nella foto Virtus : Abi Abass giocatore simbolo della voglia di lottare per lo scudetto delle Vnere, dopo aver saltato la finale 2022, sarà da domani uno dei protagonisti di quella 2023

Da domani parlerà il campo

Finalmente è arrivato il giorno in cui inizia la finale scudetto del basket 2023. Armani e Segafredo o, se preferite, Olimpia e Virtus si contenderanno da domani al meglio delle sette gare lo scudetto. Milano gioca soltanto la sua seconda finale in una stagione molto avara, per la Virtus la terza (su 3 disponibili) ma l’amaro in bocca della Coppa Italia persa con Brescia non è ancora passato. Nell’era Segafredo sono 12 le finali (16 se si contano anche quelle femminili) a testimonianza della qualità e dell’importanza del lavoro svolto in questi anni dalla compagine ai cui vertici si trova Massimo Zanetti con   il suo braccio destra nella gestione sportiva Luca Baraldi. Milano inutile negarlo si trova con le spalle al muro : anche se gli investimenti faraonici dei 13 anni targati Armani non sono mai stati un problema, in quanto i vantaggi pubblicitari sono minimi, tuttavia l’ambiente della squadra più titolata del basket Italiano non può essere sereno dopo le aspettative deluse. Costruita con evidenti ambizioni europee (le final four sembravano l’obiettivo minimo) la squadra ha subito infortuni a ripetizione (anche molto gravi) e, nonostante un ricorso al mercato in due occasioni, l’Eurolega è rimasta un miraggio, addirittura con l’esclusione dai play off. La Virtus ha vinto la Supercoppa Italiana, sfiorata la Coppa Italia, mancato l’accesso ai play off d’Eurolega (anche le Vnere con una serie d’infortuni gravi a giocatori fondamentali) ma diciamo che le ambizioni europee erano a Bologna meno pressanti.

La finale più incerta e imperscrutabile degli ultimi anni

Le quote scommesse indicano una leggera preferenza per la vittoria finale dell’Olimpia, esse variano da 1,50 – 1,70 per Milano a 2,10 – 2,50 per Bologna. Considerando che c’è tempo fino alla fine del 1° quarto per aggiornarle, questa è un’ulteriore prova dell’equilibrio di questa finale. Per quanto riguarda la sola gara 1 va ricordato che, pur non essendo ovviamente decisiva, è considerata la più importante delle sette possibili. Negli ultimi 3 anni chi ha portato a casa la prima alla fine si è anche preso lo scudetto. Ovviamente a maggior ragione se a vincere è la squadra in trasferta, così fu nel 2021 per la Virtus e lo scorso anno per l’Olimpia.

Sergio Scariolo sta concludendo la sua seconda stagione come capo allenatore della Virtus

