Il pullman della Virtus pretesto per le polemiche sui diritti televisivi del basket

Scritto da il 31 Agosto 2022

 

 

I diritti televisivi infiammano l’inizio della stagione del basket. La Lega come d’abitudine non parla se non a attraverso comunicati sintetici e le Società tacciono acconsentendo di fatto alle decisioni prese.

 

La Virtus non ci sta e parla Baraldi

Come spesso succede unica voce fuori dal coro quella di Luca Baraldi, il Ceo di Virtus Segafredo, che non partecipando alle assemblee di Lega per pregresse ruggini mai rimosse, ha fatto sentire il proprio pensiero forte e chiaro attraverso i media. Come spesso succede chi non è d’accordo invece di contestare nel merito le sue affermazioni ha estrapolato dall’intervista una frase “con i diritti televisivi non ci paghiamo nemmeno il pullman ” ritenendola offensiva per le squadre meno “ricche”. A polemizzare sulle parole del dirigente bianconero due presidenti di società tra le più solide e rappresentative :  Srtefano Sardara di Sassari e Marco Picchi di Tortona.

 

Sardara e Picchi polemizzano senza contestare che Baraldi abbia ragione

Stefano Sardara, presidente  della Dinamo Sassari si è sentito offeso dalla frase di Baraldi ma bisogna ricordare che il vulcanico dirigente ha due nemici giurati : la simpatia e la Virtus. La prima è congenita e non è curabile, la seconda deriva da vecchie ruggini con la precedente gestione Virtus, prima della retrocessione.  Secondo lui affermare quanto sostenuto da Baraldi è offensivo per le società meno danarose, può anche darsi, ma il dirigente Sardo finge di dimenticare l’oggetto del contendere.

 

Il basket non è più il secondo sport di squadra in Italia

Negli anni ’80 e ’90 il basket era il secondo sport di squadra nazionale, la rai trasmetteva in diretta in chiaro le partite di cartello e dedicava al basket molti minuti d’informazione all’interno di Dribbling, La Domenica Sportiva e altre trasmissioni. Oggi bisogna ammettere che il volley ha decisamente spodestato la palla a spicchi nella programmazione televisiva in chiaro. E’ sotto gli occhi di tutti che il basket in tutte le sue componenti ha compiuto gravissimi errori.  Mentre la pallavolo che, francamente, fino agli anni ’80, era uno sport mediaticamente improponibile, ha trovato il coraggio per compiere scelte importanti per rendersi più spettacolare (l’abolizione del cambio palla, i set a punteggio programmato, il libero (che ha permesso a giocatori di bassa statura di giocare ad altissimo livello), le nuove regole sull’invasione a muro ;  il basket invece ha subito un’involuzione tecnica preoccupante e senza futuro a meno di scelte rivoluzionarie e coraggiose : il tiro da tre punti e gli arbitraggi hanno reso il basket un altro sport,  inguardabile per chi ricorda quello vero. L’uso esasperato del pick and roll e la quasi scomparsa dell’infrazione di 3 secondi sono una diretta conseguenza dell’introduzione del tiro pesante.

 

Gli arbitraggi sempre più permissivi non aiutano il basket

A ciò si aggiunge la nuova linea arbitrale questa diretta conseguenza della nascita dell’Eurolega.  Tutto ciò significa in pratica avere snaturato il gioco imponendo nuove necessità in primis l’avvento di giocatori sempre più alti, più grossi e più potenti. Gli arbitri invece di continuare a fischiare i contatti che il regolamento prevede si sono adeguati ai giocatori chiudendo un occhio su molti contatti anche pericolosi all’insegna di una presunta spettacolarità del gioco. Invece in questo modo sono spariti i giocatori più spettacolari gli unici in grado di esaltare le folle. Tutto ciò è condensato in questo : quando si mostrano gli highlights di una gara la stragrande maggioranza consiste in canestri dall’arco e schiacciate, esattamente il contrario dello spirito del basket, per il tiro a segno e il pugilato ci sarebbero già altre discipline.

 

La conseguenza: il volley riceve l’86% in più del basket dalle tv

La pallavolo riceve annualmente dalle tv 50 milioni (per 4 anni all’anno), il basket appena 10 milioni in 3 anni.  Il volley inonda d’immagini le tv generaliste sia con il campionato maschile che femminile. La Gazzetta dello sport dedica alla pallavolo almeno una pagina al giorno, spesso durante la settimana, se non si gioca l’Eurolega, il basket scompare dalle colonne della “rosea”.

 

La lega basket questa sconosciuta

Dagli anni 2000 non si ricordano iniziative mediatiche importanti promosse dalla Lega basket, negli ultimi anni poi il disastro è aumentato e la Lega si è quasi sempre accodata alla Federazione che pure ha brillato per immobilismo. La situazione quindi è imbarazzante e per certi versi drammatica. Serve coraggio e uomini di spessore con le idee chiare per portare il basket fuori dalle secche in cui si è arenato. Le polemiche non servono occorre realismo e tanto tanto coraggio di cambiare.

 


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