Roberta Bruzzone, “STATE OF FLORIDA vs CHICO FORTI. Studio e analisi degli atti processuali”: in libreria il 26 giugno
Chico Forti dopo 26 anni di carcere negli U.S.A. è stato rimpatriato in Italia. Roberta Bruzzone, che ha studiato e analizzato attentamente gli atti processuali, è da sempre convinta dell’innocenza di Forti.
Le prove della sua innocenza sono contenute in questi documenti. E questo libro è in grado di dimostrare la piena estraneità del nostro concittadino rispetto al delitto di Dale Pike.
Le parole di Chico Forti:
«L’unico motivo per cui ho accettato l’estradizione solo oggi è che, agli inizi, mi sarei dovuto dichiarare colpevole e non l’avrei mai fatto. Io mi dichiaro innocente.»
Condannato all’ergastolo nel 2000 per l’omicidio di Dale Pike a Miami, Enrico Forti, detto Chico, è rientrato in Italia il 18 maggio 2024. Continua a dichiararsi innocente e Roberta Bruzzone sostiene che ha tutte le ragioni per farlo. La condanna arriva dopo un’inchiesta che l’Autrice definisce lacunosa, incompleta e controversa.
Questo volume trae spunto dalla consulenza tecnica che ha depositato nel 2012 al governo italiano in cui ha affrontato tutti i punti centrali della vicenda, i suoi lati oscuri e le carenze investigative prima e processuali poi.
Dopo avere avuto accesso completo a tutti i documenti dell’inchiesta e del processo e dopo avere analizzato il monumentale fascicolo in maniera approfondita e chirurgica, la criminologa dimostra che le indagini sono state condotte in modo superficiale e che le prove che “inchiodano” Forti sono molto fragili: l’arma del delitto, una calibro 22, non è stata mai trovata, e la scheda telefonica, trovata accanto al cadavere, potrebbe essere stata messa ad hoc in quella posizione da qualcuno che sapeva dell’appuntamento in aeroporto tra Dale Pike e Chico Forti.
Un viaggio all’interno di un’inchiesta controversa, che ha portato a una condanna all’ergastolo per Chico Forti ben “al di qua” di ogni ragionevole dubbio…
Dall’introduzione di R. Bruzzone:
«Forti continua a dichiararsi innocente e ha tutte le ragioni per farlo nonostante una condanna all’ergastolo che arriva dopo un’inchiesta che possiamo definire, assai generosamente, lacunosa, incompleta e controversa, come avrà modo di verificare il lettore attraverso le pagine di quest’opera e dei vari documenti che vengono messi a sua disposizione.
Questa opera è l’unica che tratta il caso Forti dopo aver avuto accesso completo a tutti (tutti!) i documenti dell’inchiesta e del processo e dopo avere analizzato il monumentale fascicolo in maniera approfondita e chirurgica.
Il libro trae spunto dalla consulenza tecnica che ho depositato nel 2012 (che venne sottoscritto anche dal giudice Ferdinando Imposimato, che all’epoca era il legale italiano di Forti) al governo italiano in cui ho affrontato tutti i punti centrali della vicenda, i suoi molteplici lati oscuri e le molteplici carenze investigative prima, e processuali poi. Questa è una storia che va studiata approfonditamente per poter fare valutazioni sensate e fondate scientificamente.
In questi anni ho letto e visto numerosi contributi sul caso che contenevano errori macroscopici, segno evidente che chi si è cimentato nel valutare il caso l’ha fatto senza la doverosa completezza di informazioni. E, mi si consenta, spesso anche senza un minimo di competenza in ambito scientifico-forense e senza alcuna esperienza sul campo.
E questa non è una professione che puoi pensare di svolgere solo leggendo qualche libro qua e là o mettendo insieme informazioni raccogliticce e incomplete pur di strappare qualche like.»
Roberta Bruzzone (Finale Ligure, 1973) è psicologa forense, criminologa investigativa ed esperta in criminalistica applicata all’analisi della scena del crimine. È docente di Criminologia, Psicologia Investigativa e Scienze Forensi presso l’Università LUM Jean Monnet di Bari.
Svolge attività di consulente tecnico nell’ambito di procedimenti penali, civili e minorili. È docente accreditato presso gli istituti di formazione della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri. Con Mursia ha pubblicato, insieme a Laura Marinaro, Yara. Autopsia di un’indagine (2023) e, insieme a Giuseppe Lavenia, Il patentino digitale (2024).