nella foto : una suggestiva immagine del Paladozza che, per quanto riguarda la Virtus, stasera spegnerà le luci per l’ultima volta
Questa sera con la gara di Eurocup Virtus Segafredo e Valencia basket, si chiude definitivamente per le Vnere il capitolo Paladozza. Una storia lunga esattamente 65 anni, la Virtus vi giocò la prima gara di campionato in ottobre 1956 e, tra alterne vicende con periodi all’Unipol Arena e più recentemente alla Segafredo Arena in Fiera, l’ha sempre utilizzato.
Inaugurato nel settembre 1956 con il trofeo Mairano, torneo importante per squadre nazionali, divenuto PalaDozza dal 1996 intitolato al Sindaco che lo inaugurò insieme a Giulio Onesti Presidente del Coni, il “Palazzo” per antonomasia per tutti i tifosi Virtussini questa sera cesserà di essere la casa da gioco della Virtus che definitivamente si trasferisce, prima alla Virtus Segafredo Arena al padiglione 37 della Fiera, poi nella definitiva sede del PalaSegafredo la cui immagine in plastico è circolata recentemente.
Il trasferimento, come tutti i traslochi, non sarà del tutto indolore. L’unico veramente felice sarà il cassiere Virtussino che potrà contare almeno su 6 mila posti (dei 10 mila di capienza) in pratica il doppio che la limitazione del 60% consente oggi al Paladozza. E’ chiaro invece che i giocatori dovranno abituarsi al nuovo parquet e ai nuovi tabelloni, ci vorrà tempo e per qualche gara sarà come giocare in trasferta, ma ormai la decisione è stata presa e finisce quindi l’epoca del Paladozza, impianto ricchissimo di fascino e di ricordi che la Virtus ha negli anni ristrutturato e abbellito (in epoca Porelliana) rendendolo un qualcosa di unico, tanto da farlo definire dai più il Madison Square Garden Italiano.
Il futuro tuttavia, per una Società ambiziosa che pensa in grande e sopratutto all’Eurolega, non può essere compresso in un impianto privo di parcheggi, servizi adeguati per gli addetti ai lavori, spazi per attività collaterali, sponsor, merchandising. Indubbiamente la scelta della soluzione temporanea in Fiera, parto di un’idea del CEO di Virtus Pallacanestro Luca Baraldi, ha consentito di accelerare un processo di modernizzazione della Società completato dalla nuova casa Virtus inaugurata accanto alla Palestra Porelli. La Virtus del futuro quindi non guarda solo al parquet ma pensa in grande per allargare le possibilità di sviluppo.
