambio di allenatore credo che li renderà più agguerriti. Stanno contendendo il primo posto all’Entella e ormai, a 4 turni dalla fine del campionato, hanno un margine di errore basso.
Il Carpi deve archiviare la salvezza, poi sicuramente entrare nei Play-off sarebbe un ottimo risultato dopo un solo anno dal ritorno nel calcio professionistico. Il nostro calendario è particolare perché affronteremo delle big in trasferta come Ternana e Torres che navigano nell’alta classifica; e in casa avremo Legnago e Sestri Levante che stanno lottando per non retrocedere e sono obbligati a fare punti in qualsiasi modo. Noi dobbiamo entrare in quella mentalità e avere maggiore concretezza, senza pensare che siano impegni facili perché giochiamo al Cabassi o loro sono in fondo.
Contro il Gubbio ho avuto un paio di occasioni per segnare. Nel primo tempo, su un bel cross basso di Saporetti, ho calciato forte e Tozzuolo ha avuto un ottimo tempismo in scivolata. In avvio di ripresa, sulla punizione di Puletto, ho mandando la palla sul fondo di testa da buona posizione. Lì potevo fare di meglio. Il gioco di mister Serpini ci permette di ruotare a centrocampo: io parto da play, poi mi scambio con Mandelli o Figoli e posso avanzare per crearmi delle opportunità da gol.
Abbiamo affrontato la Lucchese poco prima che ricevesse la penalità di 6 punti. Quel 2-2 a Lucca vale tanto perché abbiamo saputo rispondere sempre ai loro vantaggi e siamo riusciti a rimanere davanti in classifica. Loro avevano già allora in mente di proseguire il campionato nonostante i problemi societari e lo hanno dimostrato anche nell’ultima giornata contro la Ternana. La difficoltà nel girone di ritorno è più alta e gli obiettivi sono importanti per tutti.
All’inizio ho faticato ad ambientarmi nei meccanismi del Carpi, nonostante la mia esperienza. Poco a poco ho ritrovato la condizione e ho aspettato il mio momento perché, giustamente, c’era chi stava meglio di me. A 35 anni spero di fare un altro mese al top. Per quanto riguarda il mio futuro da calciatore ancora non mi esprimo (sorride, n.d.r.). Spero di poter fare qualche altro anno qui.
Tornare nella mia città natale è stata una sfida che ho colto con entusiasmo. Oggi sono più maturo di quanto avrei potuto esserlo quando il Carpi mi cercava in Serie B. Essendo carpigiano, ci sarebbero state tante giuste aspettative e pressioni che forse allora non avrei saputo gestire. Sono contento di vedere i miei figli accompagnati al Cabassi dai nonni e che mi vedano giocare qui. Sarebbe ancora meglio riuscire a cogliere obiettivi importanti. Dopo 3 mesi posso dire di aver trovato una bellissima realtà, un presidente Lazzaretti che ama il club, dei calciatori giovani con voglia di impegnarsi e imparare e un allenatore come Serpini che sa proporre calcio”.