LA VIRTUS DEI SOGNI E QUELLA DELLA REALTA’

Scritto da il 4 Novembre 2021

Il giorno dopo la sconfitta di Podgorica la Virtus si rituffa nel campionato con la consapevolezza che non è quella di Napoli nè tantomeno di Casale Monferrato ma non è nemmeno (ancora) quella dei play off scudetto. La gara in Montenegro ha messo in mostra una Virtus buona per 20 minuti, sopratutto in difesa. Tanti palloni recuperati, sempra una mano a sporcare le linee di passaggio e i Montenegrini in notevolissima difficoltà. Paradossalmente però la Virtus ha perso qui la sua partita, per il gioco espresso nel 1° tempo e per le situazioni di gioco create la squadra di Scariolo avrebbe dovuto andare all’intervallo lungo con un vantaggio ben più ampio che avrebbe messo una seria ipoteca sull’esito0 del match.

I bianconeri invece hanno graziato Cobbs e compagni che hanno sbagliato tutto ciò che era possibile in attacco e in difesa sono stati costretti a subire alcuni contropiedi, finendo avanti soltanto di 11 punti. Nel secondo tempo, com’era prevedibile, il vento è cambiato, le percentuali al tiro dei padroni di casa sono migliorate e la partita è stata in equilibrio, lì la poteva vincere e perdere ognuna delle due e, come succede spesso nel basket a questi livelli, la differenza l’hanno fatta degli episodi.

Coach Scariolo, dopo il tanto bastone usato in campo, in qualche momento mi ha ricordato il miglior Obradovic, nel dopo partita ha dispensato molte carote ai suoi.  Erano giusticati entrambi, in alcuni momenti in campo Jaiteh è sembrato il cugino di Cuccarolo e ho ammirato il self control del coach che ha evitato di strozzarlo. Il comportamento del francese non è facilmente comprensibile, in difesa fa scelte sbagliate e gli arbitri lo castigano in Italia e in Europa, evidente quindi che il problema non sono loro ma è lui.

Ad uno Scariolo che sembrava una furia, dopo un terzo fallo inesistente, Mam ha ripetuto 20 volte “non l’ho toccato” ma i primi due falli ineccepibili dovevano consigliare di non rischiare. Qui si è girata la partita, nonostante la buona prova di Tessitori e una prestazione degna di nota di di Hervey, a rimbalzo la Virtus ha sofferto un bel pò. L’asse play pivot dei Montenegrini ha funzionato meglio di quello bolognese e Cobbs, inguardabile nel 1° tempo, nel secondo è letteralmente esploso ed ha messo in grande difficoltà perfino un difensore come Pajola. Purtroppo Mannion, ottimo a Casale, non si è ripetuto a Podgorica, normale quando un giocatore rientra da un lunghissimo periodo d’inattività.

Premesso che vincere è sempre meglio che perdere, non credo che la sconfitta sia allarmante, dopo tre partite di una fase regolare fatta di 18 (un campionato nel campionato) c’è tutto il tempo per rimediare, visto che la formula impone di cercare, con tutte le proprie forze, di chiudere al 1° posto. La Virtus lo scorso anno, con un’altra formula, le vinse tutte e cadde sull’ultima buccia di banana, quest’anno la fortuna sarà determinante anche perchè, con la gara secca in casa della meglio classificata, i rischi sono elevatissimi e la Virtus ha già pagato agli infortuni un prezzo elevatissimo.

La Virtus aveva fatto sognare i suoi tifosi per un mese, adesso segna il passo e le ragioni sono ben note, ma il tempo c’è per recuperare e Scariolo per primo lo sa.

 

 

 

 

 

 

 


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