LA VIRTUS 2.0 NON DEVE DIVENTARE LA VIRTUS MENO 2.0

Scritto da il 30 Marzo 2022

nella foto Virtus : Sergio Scariolo coach delle Vnere ha rivoltato la squadra come un guanto operazione resa possibile dall’arrivo di Hackett e Shengelia, tanto che oggi si parla della Virtus 2.0

Sergio Scariolo ha deciso di accantonare le casse di quello champagne che a settembre e ottobre sembrava identificare il gioco della sua Virtus, una formazione votata all’attacco e al gioco in tranzione come poche altre nella storia. Finchè non sono iniziati gli infortuni a catena, vedere giocare questa squadra era entusiasmante ma la sorte ha deciso che doveva andare in un altro modo. Al coach sono esponenzialmente aumentati i capelli grigi e lo stress dev’essere stato gravoso anche per chi è abituato da 30 anni a tutte le battaglie dalla panchina.

Con grande intelligenza e pazienza ha aspettato che passasse la tempesta, ha incassato delle inopinate sconfitte in Europa a fronte delle quali alcune autorevoli penne hanno sentenziato “che al di là degli infortuni queste partite non si dovevano perdere”. La guerra d’Ucraina in un certo senso ha aiutato la trasformazione (ma qualche giocatore sarebbe arrivato uigualmente), la lungimiranza di Massimo Zanetti ha fatto il resto e sono arrivati due califfi per l’Europa come Hackett e Shengelia. Ovvio che su un impianto di squadra già molto buono l’aggiunta di due giocatori con tanta personalità, al di là delle qualità tecniche indubitabili, abbia completamente trasformato il gioco e quindi i risultati.

Quello che era il tallone d’achille (la difesa) è divenuto il marchio di fabbrica delle Vnere che ieri sera in 39′ e 36″ hanno tenuto Gran Canaria a 62 punti (media 81,4), poi negli ultimi 24″ il rilassamento comprensibile ha portato al risultato finale. Tutto bello nella vittoria contro i Canarini, la prima sconfitta inflitta ad una delle prime 3 della classifica che fa sperare per il play off che, come tutti sanno, sarà un terno al lotto in cui servirà anche molta fortuna.

Il post partita invece non mi è piaciuto molto, non è la prima volta che coach Scariolo parla in modo un pò criptico lanciando messaggi indirizzati ad alcuni suoi giocatori. E’ sotto gli occhi di tutti che qualcuno non sta fornendo il rendimento previsto per molteplici ragioni. Un allenatore ovviamente è libero di dire tutto ciò che vuole ma è anche vero che lui allena dei super professionisti, li vede tutti i giorni, li conosce meglio di chiunque altro e immagino abbia anche i loro numeri di telefono. Non si capisce pertanto perchè, senza che nessuno glielo chieda in sala stampa, debba lanciare messaggi spiegando che d’ora in avanti tutti dovranno ” abbassare il culo per difendere”, che “il tram passa una volta e poi potrà passare in seguito” e poi “la squadra ha trovato un ottimo equilibrio, adesso la scommessa è fare in modo che col ritorno degli assenti questo equilibrio rimanga”.

In quest’ultimo passaggio è evidente che non parla di Udoh e Abass (il cui rientra è ancora lontano) ma a Teodosic e Belinelli. I due trentacinquenni fuori entrambi per infortunio (anche se l’entità del malanno di Teodosic è ignoto), presto torneranno disponibili e si porrà il problema al posto di chi andranno. E’ evidente che un Italiano e uno straniero dovranno accomodarsi in tribuna ed è già iniziato il toto nomi. Che i due rientrino a pieno titolo penso che non si possa mettere in dubbio, che non possa nessuno dei due essere confinato ad un minutaggio limitato credo sia del tutto evidente anche perchè il coach sa perfettamente che la difesa è importantissima ma per vincere una partita di basket occorre molto altro perchè altrimenti Milano avrebbe vinto l’Eurolega e magari anche lo scudetto.

Che la Virtus 2.0 sia molto meglio dell’altra non è in discussione ma per diventare una squadra che può vincere ovunque e con chiunque Belinelli e Teodosic occorrono eccome e nelle migliori condizioni di forma non penso sia necessario spiegare il motivo.

 

 

 

 

 


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