Le dichiarazioni di Scariolo nel pre-partita

Penso che abbiamo ultimato una buona settimana di preparazione, i giocatori arrivano tutti in discrete condizioni fisiche e mentali. D’altro canto affrontiamo questa finale con grande umiltà soprattutto, quelli che hanno vinto tanto nelle loro vite, sanno che i proclami, l’arroganza e il fischiettare nel bosco sono forme per nascondere complessi di inferiorità che non abbiamo. Viceversa abbiamo un grande rispetto per il nostro avversario, siamo coscienti che partiamo da dietro, loro sono i campioni, loro sono i primi in classifica, loro hanno il fattore campo noi siamo di rincorsa con la necessità di fare lo sforzo extra per raggiungerli, per lottare, per essere all’altezza e tocca a noi dimostrare di saper riempire questa distanza ovviamente con fiducia di poterlo fare ma anche, ripeto, con coscienza della difficoltà del compito. Chiaramente l’obiettivo è sempre di fare tutto quello che è nelle nostre mani, sappiamo che abbiamo di fronte un avversario fortissimo non solo in difesa ma con un grande potenziale offensivo, un grande allenatore, grandi difensori, grande organizzazione quindi con molta umiltà, ripeto, ma con voglia di lottare e giocarcela. Ho detto la volta scorsa che siamo sereni perchè quando sei la seconda squadra del ranking il tuo obbligo è arrivare alla finale e questo lo abbiamo compiuto: adesso vogliamo provarci, con tutta l’energia, l’entusiasmo e la voglia del mondo di fare una bella serie.
Sono state due belle serie, con qualche piccolo momento di minore efficienza, però chiaramente stiamo parlando di realtà completamente diverse rispetto a quella che troveremo soprattutto dal punto di vista fisico e dell’abitudine a giocare per questo tipo di obiettivo: certamente quello importante e fondamentale è quello che non abbiamo avuto per tutto l’anno, cioè aver ritrovato salute e una buona condizione fisica, dico buona o quantomeno discreta con qualche eccezione ma insomma sopra la sufficienza in tutti i giocatori presenti. E’ l’unica cosa che fa la differenza, quantomeno rispetto al recente passato.
Avremo una opposizione diversa sotto tutti i punti di vista, fisico, tattico, dell’esperienza dei giocatori, quindi nelle prime due serie eravamo la squadra di riferimento adesso lo sono loro e dobbiamo metterli nel bersaglio e cercare di attaccarli da sotto, di rimontarli, di essere quelli che corrono dietro alla lepre e, quando abbiamo avuto salute e la possibilità di allenarci bene in virtù della presenza di un numero alto di giocatori sani, abbiamo cercato sempre di giocare con velocità e in maniera piacevole e rapida. Dobbiamo però anche essere pronti a giocare a metà campo perchè ci saranno possessi a metà campo e soprattutto dobbiamo essere pronti a difendere per 24 secondi perchè Milano è una squadra molto brava nell’avere pazienza e riuscire a trovare un buon tiro con l’esperienza brutale in tutti i suoi giocatori senza fare stupidaggini prima di arrivare anche, se occorre, negli ultimi 3-4 secondi del possesso.

La mia Virtus? Ho detto che finalmente è la squadra, con tutti i problemi che abbiamo avuto, o la società per meglio dire, ha avuto per costruirla all’inizio dell’anno, poi è stato un continuo trovare una quadratura difficile sia per la struttura originale della squadra che per la catena di assenze ed infortuni. Adesso siamo, credo, abbiamo superato qualche settimana al completo e abbiamo potuto allenarci e giocare secondo quella che è la nostra idea originale.

Non c’è rivincita quando trovi un avversario di partenza, in stagione, più forte, in concreto nella serie più forte, in una condizione fisica migliore. Queste sono parole che possono usare quelli che non sono abituati a vincere ma non a vincere stando a 150 metri dal campo, ma quelli che stiamo nelle finali, quelli che siamo in allenamento e nelle partite, quelli che siamo a giocare i campionati del mondo, i campionati europei, quelli che siamo di questo mestiere sappiamo che la motivazione è quella di fare il meglio di te stesso e di provare a vincere contro un avversario che se sarà più forte andremo a stringergli la mano perchè sappiamo che abbiamo, per adesso, compiuto il nostro dovere: da adesso in poi è dar guerra all’avversario che ti sta davanti e dare il massimo per avvicinarci e poterci aggrappare, arraffare, qualcosa se ce lo mettono a tiro.

Teodosic? Non in condizioni ottimali ma sufficienti per permettergli di giocare.

Ho parlato di differenze di struttura, tra le filosofie societarie, enormi, differenze nello stile di gioco, grandi, differenze nei mezzi a disposizione, l’ho già detto, lo sanno tutti, per cui non ho detto null’altro che verità lapalissiane che solo un cieco o uno in cattiva fede non possono vedere. Dal momento che qui siamo tutti vedenti e in buona fede stiamo parlando di banalità. A volte vanno rinforzate perchè la superficialità, la grossolanità, la voglia di mettere i titoli, le etichette e i cliché, porta a fare dei gran mischioni e grandi accomunazioni di concetti che viceversa in molti casi sono diversi.”

Palla a due domani sera 20.30 Forum di Assago, tv in chiaro NOVE, Eleven Sport, Eurosport 2, Radio Nettuno Bologna Uno.

Arbitri Paternicò, Mazzoni, Bartoli : il fischietto Siciliano trapiantato a Milano a 57 anni dovrebbe essere alla sua ultima stagione, è l’arbitro più esperto e quindi teoricamente più affidabile in circolazione è sperabile che lo dimostri.


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