Mandelli, centrocampista del Carpi, ha parlato con la stampa
Andrea Mandelli, centrocampista e vice-capitano del Carpi, ha parlato con la stampa. Arrivato nella Città dei Pio nell’estate 2023 dal Desenzano e protagonista della vittoria del Girone D di Serie D, il 27enne regista sta vivendo la sua seconda stagione in Serie C dopo la breve avventura con la Giana Erminio nel 2018-2019 (12 presenze). Mande finora ha totalizzato in biancorosso 39 presenze (11 in C), 1 gol e 12 assist (3 in questo campionato).
Dopo la sconfitta in trasferta contro il Gubbio per 1-0 che ha interrotto la striscia positiva del Carpi a 3 risultati utili di fila (2 vittorie e 1 pareggio), lunedì 25 novembre al Cabassi ci sarà alle 20:30 una partita di alta difficoltà e prestigio contro la Ternana, attualmente al secondo posto in classifica con 30 punti (a -3 dal Pescara capolista) e migliore attacco (33 gol segnati) e migliore difesa (8 gol subìti) del Girone B.
. Andrea Mandelli, centrocampista del Carpi.
“Il Carpi ha dimostrato che reagire dopo le sconfitte è un segno del suo valore. A Gubbio abbiamo perso senza mostrare l’entusiasmo che ci contraddistingue. Siamo arrabbiati perché potevamo fare meglio. Loro venivano da un periodo di crisi e segnare subito li ha fortificati. Noi abbiamo sbagliato tanto per meriti del Gubbio che ha saputo chiudersi, ma anche per demeriti nostri visto che non riuscivamo a trovare le contromisure. Speriamo di aver imparato la lezione.
La Ternana è retrocessa dalla Serie B e ha tanti elementi di categoria superiore. I numeri dicono che forse è la squadra più forte del campionato. Noi al Cabassi ci esaltiamo e in serate come questa c’è tanta voglia di fare. Avremo un pubblico caldo che ci spingerà forte come sempre. Da quando sono qui, in casa siamo riusciti a creare un ambiente favorevole per noi e sfavorevole per gli avversari. La palla è rotonda e può succedere di tutto, però vogliamo provare a fare la nostra partita e a regalare una gioia ai nostri tifosi.
A parte il KO per 4-0 contro la Vis Pesaro, il Carpi ha sbagliato poche volte l’approccio alle gare. I campionati vivono sempre di momenti altalenanti. Spesso gli episodi spostano gli equilibri, come è successo al Gubbio dopo il gol segnato in avvio. Contro i rivali forti ci esaltiamo di più e abbiamo maggiore personalità nel tenere il pallone e farlo andare veloce. Le grandi magari ti lasciano giocare perché hanno meno voglia di correrti dietro, cosa che invece fanno tutte le cosiddette piccole come noi.
Sono molto contento per mio padre Paolo che poche settimane fa ha esordito in Serie B ed è stato confermato sulla panchina del Modena (dirigeva la Primavera gialloblù ed è stato chiamato al posto dell’esonerato Pierpaolo Bisoli, n.d.r.). Siamo tifosi l’uno dell’altro. Mi ha allenato per un anno nella Primavera del Sassuolo e fu una bella esperienza (stagione 2014-2015, n.d.r.). Si sente a suo agio con i giovani e sa guidarli in un momento cruciale come il passaggio nel calcio dei grandi. Da calciatore è stato allenato da Zeman nel Foggia e lui è il suo allenatore di riferimento”.