LA FINALE DI EUROCUP CHE NESSUNO ATTENDEVA

Scritto da il 9 Maggio 2022

nella foto Virtus : la foto di gruppo dell’ultimo trofeo che la Virtus ha messo in bacheca, a settembre la Supercoppa Italiana

La lunga marcia della Virtus Segafredo inziata sette mesi fa alla Tofas Nilufer Arena mercoledì sera si concluderà alla Virtus Segafredo Arena  e ironia della sorte le Vnere ritroveranno proprio la prima avversaria incontrata il 4 novembre in Eurocup : i Turchi del Frutti extra Bursaspor.

Sfido chiunque tra gli addetti ai lavori o semplici tifosi ad aver immaginato un simile epilogo, che dopo aver viaggiato per tutta Europa, queste due squadre si ritrovassero una di fronte all’altra per giocarsi in 40 o più minuti l’Eurocup, secondo trofeo continentale di basket ma, sopratutto, la porta che spalanca di diritto l’accesso all’Eurolega, meta preziosa e ambiziosa, per una squadra di basket europea.

Il cammino Virtussino, unica squadra tra le grandi favorite, per blasone o qualità tecniche, ad essere rimasta in lizza pur essendo passata attraverso un cammino così difficile e tortuoso da far invidia ad Indiana Jones. La società del Presidente Zanetti proprietario della Segafredo che da sempre ha dichiarato questo l’obiettivo primario da raggiungere, ha subito traversie di ogni genere, ben 24 fino ad ora gli infortuni più o meno gravi, subiti dai bianconeri, il roster più volte cambiato fino alla versione attuale che qualcuno ha definito 2.0. La pattuglia bianconera ritenuta e pronosticata alla vigilia una delle pretendenti alla vittoria finale ha terminato la fase a gironi con ben 7 sconfitte in un gruppo B che si sarebbe rivelato un percorso durissimo e incertissimo per l’equilibrio di forze che vi regnava.

Una semplice constatazione infatti ben 6 delle otto squadre ammesse ai quarti : Virtus, Valencia, Ulm, Bursaspor, Lubiana, Gran Canaria provenivano dal gruppo B e solo 2 (Andorra e Levallois). Paradossalmente nonostante le fatiche questo ha aiutato le squadre ad abituarsi a dover sudare ogni vittoria e alla fine sono arrivate ai play off già forgiate da tante battaglie. Poi la formula demenziale escogitata non si sa da chi ma sopratutto senza una logica ha fatto il resto, si sa che, in una partita secca, le probabilità di risultati clamorosi sono più frequenti, certo nessuno si aspettava però in queste modalità.  Che entrambe delle due corazzate del gruppo A, Joventut Badalona e Partizan, non fosse nemmeno ammessa ai quarti, non lo immaginava e prevedeva nessuno.

La finale dunque ha premiato la squadra che è riuscita ad arrivare all’apice della forma nel momento giusto e l’outsider che ha giocato una fase a gironi assolutamente anonima per poi diventare la castigamatti delle pretendenti al successo finale. Classificati settimi del gruppo B i Turchi hanno fatto fuori nientemeno che il signor Zeljko Obradovic col suo Partizan, uomo che detiene il record di vittorie in Eurolega (ben 9 in 30 anni di carriera), nonchè l’Olimpia Lubjana. Alla fine il successo meno clamoroso è stato proprio quello della semifinale ad Andorra.

La Virtus avrà quindi un osso durissimo, l’ultimo, da addentare prima di raggiungere il traguardo che lo scorso anno le sfuggì, quest’anno è stato fatto tutto quanto era possibile e il roster ora è di prim’ordine dopo gli ultimi due arrivi.  Fiducia quindi e coraggio ma i bianconeri sanno che, pubblico amico o meno, la Coppa dovranno sudarsela.

 

 

 

 

 

 

 


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