Modena, “Per una nuova scultura. Sperimentazioni e traiettorie lungo la via Emilia”: disamina sulla scultura contemporanea

Scritto da il 22 Agosto 2022

Dal 25 agosto alla Festa dell’Unità provinciale di Modena a Ponte Alto 

 

scultura modena

 

S’intitola “Per una nuova scultura. Sperimentazioni e traiettorie lungo la via Emilia” l’ampia disamina sulla scultura contemporanea in programma dal 25 agosto al 19 settembre 2022 all’interno della Festa dell’Unità provinciale di Modena a Ponte Alto.

Curata da Andrea Capucci e Alessandro Mescoli con opere di 19 scultori e ceramisti provenienti dalle provincie di Reggio Emilia, Modena, Bologna, Forlì, Imola e Rimini, l’esposizione si propone di restituire una fotografia delle arti plastiche lungo la direttrice della via Emilia, asse culturale, luogo di esplorazioni, di viaggi e di scambi tra artisti e intellettuali, incubatrice del cambiamento, visivo e umano.

 

Gli artisti 

Facendo tesoro delle esperienze di Luigi Ghirri, Franco Vaccari, di Pier Vittorio Tondelli, Ermanno Cavazzoni, Gianni Celati e molti altri, gli artisti invitati – Amaaro e Michelangelo Galliani (Reggio Emilia), Daniele  Cabri, Andrea Capucci, Giuliano Della Casa, Alice Padovani, Laura  Renna, Mattia Scappini, Laura Serri, Gianni Valbonesi (Modena), Giulia Bonora, David Casini, Shafei Xia (Bologna), Zeno Bertozzi (Imola), Luca Freschi, Matteo Lucca, Mattia Vernocchi (Forlì), Georgia Matteini Palmerini e Marika Ricchi (Rimini) – espongono le loro sculture e installazioni, alcune delle quali inedite, all’interno dei 600 metri quadrati dell’Hangar Ex Libreria, dove saranno organizzati anche talk e dibattiti.

«Come riuscire a cogliere il sentire di una strada che percorriamo ogni giorno senza avvedersene, presi da una frenesia del presente che non consiglia mai alcuna deviazione dal tracciato maestro? – si chiede Enrico Turchi – La sensibilità degli artisti, e il mezzo della scultura in particolare, ci suggeriscono un tempo congelato, dove poter afferrare l’unicità dei fossi, dei campi sconfinati, dei pioppi che si stagliano alti come scritture nel paesaggio. Allora risulterà chiaro quanto abbia in comune ciò che ora riusciamo a vedere con la scrittura, il lavoro del comporre l’opera scultorea, e l’arte stessa, in una sua disamina più complessiva».

«Connettore materiale e simbolico di territori e culture – aggiunge Tatiana Basso – il corso della via Emilia assurge a metafora dell’articolata temperie plastica odierna. Nell’approcciare la vasta gamma materica dei lavori esposti, i ricorsi al repertorio tecnico e formale della storia dell’arte, l’espediente dell’ironia frequentemente calato sulle forme della tradizione, essa offre un modello d’indagine che collega idealmente passato e contemporaneità del luogo nel segno della pluralità linguistica».

«L’arte non è solo visione – conclude Maria Chiara Wang – così come l’esperienza estetica non è una funzione esclusiva del vedere. Esistono anche una lettura e una fruizione tattili dell’arte e, in un periodo storico come quello contemporaneo caratterizzato da un impellente desiderio di ritrovare il contatto, un registro percettivo che azzera le distanze e abbatte le barriere dell’estraneità risulta quanto mai attuale e necessario. E quale espressione artistica più della scultura può suscitare quella sensazione epidermica che consente di accedere alla materia?».

 

L’evento di Modena: disamina sulla scultura 

L’esposizione è promossa dal Coordinamento provinciale del Partito democratico di Modena in collaborazione con Ricognizioni sull’arte APS, associazione culturale modenese che opera nell’ambito della promozione e della valorizzazione delle culture contemporanee e delle sensibilità ambientali.Un giornale di mostra, realizzato da Gregorio Vaccari e Agenzia Tracce, fornirà ai visitatori le coordinate utili per la visita, a partire dai ritratti degli artisti firmati da Zhai Dewei.

Nel corso dell’esposizione sarà realizzato il catalogo ufficiale (composizione grafica a cura di Agenzia Tracce e Gregorio Vaccari) con testo istituzionale di Roberto Solomita, prefazione dei curatori Andrea Capucci e Alessandro Mescoli, contributi critici di Maria Chiara Wang, Enrico Turchi e Tatiana Basso e reportage fotografico di Mauro Terzi, autore anche di un documentario dedicato all’allestimento.Sulla parete esterna dell’Hangar, gli studenti del liceo artistico Venturi di Modena, guidati dal professor Mattia Scappini, realizzeranno una pittura murale, nell’ambito di un progetto di didattica dell’arte.

 

Informazioni utili 

La mostra sarà visitabile tutti i giorni con orario 19:30-23:30. Ingresso libero. Nel weekend inaugurale saranno organizzate visite guidate. Sono inoltre previste quattro serate di “salotto artistico”, con interventi di teorici, curatori e figure di riferimento del mondo dell’arte:

  • sabato 3 settembre, ore 19:00, “Arte e territorio.  La provincia e le città come risorse nella valorizzazione degli artisti” con Simona Negrini, Daniela Sirotti Mattioli e Daniela Fatatis, modera Laura Solieri;
  • sabato 10 settembre, ore 19:30, “Con la A”, tre curatrici – Maria Chiara Wang, Giorgia Bergantin, Tatiana Basso – dialogano tra esperienze, racconti e declinazioni dell’arte;
  • sabato 17 settembre, ore 19:00, “Il tema del Sacro e la promozione indipendente nella cultura artistica contemporanea” con Giovanni Gardini e Tiberio Cattelani;
  • domenica 18 settembre, ore 18:00, “Lo spiritoso nell’arte. Alla ricerca del contenuto perduto”, presentazione del libro di Nicola Bigliardi (bookabook, 2021) e relazione dell’autore sugli spazi indipendenti dedicati all’arte sul territorio.

Per informazioni: Telefono +39 339 3921900, Mail ricognizionisullarte@gmail.com.

 

Le opere 

 

 

 

 

 

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