Rewind – Speciale “Stranger Things”: può la musica salvarci la vita?

Scritto da il 26 Luglio 2022

Nona puntata di Rewind con uno speciale approfondimento dedicato a Stranger Things, dal 2016 un successo mondiale targato Netflix 

 

Stranger Things Rewind

Stranger Things, Stagione 4 (Foto Netflix / AGF)

 

Può la musica salvarci la vita? Se avete finito la quarta stagione di Stranger Things, la risposta sarà sì. Ovviamente se non siete in pari con la serie TV di Netflix, o se non avete mai visto Stranger Things, beh mi auguro che abbiate una valida motivazione! Spero di invogliarvi a vedere la serie creata dai Duffer Brothers e distribuita da Netflix a partire dal 15 luglio 2016.

 

“Una lettera d’amore ai classici degli anni Ottanta che hanno affascinato una generazione”

 

Così la definiscono i suoi creatori: Matt e Ross Duffer spiegarono infatti di averla concepita con lo scopo di omaggiare i classici del cinema e della letteratura fantastica degli anni Ottanta, cercando di trasmettere agli spettatori moderni le stesse sensazioni generate da opere quali i classici di Steven Spielberg e John Carpenter o i romanzi di Stephen King, in grado di stimolare l’immaginazione e il desiderio di avventura del pubblico.

Ascolta “Speciale “Stranger Things”: può la musica salvarci la vita?” su Spreaker.

 

L’ispirazione da Prisoners

L’idea di scrivere una storia che ruota attorno alle ricerche di un bambino scomparso venne loro dopo la visione del film Prisoners: scegliendo di dotarla di elementi soprannaturali con un minimo di fondamento scientifico, in modo da renderla più credibile e quindi più paurosa, optarono per far provenire il mostro antagonista da un’altra dimensione invece di dargli un’origine religiosa o spirituale.

 

L’ambientazione

La scelta di ambientare la storia nel 1980, oltre che per poter meglio omaggiare le molte opere che hanno influenzato la loro formazione personale e professionale, fu anche legata al fatto di poter sfruttare l’ossessione legata alla guerra fredda e agli esperimenti paramilitari segreti come il progetto MKULTRA, oltre che per esprimere un sentimento di nostalgia verso un tempo in cui, senza telefonia mobile e Internet, uscire fuori di casa si traduceva più spesso in un’avventura.

 

La musica

Ma cos’è una bella storia senza una colonna sonora adeguata? Già in alcuni episodi precedenti di Rewind abbiamo toccato con mano gli anni Ottanta, quest’oggi invece ci immergeremo completamente in capelli cotonati, pantaloni di pelle, scaldamuscoli e chi più ne ha più ne metta!

Pronti per questo viaggio musicale nel Sottosopra attraverso le canzoni che hanno reso iconici alcuni momenti di Stranger Things?

 

Stranger Things Rewind

Stranger Things, Stagione 4 (Foto Netflix / AGF)

 

 

S1E1 – La scomparsa di Will Byers

 “Africa” dei Toto… della quale vi ho ampiamente parlato nel secondo episodio di questa rubrica quindi non dirò altro se non che si tratta del terzo singolo estratto dall’album “Toto IV” del 1982. La potrete sentire durante una scena di studio tra Steve e Nancy, poi studiano per davvero eh!

 

S1E2 – La Stramba di Maple Street

Nel secondo episodio arriva la chitarra dirompente dei Clash con “Should I Stay Or Should I Go” tratto dal quinto album in studio “Combat Rock” pubblicato anch’esso nel 1982.

I cori in spagnolo che si sentono nel brano furono ideati dal frontman Joe Strummer avvalendosi dell’aiuto di Eddie Garcia, l’addetto alle registrazioni, che fece tradurre la parte alla madre. Il brano dei Clash diventerà poi uno dei più importanti dell’intera serie, ritornando in più occasioni, per esempio anche nel sesto episodio della seconda stagione, assieme ad un altro classico, ma ne parleremo tra poco.

 

S1E3 – Luci natalizie

Qui andiamo a scomodare due mostri sacri della musica proprio sul finire della puntata. Pubblicato nel 1977 dal Duca Bianco, “Heroes” è il primo estratto dall’album omonimo.

La musica è stata scritta a due mani da Bowie e Brian Eno, quest’ultimo disse che musicalmente il motivo del brano suonò fin dal principio “epico ed eroico” e che egli aveva sempre avuto “la parola eroi in mente” persino prima che Bowie scrivesse il testo.

Qui, sul finire dell’episodio, troviamo però la versione che Peter Gabriel registrò per il suo ottavo album in studio dal titolo “Scratch My Back” pubblicato il 15 febbraio 2010.

