Giorgio J. Squarcia racconta Ayrton Senna attraverso il valore della sconfitta nel libro “Perdere Senna”
Libri – “Perdere Senna” (PaperFIRST) è il nuovo libro di Giorgio J. Squarcia, un viaggio parallelo tra le storie di un bambino di 13 anni con una vita difficile in un paesino dell’appennino emiliano e del più grande pilota di Formula 1 della storia, Ayrton Senna.
Ayrton ha cambiato il mondo del motosport anche per i valori da lui trasmessi, esiste una differenza tra una Formula 1 prima di Senna e una dopo Senna?
Esiste una Formula 1 prima e dopo Senna non solo per i valori trasmessi dal pilota ma per via del suo fatale incidente che ha cambiato le regole e ha reso la Formula 1 uno sport più sicuro.
Prima della morte di Ayrton le carneficine in pista si susseguivano. Il processo svolto in seguito a quel drammatico evento ha evidenziato le criticità riguardanti la sicurezza dei piloti che iniziarono a essere tutelati maggiormente e le morti nei Gran Premi si azzerarono per più di dieci anni.
Come si incontrano le vite dei due protagonisti del libro, il bambino e Ayrton?
Le vite dei due personaggi si incrociano durante una domenica pomeriggio. È il 3 giugno 1984 quando il bambino resta tremendamente affascinato da una gara del pilota brasiliano nel Gran premio di Montecarlo.
Senna partiva dalle ultime posizioni della griglia ma riuscì a completare una rimonta sotto la pioggia fino a vincere il Gran Premio superando il rivale Prost all’ultima curva.
Dopo la gara però, Senna venne penalizzato con il secondo posto ed emerge così il concetto alla base del libro, la sconfitta.
Nel libro viene espressa la straordinarietà del pilota per via delle sconfitte, spesso ingiuste, subite. È questo che caratterizza ed esalta la grandezza di Senna o non solo?
Il libro è incentrato sul valore della sconfitta perché soltanto chi sa reagire è considerabile come campione. Senna è sicuramente uno dei personaggi che ha subito molte sconfitte nello sport.
L’unico modo per diventare campioni è dunque saper reagire alle delusioni. Negli ultimi capitoli sono riportate le testimonianze di noti sportivi e giornalisti come Costacurta, Turrini e Linus, i quali esaltano le qualità di Senna per le sue reazioni successive alle sue sconfitte, definendolo così un campione.
Come racconterebbe Ayrton Senna ad un bambino che non ha avuto la possibilità di ammirare le sue imprese sportive?
Ad un bambino direi che Ayrton era proprio come lui, un ragazzino con un grande sogno che ha trascorso ogni secondo della sua vita per realizzarlo, come testimoniato da suoi colleghi ed amici.
Infatti, scrivendo questo libro ho rivissuto i momenti raccontati come se fosse la prima volta perché la storia di Senna è una favola stupenda.
Per questo è entrato nella vita di tutti, appassionati e non, per le emozioni che ha regalato come rimonte, sorpassi ed altre imprese.
Giorgio J. Squarcia
“GJ Squarcia nasce a Rochester in Minnesota da genitori italiani. Dopo la laurea in Filosofia, conseguita in Italia, comincia a lavorare sotto copertura nel Dipartimento di Giornalismo Investigativo della CBS, a New York.
Nello stesso periodo frequenta un master in sceneggiatura e regia presso la New York University e collabora con diversi quotidiani e periodici italiani. Sei anni dopo, a seguito di un’investigazione sui casinò illegali di Manhattan, per evitare ritorsioni, lascia gli Stati Uniti e si trasferisce prima in Argentina, poi in Italia.
Qui, la sua specializzazione (unica nel suo genere) nel mondo delle telecamere nascoste lo ha reso autore di programmi come Le Iene, Striscia la Notizia, Scherzi a Parte e Matrix.
Negli anni, GJ Squarcia ha scritto e diretto serie tv, documentari, spot pubblicitari e film per la televisione, distribuiti sia sulle reti Rai, Mediaset e Sky e poi nel resto del mondo. Con Wasteland. La terra dei sogni perduti fa il suo esordio nel catalogo Fanucci”.