Vangelo della domenica, la riflessione del Vescovo Francesco Cavina: “Cristo ci rivela chi siamo”

Scritto da il 10 Gennaio 2021

La riflessione sul Vangelo di domenica 10 gennaio 2021 di monsignor Francesco Cavina*:

“La Chiesa celebra oggi la solennità del battesimo di Gesù. Con questa festa si conclude la celebrazione del Mistero natalizio. Racconta  il testo evangelico che Gesù fu battezzato da Giovanni il Battista. È importante ricordare che il battesimo di Giovanni manifestava l’accoglienza nella propria vita del suo invito alla penitenza e si compiva mediante un rituale ben preciso. Il penitente entrava nelle acque del fiume Giordano e sul suo capo veniva versata l’acqua, cosicché questi ne era come sommerso.

L’ evangelista Marco concentra tutta la sua attenzione nella descrizione di ciò che accadde mentre Gesù usciva dall’acqua: “vide squarciarsi i cieli”; lo Spirito discese “verso di lui come una colomba”; “venne una voce dal cielo”. Ed è su questo triplice avvenimento che dobbiamo anche noi fermare la nostra attenzione

Gesù “vide squarciarsi i cieli”. Il libro della Genesi narra che il Signore, dopo che Adamo ed Eva ebbero commesso il peccato originale, li cacciò dal giardino dell’Eden e “pose ad oriente del giardino di Eden i cherubini e la fiamma della spada folgorante, per custodire la via all’albero della vita” (Gen. 3,23-24). La Sacra Scrittura, utilizzando un linguaggio figurato, ci insegna che l’uomo a causa del peccato si trova, ormai, nell’impossibilità di comunicare con l’amore di Dio, che è all’origine del suo esistere. Impossibilitato a relazionarsi con il Signore vive in una condizione di solitudine esistenziale e di mortalità senza via di uscita. I cieli che grazie a Cristo tornano ad aprirsi è un evento che porta a riconoscere che in Lui finalmente la relazione con Dio è di nuovo possibile. In Lui, eterno Figlio di Dio, Dio stesso si mostra, ci parla, vive con noi e ci guida verso la vera vita.

Il “segno” che la presenza di Cristo in mezzo a noi ha cambiato in bene la  condizione umana è lo Spirito che scende su di Lui come colomba. Infatti, lo Spirito che viene ad abitare stabilmente nella santa umanità del Signore, viene poi effuso su tutti coloro che credono in Lui. Li trasforma e divinizza e pertanto su ciascuno il Padre può dire: “tu sei mio figlio”. Lo Spirito Santo, infatti, rende ciascuno di noi conformi all’Unigenito nel quale il Padre si compiace.

Questo miracolo accade nella nostra vita per mezzo del sacramento del Battesimo. Nel Battesimo, infatti, il Signore viene a noi e ci fa entrare nella comunione di vita che lega il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, che non è soggetta alla morte. Con il Battesimo, dunque, l’uomo dice il suo  “sì” al grande dono della vita, che è presente sul volto di Gesù, il viso umano di Dio. Cristo, donandosi a noi ripristina i nostri visi deturpati dal peccato, i nostri nomi, la nostra dignità perché ci rivela chi siamo, da dove veniamo e dove stiamo andando. Siamo figli di Dio incamminati verso l’incontro con Lui, che ci attende a braccia aperte per renderci partecipi della sua infinita felicità.”

*Vescovo Emerito di Carpi 

 

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