 

S2E1 – Madmax

È il 1984 e gli Scorpions pubblicano “Love at First Sting” il loro nono album in studio ed il primo singolo “Rock You Like a Hurricane”, che qui introduce l’arrivo in scena di Billy e di sua sorella Max, permette al gruppo tedesco di diventare una delle band heavy metal più conosciute al mondo. Insieme a “Still Loving You” è la canzone portante dell’album: negli Stati Uniti esso si piazzò sesto nella Billboard 200 e ricevette tre dischi di platino dalla RIAA per le vendite.

 

S2E2 – Dolcetto o scherzetto, matto

“Chi chiamerai?” e in automatico, anche senza il singolo di Ray Parker Jr. che parte in sottofondo, nella testa di tutti noi la risposta è solo una “Ghostbusters”! Eccoli, quindi, i nostri quattro protagonisti vestiti di tutto punto come Bill Murray, Dan Aykroyd e soci come nell’omonimo film del 1984 dal quale è tratto il brano.

Esso raggiunse la vetta della classifica Billboard Hot 100 l’11 agosto 1984 e vi rimase per tre settimane. Bonus track presente nell’episodio: “Shout at the Devil” dei Mötley Crüe durante una tipica festa americana ed adolescenziale di Halloween.

 

S2E6 – La Spia

In apertura dell’episodio troviamo i Queen con “Hammer to Fall” proprio mentre Steve e Dustin stanno tornando in macchina a casa di quest’ultimo per affrontare Dart, il demo-cane tenuto ed allevato in gran segreto da Dustin.

Il brano è contenuto nell’undicesimo album in studio della band “The Works” e pubblicato il 10 settembre del 1984 come quarto estratto. Questa canzone è l’unica dell’album a fare parte della colonna sonora del film “Highlander – L’ultimo immortale”.

 

S2E9 – La Porta

Qui abbiamo due brani molto iconici, il primo è di Cyndi Lauper ed è “Time After Time” il secondo singolo estratto dal suo album d’esordio She’s So Unusual. A trainare l’album sarà il primo singolo “Girls Just Want To Have Fun” pubblicato il 6 settembre del 1983, mentre Time After Time consoliderà la fama della Lauper in tutto il mondo.

Infine, in chiusura di puntata, abbiamo “Every Breath You Take” dei Police e la chiusura della serie ci mostra il Mostro Ombra, tutt’altro che sconfitto, che osserva ogni singola mossa dei nostri protagonisti dal Sottosopra. Ma anche di questo ve ne ho già parlato sia nell’episodio sui Police sia nello speciale di San Valentino.

 

 

S3E1 – Suzie, mi ricevi?

Lo so, lo so, tutti state pensando a “(I Just) Died in Your Arms Tonight” dei Cutting Crew come brano iconico per questo primo episodio, proprio mentre la Sig.ra Wheeler si prepara per l’appuntamento con Billy, ma il vero consiglio qui è “Rock This Town” degli Stray Cats che fa da sottofondo a una bella giornata, di puro divertimento, in piscina a Hawkins.

Il brano è il secondo singolo estratto dal loro album di debutto Stray Cats pubblicato il 30 gennaio del 1981 nel Regno Unito, mentre è il primo singolo che verrà estratto dall’album Built for Speed rilasciato il 31 agosto del 1982 negli Stati Uniti.

 

S3E3 – Il caso della bagnina scomparsa

Steve e Dustin stanno seguendo uno che ha tutta l’aria di essere davvero una spia russa… fino a quando non tira fuori un gigantesco stereo e non fa partire “Wake Me Up Before You Go-Go” degli Wham! per far iniziare la lezione di aerobica nel nuovo centro commerciale Starcourt.

La canzone, scritta da George Michael, è entrata nella classifica dei singoli britannici al quarto posto raggiungendone la vetta sette giorni dopo, rimanendovi per due settimane. Inoltre, è arrivata alla numero uno della Billboard Hot 100.

 

S3E8 – La battaglia di Starcourt

Siamo giunti alla fine della terza stagione e finalmente conosciamo lei: Suzie! La morosa che Dustin millantava di avere ha finalmente un volto ed una voce… e la voce in questione obbliga il nostro protagonista a cantare “The NeverEnding Story” singolo che è anche il tema portante della colonna sonora del film La storia infinita del 1984. Il brano è composto da Giorgio Moroder, che ne scrive la musica, insieme a Keith Forsey, che ne cura il testo.

Riferimento diretto al film e al suo titolo, il brano non possiede né un inizio né una fine dai contorni ben delineati. Così come molte canzoni finiscono sfumando (il cosiddetto fade out), il pezzo sceglie lo stesso espediente anche per l’inizio, detto fade in, che consiste nel far iniziare il brano quasi in sordina, alzandone piano piano il volume.

Questo doppio accorgimento servirebbe a creare un senso di circolarità, rappresentando così un senso di incompiutezza e di infinito.

