Liliana Cavani che spot per Carpi
Scritto da Lucio Bertoncelli il 29 Aprile 2025
Liliana Cavani ha presentato in anteprima nella sua città il documentario (ambientato a Carpi) che ripercorre le tappe del celeberrimo film “portiere di notte”
Il palco del Cinema Corso ieri sera durante la presentazione del documentario, da sn nella foto : Giuliano Albarani, Maria Silvia Cabri, Liliana Cavani, Adolfo Conti (foto Radio5.9)
In anteprima al cinema Corso il documentario su “Il portiere di notte”
Liliana Cavani, la regista di alcuni film che hanno segnato in modo tangibile la filmografia del’900, ha presentato, in anteprima al Cinema Corso di Carpi, il docufilm che ripercorre le tappe che hanno portato all’idea e alla realizzazione di uno dei suoi film più celebri “Il portiere di notte” uscito nel 1974.
L’opera, curata dal regista Adolfo Conti, è stata girata per espressa volontà della regista, nella sua città che ha mostrato di ricordare ed amare come da ragazza. sono . La piazza e il Castello, il monumento – mausoleo al deportato politico e razziale ma anche gli affreschi del torrione degli Spagnoli sono stati lo scenario di una narrazione che ha ripercorso le vicissitudini della scabrosa pellicola più volte presa di mira dalla censura.
La serata è stata la degna conclusione delle celebrazioni per l’80° anniversario della liberazione e il film della Cavani, per l’argomento trattato, è molto pertinente in quanto, per chi non lo ricordasse, riguarda una storia immaginata subito dopo la fine della guerra in cui avviene un incontro casuale tra un ex ufficiale delle SS carnefice in un campo di sterminio ed una ragazza ebrea riuscita a salvarsi. Per i temi trattati e le scene esplicite di sesso tra i due, il film ebbe all’epoca (1973) grossi problemi con la censura. Bloccato e riammesso alla libera visione più volte, vide, a sua difesa, una levata di scudi della maggioranza dei cineasti Italiani dell’epoca.
Il dibattito
La serata, preceduta da un omaggio commosso del Sindaco di Carpi Riccardo Righi alla regista, è sta introdotta e moderata da Maria Silvia Cabri giornalista de Il resto del Carlino, ed è stata poi conclusa da un interessante dibattito tra il regista Adolfo Conti, Liliana Cavani e l’assessore alla cultura del Comune di Carpi Giuliano Albarani.
Liliana Cavani ha raccontato i suoi anni Carpigiani quando, bambina, percorreva corso Fanti, dove abitava, fino a Piazzale Re Astolfo sede della scuola, gli insopportabili “passeggi” sotto il portico della piazza la domenica a cui la madre la costringeva, poi gli anni del Liceo e dell’Università, la laurea in lettere antiche che le avrebbero dato le basi per occuparsi di cinematografia impegnata. E’ bene ricordare che la regista, che ha compiuto 92 anni il 12 gennaio scorso, ha realizzato opere che sono delle vere e proprie pietre miliari del film d’autote, solo per citarne alcune : dal primo “Galileo” del 1968 fino all’ultimo del 2023 “l’ordine del tempo” e, nel mezzo, I Cannibali, l’ ospite, Milarepa, Il portiere di notte, Al di là del bene e del male, la Pelle, Oltre la porta, Interno berlinese, Francesco, Dove siete, io sono qui e infine Il gioco di Ripley.
La regista poi ha voluto omaggiare la sua città tratteggiando un ritratto che è stato meglio di qualsiasi spot promozionale per invitare tutti a visitarla perchè “Carpi non è una città di provincia ma una città unica per i suoi importanti monumenti che possono valere la pena di una visita non superficiale”.
Se la Cavani è comprensibilmente di parte in quanto innamorata della città in cui è nata, ne ha tessuto le lodi, anche il regista Adolfo Conti, milanese doc, ha tracciato un ritratto inedito e sorprendente di una Carpi appassionata di cultura, elogiando tra le altre la biblioteca Loria che ha detto di frequentare ogni volta che viene qui.
Purtroppo la città non ha risposto come avrebbe dovuto all’evento : dei 570 posti disponibili della sala del club del Corso ne erano occupati poco più della metà e nemmeno l’ingresso libero è stato sufficiente a richiamare il pubblico che avrebbe meritato l’omaggio ad una tra le più importanti concittadine viventi.