La Virtus è più forte della stanchezza e batte la Dinamo, Pajola, Shengelia, Hackett e Cordinier debbono fare gli straordinari
Nella foto Virtus : Daniel Hackett il play romagnolo ha giocato una buona partita dando segni di miglioramento della condizione fisica
Con 58 punti nei secondi 20 minuti la Virtus conquista la settima vittoria in campionato
Ci sono voluti gli straordinari dei soliti noti per aver ragione di una Dinamo che nel primo tempo ha reso la vita difficile ad una Virtus che aveva i meccanismi bloccati dalla stanchezza sopratutto mentale alla quarta gara in 7 giorni. La squadra di Banchi alla fine dei primi 20′ tirava da 3 col 10% contro il 33,3 della Dinamo, lieve supremazia degli Isolani anche a rimbalzo, 20 a 16 (5 a 2 i rimbalzi offensivi). La Dinamo però tirava molto peggio da 2, 50 % contro il 65% delle Vnere). Nel secondo tempo però la musica è cambiata, l’ingresso in campo di Alessandro Pajola ha rivitalizzato le Vnere con 3 su 3 dall’arco e il suo solito lavoro micidiale in difesa e si è trascinato dietro tutta la squadra. Ottimo Polonara, Grazulis alla miglior partita in maglia Virtus ha giocato stabilmente da 5 e in 11′ ha messo a referto 9 punti e 2 assist ed è sembrato sulla via del recupero fisico. Ci sono voluti però Belinelli, Shengelia, Cordinier ed Hackett per mettere alle corde Sassari. Clyburn più svagato del solito (6 punti in 20′), Morgan e Diouf luci e ombre, Akele ha avuto solo 7′ mentre Tucker ancora una volta è sembrato completamente fuori dai meccanismi della squadra. L’ex giocatore della Reyer appare visibilmente sfiduciato e in campo non gli viene nulla di quello che è il suo repertorio.
La Dinamo è durata solo un tempo
Sassari nei primi 20′ ha lascitao una buona impressione ma quando nel secondo la Virtus ha cominciato a difendere sul serio, sulla squadra Isolana è calata una fitta nebbia. Il suo puntero (Elmantas Bendzius) 14 punti nei primi 20′ e appena quattro nei secondi 20, l’ex Cappelletti ha giocato con grande energia, bene il centro Halilovic, male Fobbs e malissimo Sokolowski. Il migliore tuttavia dei suoi è stato Veronesi interessante giocatore debuttante in serie A che ha mostrato di non aver paura di nulla.
Nel primo tempo, com detto, la Dinamo si è fatta preferire, i sardi hanno condotto lungamente nel punteggio arrivando +9 (29-38 a 3′ dall’intervallo lungo), la Virtus ha avuto una piccola fiammata e ha chiuso il 1° tempo avanti 41 a 37.
Nel secondo tempo però la Virtus in 90 secondi si è ripostata avanti 44-43 e da lì non è più stata raggiunta. La squadra di Banchi ha avuto anche 12 punti di vantaggio 90 a 78 a 4’32 dal termine, Sassari si è andata spegnendo e le Vnere hanno terminato avanti senza patemi.
Interessante post partita di Luca Banchi
Poteva essere un tranquillo post partita dopo una vittoria in Campionato invece Luca Banchi, coach della Virtus, ha voluto cantarle chiare ad alcuni dei suoi uomini :
“Una vittoria frutto di una ritrovata energia nel secondo tempo, con le prevedibili difficoltà nell’approccio. Abbiamo provato a far riposare alcuni elementi, ma poi alcuni giocatori hanno deciso di onorare questa maglia, questo club e questo stemma. Nel secondo tempo abbiamo girato la partita attraverso un quintetto coriaceo che ha visto Alessandro Pajola come leader, sia dal punto di vista emotivo che tecnico. Già dall’anno scorso lui stava evolvendo, mi dava questa impressione. Ogni singolo giorno lui mette impegno e dedizione: mi piacerebbe che lui fosse un po’ l’esempio per tutti, lui gioca in questa squadra da 10 anni, non è comune in questa epoca, è un patrimonio, tenetevelo stretto. Ho fatto un tentativo maldestro di tutelarlo nel primo tempo, perchè la sua condizione fisica non è ideale e anche con la Nazionale, in accordo, non penso parteciperà alla seconda gara viste le difficoltà con cui Pajo sta convivendo. Resistiamo mercoledì e poi avremo addirittura 8 giorni, non significa che non lavoreremo ma potremmo farlo modulando i carichi di squadra ed individuali. Oggi c’era la volontà di cercare energie altrove, ne era consapevole ma nell’intervallo Alessandro fremeva e ha fatto capire che aveva voglia di entrare in campo per vincere. Non è da tutti vestire questa maglia: ogni giorno sento il dovere di essere degno di un club del genere e lavoro con tutto l’impegno e dedizione. Voglio vedere gente affamata in campo, non è facile indossare il peso di questa maglia, va compreso, e alcuni ancora non lo hanno capito. Chi ha veramente qualità di leadership lo dimostra, poche chiacchiere, è quello di cui abbiamo bisogno. Non abbiamo nomi altisonanti che possono vantare altri team di Eurolega, dobbiamo opporre il gioco di squadra. Sono già passati ormai due mesi, chi non lo ha ancora capito deve darsi una svegliata. Fino all’ultimo momento continuerò a spingere, anche oggi i minuti di Grazulis diventano preziosi, come quelli di Akele, perchè dobbiamo cercare di accordare la partita di alcuni, non possiamo chiedere sempre agli stessi. L’idea iniziale era prendere gente affamata di giocarsi le proprie chance, questo voglio vedere: gli errori sono tollerati quando sono abbinati allo spirito di squadra, nessuno pretende di essere già performante, ma ci sono cose in termini emotivi che vanno al di là del talento. In termini di spirito e dedizione non accetto compromessi.”