 

S4E1 – Hellfire Club

La quarta e penultima stagione (visto che hanno già annunciato che Stranger Things si chiuderà con la quinta) si apre con un episodio ricco di brani davvero iconici.

Si parte con “California Dreamin” dei Mamas and Papas, singolo del lontano 1965, per proseguire con quella che sarà poi la colonna portante dell’intera serie ossia “Running Up That Hill” di Kate Bush. Pubblicato il 5 agosto del 1985 come primo estratto dal suo quinto album in studio Hounds of Love il brano rappresenta l’unica salvezza per Max dall’incantesimo di possessione da parte di Vecna.

La cantante ha dichiarato che il titolo originario era “A Deal with God”, poi cambiato per evitare polemiche da parte di quel pubblico con una sensibilità religiosa più forte.

Durante la scena in cui Mike e Dustin sono alla ricerca di nuovi giocatori per l’Hellfire Club capitanato da Eddie, troviamo invece “Play With Me” degli Extreme, dal loro primo album omonimo del 1989: l’intro del brano è una variazione della Marcia Turca di Mozart.

Infine, troviamo uno dei brani più iconici di tutti gli anni ’70: “Detroit Rock City” dei Kiss. Brano estratto come prima traccia dall’album Destroyer e composto dal chitarrista Paul Stanley, il singolo all’inizio non riscosse molto successo. Qui trova un sapiente utilizzo durante il montaggio tra la partita di basket che vede impegnato Lucas e il combattimento finale dell’epica avventura di Dungeons and Dragons che vede protagonisti Mike, Dustin ed Erica, la sorella di Lucas.

 

S4E4 – Caro Billy

La voce di un angelo. Così viene descritta da Victor Creel la voce che riesce a salvarlo dalla possessione di Vecna, che in realtà si rivelerà essere suo figlio Henry nonché Numero 001, e questa voce è quella di Ella Fitzgerald. “Dream a Little Dream of Me” è un brano del lontano 1931 che, nel corso degli anni ’50, ha visto vari artisti farne una cover, tant’è che sia la Fitzgerald sia Louis Armstrong la registrano in duetto.

 

S4E9 – Il Piano

Pronti al concerto metal più metal nella storia del metal? La scena in cui Eddie Munson nel Sottosopra, con la sua chitarra elettrica B.C. Rich completamente nera, decide di iniziare a suonare “Master of Puppets” dedicando la sua performance alla compianta Chrissy Cunningham, il tutto per attirare un’orda di pipistrelli demoniaci, entra di diritto nell’olimpo delle scene più iconiche di una serie TV.

Il brano in questione arriva direttamente dal terzo album omonimo della band, pubblicato il 2 luglio del 1986, del quale sarà l’unico estratto.

Il significato del testo è spesso interpretato come relativo all’abuso di droghe come eroina e cocaina, sebbene altri abbiano affermato che possa contenere invece riferimenti politici o addirittura letterari, in particolare ad Howard Phillips Lovecraft, che ispirò buona parte dei primi brani del gruppo.

 

Il futuro 

Chissà quali altri grandi brani del passato ci riserverà in futuro Stranger Things, per il momento potrete gustarveli tutti nella playlist che ho creato appositamente per voi qui di seguito!

E ora la fatidica domanda: quale brano vi salverebbe dall’incantesimo di Vecna? Ci rivediamo a settembre, con la nuova stagione di Rewind!

 

Stranger Things, Stagione 4 (Foto Netflix / AGF)

 


 

“Rewind” è un appuntamento mensile con gli album che hanno fatto la storia della musica: un viaggio attraverso gli anni alla ricerca di quelle pietre miliari che tanto hanno saputo cambiare lo scenario musicale, scolpendo in modo indelebile la figura di un artista o di una band nell’immaginario culturale, consacrandoli per sempre a miti della musica.

 

Nicola Morgan Sgarbi

 

Nicola “Morgan” Sgarbi classe ‘92, da sempre appassionato di tutto ciò che è nerd e musica, decide di fare diventare questa passione il suo lavoro.

Dal 2014 è docente di chitarra elettrica, acustica, musica d’insieme e propedeutica musicale presso la Fondazione Scuola di Musica “Carlo e Guglielmo Andreoli” di Mirandola, nonché co-organizzatore del concorso musicale “Mirandola Rock” e uno dei coordinatori del progetto “A scuola di Rock” della Fondazione stessa.

Ha suonato in svariati gruppi e formazioni musicali nel corso della sua adolescenza. Al momento suona come chitarrista nei seguenti progetti:

  • “Coro Moderno Mousiké” della Fondazione “Andreoli”
  • quartetto acustico “Pull Lovers”
  • duo acustico “MorgAnn”
  • “Pahann” progetto solista in cui è arrangiatore e produttore assieme a Cam Alchemy

 

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