Una sconfitta in fotocopia per la Virtus, dopo una grande rimonta la decisione all’ultimo tiro
E’ il momento decisivo di Virtus Zalgiris : Isaia Cordinier si è alzato per la tripla del possibile pareggio purtroppo nè lui nè Belinelli nella stessa azione riusciranno a segnare
La Virtus ancora al palo in Eurolega
Sono state sufficienti un paio di azioni difensive per scoprire il piano partita di Andrea Trinchieri contro la Virtus, lo chef prestato al basket ha fatto intasare l’area coi suoi muscolari e ha sfidato la Virtus nel tiro dall’arco che non è tra le specialità della casa, almeno quest’anno. Alla fine ha avuto ragione lui : la Virtus ha tirato nuovamente molto male da 3 punti (25%) e a contatto coi menatori biancoverdi pure da 2 (48,6%). Ha catturato anche qualche rimbalzo in meno sia in attacco che in difesa ma non è stata dominata come a Lione. Ha perso 3 palle in meno dei Lituani ma la realtà evidente è che Kaunas è una squadra da molti anni, con giocatori esperti che si conoscono a menadito e recitano un copione che mandano a memoria. In difesa picchiano in modo sistematico incuranti dei falli perchè tanto il tasso di classe non cambia qualsiasi interprete vada sul parquet, e questo in Eurolega paga tantissimo.
La squadra di Banchi non ha avuto dal mercato estivo ciò che si attendeva. Soltanto Diouf e Clyburn incidono sul gioco, gli altri per vari motivi ancora no. Ieri sera Morgan e Tucker 10′ in due e l’ex Veneziano in quello step aveva messo pure una tripla (delle 6 complessive della squadra in 40′), per la cronaca le altre 3 Clybaurn e una ciascuna Pajola e Cordinier. Grazulis è ancora in pieno recupero fisico e i progressi pur costanti sono purtroppo lenti ; Akele e Visconti vengono ritenuti adatti per il campionato e Cacok si sa è ancora all’Isokinetic.
In questa situazione difficile c’è anche da registrare un’altra prova indecifrabile di Zizic : 7′ di nulla e 2 perse il gigante Croato rischia di diventare un altro caso per Banchi e la Virtus.
In una serata amara un pò di dolce da Pajola e Diouf
Pajola e Diouf sono l’emblema della Virtus di oggi e del futuro. Il play anconetano sta vivendo un momento fantastico e ieri sera ha disputato una prova superlativa : nella rimonta è stato lui il collante e il vero leader che ha spinto e tenuto insieme la Virtus. Momo Diouf commette ancora errori banali ma lotta come un leone su ogni palla in attacco e in difesa ed è stata una spina nel fianco costante per Birutis e Dunston. Se anche l’epilogo è stato quello che sappiamo bisogna sottolineare la doppia doppia di Toko Shengelia, l’energia di Cordinier e Polonara, Belinelli è stato picchiato sotto gli occhi degli arbitri e trattenuto più volte sui blocchi ma ha dato fondo a tutte le sue energie in quasi 20′.
Will Clyburn è tornato a fare ciò che sa e può fare, finalmente un’ottima prova, di lui la Virtus ha un gran bisogno. In sala stampa è stato chiesto a Banchi se l’ultimo tiro non dovrebbe essere il suo e la risposta la potete leggere qui sotto.
Le parole di coach Banchi dopo la gara contro lo Zalgiris
“Difficile commentare una partita del genere, abbiamo subito la loro fisicità nei primi due quarti, poi abbiamo capito che livello di intensità utilizzare per pareggiare l’intensità. Partita dura, poi si possono segnare o sbagliare tiri ma negli utili minuti alcune decisioni arbitrali hanno influenzato il finale di gara. I giocatori hanno dettato le mie scelte, il loro atteggiamento mi ha convinto, mi hanno dato il segnale di utilizzare quintetti che funzionavano. La reazione c’è stata a Lione, c’è stata stasera, la squadra rifiutava l’idea di registrare tre sconfitte con quella di stasera: abbiamo sempre dimostrato di potercela giocare, è successo con l’Efes, è successo a Lione. Poi ovviamente questo ti costa in termini di nervosismo e in termini di lucidità. Poi riguardo agli ultimi due minuti di gioco non si può non pensare al canestro oltre lo scadere dei 24 secondi o un altro fischio su Cordinier. Cordinier designato per i finali di partita? Nell’evoluzione tecnica di Isaia, giocando in quel ruolo con quelle caratteristiche, lui può prendere quelle iniziative, nella sua evoluzione c’è la necessità di trovare un equilibrio tra quello che fa per se e quello che fa per i compagni. Su Will ha inciso il fatto che, giocando molti minuti, non è arrivato nel finale con la stessa energia dei minuti precedenti: ha cercato di giocare prendendosi un vantaggio, abbiamo generato un tiro dall’angolo di Hackett e un’altra situazione da un raddoppio su Will in post basso. Non c’è alcuna direttiva su chi deve prendersi i tiri: ricordo il tiro di Daniel, il tiro di Pajola, il tiro di Cordinier, tutte scelte che provengono dalla mossa dello Zalgiris di intasare l’area. Nel secondo tempo siamo stati bravi ad adattarci e ad alzare il livello di intensità. Nel finale di partita la squadra va da chi ha la capacità di crearsi dei vantaggi, poi bisogna essere cinici nel sfruttarli.”
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