Un poker per lo scudetto del basket

Scritto da il 23 Maggio 2022

Con in palio la finale del Tricolore cestistico, ecco come arrivano Bologna, Milano, Sassari e Tortona all’appuntamento con le semifinali

 

Virtus

Marco Belinelli capitano della Virtus in un’immagine d’archivio proprio contro la Bertram Derthona, una scena che da venerdì rivedremo di frequente (foto Virtus)

 

Il tavolo per assegnare lo scudetto del basket 2021-2022 è già apparecchiato e le quattro contendenti stanno per prendere posto, Bologna, Milano, Tortona e Sassari sono le squadre che con semifinali e finali si giocheranno in 3 settimane il tricolore.

Almeno due delle qualificate sono sorprese assolute: di questi tempi un anno fa la Derthona si giocava con Torino, in una serie all’ultimo sangue, la promozione nella massima serie, mentre Sassari alla fine del 2021 annaspava in fondo alla classifica in una posizione assolutamente inusuale per gli Isolani.

 

L’analisi della semifinale della Virtus

Le tonnellate di luoghi comuni cosparsi a piene mani sulla “supposta” favola Tortona con manciate di “matricola terribile” e amenità varie hanno sinceramente stufato.

Tortona è una società che da anni premeva per essere ammessa nel salotto buono del basket Italiano, ha alle spalle una proprietà economicamente importante (gruppo ASTM settore edilizia stradale) che ha generato ricavi secondo dati ufficiali nel 2020 3 miliardi e 232 milioni di euro.

I piemontesi sono una matricola solo di nome, Gianmaria Vacirca, il capo scout con la passione dei fornelli, ha costruito una signora squadra allenata benissimo da un coach quarantenne come Marco Ramondino, ma la Bertram è una signora squadra che gioca un ottimo basket e quindi ha tutte le carte in regola per compiere qualsiasi impresa.

Gli sgambetti tirati alle Vnere all’andata in campionato e in semifinale di Coppa Italia debbono servire di monito a Scariolo e al suo staff ma del resto non è casuale se il coach virtussino, dall’alto della sua esperienza, ha preteso che i suoi non snobbassero la gara di ritorno alla Segafredo Arena, prima della quale la banda di Ramondino è stata definita “la nostra Kriptonite”, infatti è arrivata una vittoria larga e senza nessun patema nonostante che, dopo 3 giorni, la Virtus avesse dovuto giocare contro i tedeschi dell’Ulm la gara decisiva che sappiamo.

La Virtus deve ripartire dal secondo tempo della gara di ritorno con i Piemontesi: finita una prima frazione a corri e tira sempre le Vnere a inseguire incollate alla Bertram, nel secondo tempo nonostante le assenze di Cordinier e Hackett i bianconeri di Bologna hanno abbassato le ginocchia, messo il bavaglio ai tiratori avversari e concluso rifilando quasi un ventello alla squadra di Ramondino.

Tutto nasce dal rispetto che la Virtus avrà della Bertram ma a questo punto della stagione in una semifinale play off penso che questo pericolo non sussista, le motivazioni non saranno difficili da trovare.

 

L’analisi dell’altra semifinale

Nell’altra semifinale l’Olimpia se la vedrà con la squadra più in forma del momento, quella Dinamo che pare aver trovato la condizione psicofisica ottimale proprio al momento giusto.

L’eliminazione di Brescia, accreditata addirittura di poter impensierire Milano, è un colpo a sorpresa veramente impensabile, grande merito a Piero Bucchi e a chi, con sano realismo, all’interno dello staff (in primis Pasquini), ha saputo ammettere i propri errori d’inizio stagione e ha portate al roster i correttivi indispensabili.

L’Olimpia invece ha avuto l’impegno più agevole in quanto Reggio Emilia è arrivata svuotata ai play off e ha opposto una resistenza da carta velina.

La squadra di Messina ha potuto recuperare energie e soprattutto Rodriguez, nelle semifinali è atteso il ritorno di Nicolò Melli per dare al roster l’aspetto definitivo con tutti i disponibili.

Impossibile decifrare la condizione fisica e soprattutto mentale dei bianco rossi.

Certo le notizie di mercato che da voci si sono tramutate in urla probabilmente non aiuteranno. Fuori sicuramente Delaney, per lui stagione ed esperienza milanese finita, Mitoglou e Moraschini che, causa stop per squalifica doping, hanno rescisso il contratto.

La pattuglia in mano a coach Messina è stata asciugata nelle rotazioni.

In Lba la necessità del 6+6 condiziona pesantemente la squadra costretta a fare a meno di volta in volta di 3-4 stranieri.

Il settore più colpito ovviamente è quello degli esterni di regia (Rodriguez-Baldasso col supporto di Hall che play non è), però i bianco rossi sono nettamente più forti di Sassari e il 3 a 0 è possibile e anche probabile.

 


Traccia corrente

Titolo

Artista

Background