nella foto Virtus, Massimo Zanetti presidente della Virtus finita gara 5 ringrazia i tifosi sotto la curva

Gara 5 della finale scudetto va in archivio portando con sè una buona dose di veleni variamente distribuiti in campo e fuori. Se quelli in campo potevano essere attesi e di ordinaria amministrazione, quelli fuori erano invece assolutamente imprevisti, qui sotto potete leggere il comunicato che stamane l’Olimpia ha diramato chiedendo l’intervento della procura Federale.  Le dichiarazioni rilasciate a caldo ai microfoni di Luca Muleo (Stadio e Trc) e Francesco Livorti sono note “è ora di finirla con la sudditanza psicologica degli arbitri verso Milano e Messina”.

“Preso atto delle dichiarazioni post Gara 5 rilasciate dal Dottor Zanetti, la Pallacanestro Olimpia Milano si dichiara stupita e indignata per le parole, le insinuazioni e i toni utilizzati dal proprietario della Virtus Bologna.  L’Olimpia Milano e la sua proprietà sono note in tutta Europa per la correttezza e lo stile.
Sfortunatamente non è la prima volta che il Dott. Zanetti si abbandona a considerazioni gratuite e offensive nei confronti del nostro club e dei suoi tesserati. Oltre che fantasiose e infondate, in questo momento risultano anche irresponsabili come lo erano state quelle rilasciate da altri membri della società bolognese alla vigilia di una serie che avrebbe dovuto mettere in mostra solo la parte buona del nostro movimento. Quel movimento di cui evidentemente all’attuale proprietà della Virtus interessa pochissimo. L’Olimpia invita pertanto la Federazione ad attivare la procura federale per verificare se ci siano gli estremi per provvedimenti sanzionatori nei confronti della Virtus e della sua proprietà. Al tempo stesso raccomanda al proprio pubblico di non rispondere alle provocazioni della sponda avversaria e mostrare una volta di più quale sia lo stile Olimpia”.
Il comunicato della società Milanese è ovviamente un documento di parte e contiene molte inesattezze, ma ci sarà modo e tempo per analizzarlo. E’ del tutto evidente che Zanetti verrà inibito per un lungo periodo, così prevede il Regolamento Federale per quanto riguarda i Presidenti di Società, perfortuna ieri sera Qualcuno o un ritrovato autocontrollo dopo la tensione della gara, gli hanno sconsigliato di andare in sala stampa dove i giornalisti gli avrebbero posto domande rispondendo alle quali il Presidente avrebbe probabilmente aggravato la sua posizione.

Nel sistema dello sport in Italia gli arbitri non possono parlare nè dirigenti e allenatori possono criticare l’operato degli arbitri, situazione che si potrebbe cambiare ma in questo momento, a poco più di 24 ore da una gara 6 che si preannuncia un’altra battaglia, è necessario che tutti facciano un passo indietro se non si vuole rischiare di trasformare la finale scudetto in un duello rusticano in cui tutti avrebbero da perdere. Dovranno iniziare i giocatori tutti ad aiutare gli arbitri (saranno Paternicò, Attard e Baldini), smettendo di lamentarsi ad ogni fischio, i colpi bassi, le tirate di maglia in mezzo al traffico sotto canestro garantite dall’impunità, tenendo i gomiti aderenti al corpo ricordandosi che sono dei professionisti che guadagnano al mese quanto un Primario che salva vite umane in un anno e questo vale a maggior ragione anche per i Signori della panchina osannati per il loro operato, come se il basket l’avessero inventato loro,  che trattano spesso i giornalisti in sala stampa come delle colf avendo la pretesa di decidere anche le domande che vogliono ricevere.

 


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